Ad alcuni di voi è stato detto che per gli Operatori di Luce è più sensato raggrupparsi, perché, logicamente, questo creerebbe più luce. Avrebbe molto più senso, perché gli Operatori di Luce la penserebbero allo stesso modo e si riunirebbero come un gruppo, per vivere insieme come un gruppo. Allora, potrebbero pure costruire al meglio quella città, come gruppo, che è stata denominata la luce sulla collina.

In più, raggrupparsi creerebbe una comunicazione migliore, un miglior insegnamento e una migliore protezione contro le energie più vecchie della terra e contro quelle cose che sarebbero d’intralcio sul cammino di un vero Operatore di Luce. C’è qualcosa di sbagliato in questo? Adesso vi dico che quelli che vi raccontano queste cose si trovano in un paradigma vecchio e lineare. Sono in cerca di cose che, sentono, costruiranno una vita più grandiosa, ma hanno perso di vista quello che fa veramente un Operatore di Luce.

Voi state imparando ad essere creatori di vita autosufficienti.  Potreste andare nella natura selvaggia e domare tutto quello che c’è. Questo è il nucleo della frase “Io sono ciò che sono”. La frase non è “Io sono ciò che sono, purché loro siano quel che sono”. Capite? Voi siete fari autosufficienti!  Quando è stata l’ultima volta che avete visto un bel gruppo di fari, tutti insieme su uno scoglio? Essi non hanno bisogno gli uni degli altri! Quand’è stata l’ultima volta che avete visto una convention di fari?

“Che sciocchezza” direte voi. “I fari sono tutti ancorati sugli scogli. Non si fanno visita a vicenda.” Giusto, però non possono certo inviarsi luce tra di loro, no? Dopo tutto, è questo che fa un Faro. Forse gli Operatori di Luce possono persino essere correlati tra di loro a livello quantico e allora la distanza non avrebbe importanza [durante il seminario si è parlato di entanglement/correlazione quantistica]. Allora, forse, è il momento che voi cambiate il paradigma di come immaginate il vostro posto sul pianeta. Avete bisogno di protezione? La vostra luce è in pericolo?

Quando lascerete questo luogo e la nave su cui vi trovate attraccherà, nel momento conclusivo della vostra crociera, vi disperderete. Andrete in tutto il mondo. Alcuni di voi se ne andranno malvolentieri, con le lacrime agli occhi e diranno “Mi piace. Voglio rimanere a fare questo”. Ma io posso dirvi che state osservando un paradigma vecchio per il solo fatto di provare dispiacere! Una volta che avete toccato il cuore di un altro, è per la vita, se lo volete. Potete connettervi e rimanere connessi, se volete. Il vostro incontro, qui, può creare una rete di luci, quando ritornate in quei luoghi in cui vi ancorate sul vostro scoglio e per contro vostro, create luce in un posto buio in cui magari vivete. Capite?

Non c’è nessun dovrei, per vivere insieme come gruppo. Se faceste una cosa del genere, lascereste il resto del pianeta al buio! È incredibilmente egoistico e non fa bene a nessuno, se non al gruppo. Quelli che lo fanno vogliono sentirsi bene l’uno con l’altro e questo non aiuta il pianeta.

Kryon

Loading...