Portando un cambiamento radicale nell’essere umano, in voi, portate naturalmente un radicale cambiamento nella struttura e nella natura della società. Penso sia importante capire con chiarezza che la mente umana, con tutte le sue complessità, i suoi intricati meandri, fa parte del mondo esterno. “Tu” sei il mondo, e realizzando una rivoluzione fondamentale – non comunista, né socialista, ma un tipo completamente diverso di rivoluzione, nella struttura e natura stessa della psiche, di te stesso – produrrai una rivoluzione sociale. Rivoluzione che deve cominciare non al di fuori, ma interiormente, perché l’esterno è il risultato della nostra vita interiore, privata.
Quando c’è una rivoluzione radicale nella natura stessa del pensiero, del sentire e dell’agire, allora ovviamene ci sarà un cambiamento nella struttura della società.
Il mondo esterno è quello che siete voi
In questo mondo confuso e brutale, la maggior parte di noi cerca di ritagliarsi una vita privata per conto proprio, una vita in cui poter essere felice e in pace pur continuando a vivere con le cose di questo mondo. Evidentemente pensiamo che la vita che conduciamo, con la lotta, il conflitto, il dolore e la sofferenza, sia qualcosa di separato dal mondo esterno di miseria e confusione. Pensiamo che l’individuo, il “noi”, sia diverso dal resto del mondo con tutte le sue atrocità, guerre, scontri, ineguaglianze e ingiustizie e che tutto questo sia qualcosa di completamente diverso dalla nostra vita individuale. Ma, se guardate un po’ più da vicino, non soltanto la vostra vita ma anche il mondo, vedrete che ciò che siete – la vostra vita quotidiana, quello che pensate, quello che sentite – è il mondo esterno, il mondo intorno a voi.
La responsabilità per questi problemi
Il grande problema del mondo è vostro e mio o è indipendente da noi? La guerra è indipendente da voi? I conflitti nazionali, i conflitti all’interno di una comunità, sono indipendenti da voi? La corruzione, il degrado, la disgregazione morale, sono indipendenti da ciascuno di noi? Questa disgregazione è direttamente connessa con noi, e quindi la responