…. Negli ultimi tempi Bereshit era rimasta rinchiusa nella sua cella. Dopo il burrascoso colloquio con Raysheet, riteneva che la sua fosse una punizione abbastanza sopportabile, specie se tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi e avrebbe potuto riabbracciare il suo Sethi.
Durante le lunghe ore di solitudine, le capitava spesso di pensare alla notte in cui aveva perso la sua purezza, almeno quella fisica. Non rammentava molto delle sue sensazioni, soprattutto non ricordava di aver provato piacere o sofferenza.
Conversando con le sue compagne, aveva sentito parlare di quell’atto che procurava l’estasi, dopo un iniziale dolore, ma la sua esperienza era stata molto diversa. Il suo era stato un piacere solo interiore, un sentimento di completa donazione e di felicità che non aveva uguali. Non solo nei confronti di Sethi, che pure l’aveva amata con tutto se stesso.
Un’Intelligenza Divina l’aveva dominata, penetrando in lei e togliendole quasi completamente la coscienza e la sensibilità fisica. Durante quei momenti, aveva sentito l’energia di Sethi mescolarsi con la sua in un crescendo irresistibile.
Lei stessa, ispirata da una voce interiore, lo aveva guidato con pazienza, incitandolo a muoversi o chiedendogli di fermarsi, quando sentiva che la sua energia doveva essere meglio indirizzata.
In uno stato di completa dissociazione, il timbro della sua voce era cambiato, divenendo più grave. Aveva gli occhi sbarrati, che le lacrimavano per il bruciore. Sethi la guardava meravigliato, riconoscendo nelle sue parole la traccia di una conoscenza segreta, di cui solo gli iniziati di alto grado erano in possesso…
Bereshit si distrasse alla vista della sua gattina – Lama di Luna – la sua sola compagna in quei giorni di segregazione. L’accarezzò, grattandole la testa e aspettandosi le sue fusa, che puntualmente arrivarono. Lei si fidava ciecamente della sua padrona.
Come quell’innocente animaletto, anche Bereshit si era aperta completamente all’amore di Sethi. Per lui avrebbe sacrificato la vita ed era felice di averlo aiutato a completare se stesso, anche se non sapeva ancora in che modo.
Da qualche settimana avvertiva degli strani mutamenti nel suo corpo. Era come se i suoi ritmi biologici fossero improvvisamente cambiati. Si sentiva ricolma di qualcosa che non riusciva a definire. Il suo addome, di norma teso e piatto, era divenuto leggermente prominente e le sue mammelle gemevano una secrezione biancastra simile al latte.
Di tanto in tanto le sembrava di avvertire degli scuotimenti nella pancia, come se qualcosa premesse dall’interno, e la vista di alcuni alimenti – specie la carne – le procurava un senso di disgusto e di nausea.
Aveva pensato di essere incinta, ma il flusso mestruale era giunto normalmente, lasciandola interdetta e delusa. Però quegli strani fenomeni erano continuati. No, doveva trattarsi di qualcos’altro. Forse il suo corpo esprimeva, nel suo linguaggio naturale, un processo interiore che avveniva nelle profondità della sua anima.
Durante la sua istruzione magica, Raysheet le aveva spiegato più volte la Legge di Analogia, che unisce tutte le cose con fili sottili e tenaci che solo il saggio sa riconoscere.
Ogni cosa si rifletteva sull’altra, secondo i ritmi della Natura. Bastava leggere nel libro della semplicità e dell’innocenza, ignorato dall’uomo comune, sempre più immerso nelle elucubrazioni della mente.
Il suo corpo mimava la gravidanza, ma probabilmente il vero significato dei suoi sintomi era in una forma diversa di generazione: un concepimento soprannaturale, che interessava esclusivamente il suo Kà e quello di Sethi.
Dal Capitolo: Figlio del Sole e della Luna
Questo è un romanzo di fantasia. Ho voluto trarre spunto dall’antico Egitto, patria della Tradizione Esoterica Occidentale. Non sono uno storico e m’interesso d’Egittologia solo per diletto, non per professione. Spero perciò che i veri professionisti della materia mi perdonino, per le tante inesattezze che – pur senza volerlo – ho seminato nel testo.
Le vicende narrate si articolano intorno alla figura di uno dei maggiori protagonisti dell’Epopea egizia: il faraone Sethi I (1290-1279 a.C.), appartenente alla XIX dinastia, noto per essere il padre del grande Ramses II, oltre che per le sue numerose imprese militari e per l’intensa attività di costruttore di Templi.
Il riferimento a un personaggio così antico, che rende meno preciso il suo profilo storico, mi ha offerto la possibilità d’imbastire una storia di fantasia intorno alla sua vita, senza timore di alterare troppo la realtà.
Gli altri protagonisti sono inventati, creazioni della mia immaginazione nel tentativo di risvegliare in chi legge l’aspirazione alla ricerca spirituale, interpretando la conoscenza esoterica degli egizi alla luce della Tradizione Ermetica, che proprio dall’antico Egitto trae gran parte del suo contenuto dottrinario.
Non intesserò l’apologia di me stesso, decantando le mie doti di narratore. La mia vena artistica si limita quasi del tutto all’Ermetismo. Ho scritto di getto, come sono solito fare, inventando di sana pianta e parlando con l’esperienza di chi ha vissuto personalmente gli stati d’animo che descrive: un gioco quindi, l’immedesimazione del poeta nelle sue creazioni.
Tuttavia, in fondo alle mie parole e nella piega di riflessioni in apparenza ingenue, sono racchiusi molti insegnamenti che potranno essere utili per comprendere il significato dell’evoluzione spirituale: riconoscerli e farne tesoro sarà compito del lettore. Non aggiungo altro. In fondo è la Strada Spirituale a richiamare l’uomo e non questi a scegliere.
Ho ritenuto di aggiungere una breve introduzione su alcuni temi dell’Ascesi e una spiegazione della costituzione interiore dell’uomo, considerato dal punto di vista della Religione egizia e dell’Ermetismo.
Spero così che chi è interessato all’aspetto iniziatico possa trovare ciò che cerca, senza arrovellarsi il cervello per capire il significato di concetti semplici.
Infine auguro a tutti una buona lettura, in compagna di Sethi e del suo caro amico Meribe. La loro storia vi commuoverà e molti ritroveranno se stessi nei sentimenti e nei drammi di questi due giganti dell’amore, che racchiudono nelle loro anime le paure e le insicurezze di ogni essere umano, ma anche il desiderio di riscatto e la volontà determinata di tutti gli Eroi dell’umanità.
MARIO KREJIS è un noto scrittore italiano di Esoterismo. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Napoli, svolge attualmente le funzioni di Primario in un Ospedale della Provincia di Bari.
Da molti anni si dedica allo studio della Tradizione Esoterica Occidentale, che ha approfondito dal punto di vista dottrinario e operativo. Prendendo spunto dalla dottrina tradizionale ermetica, egli ha sviluppato una visione semplice e originale, cercando di riconnettersi alla Fonte della vera Tradizione e traducendo le complesse simbologie dell’Alchimia medievale in un linguaggio chiaro e fruibile dal lettore contemporaneo.
Mario Krejis è autore di numerosi libri di Ermetismo, tra cui Thsecundia Ibis-la Magia dell’Anima, I Dialoghi ed Ermetismo e Alchimia, oltre a numerosi saggi su temi filosofici e spirituali. Quindici anni fa ha fondato la Società Italiana di Studi Ermetici, che raccoglie, intorno a un comune ideale di solidarietà e di amore fraterno, gli studiosi che intendono percorrere una strada di evoluzione spirituale e di trasformazione psicologica.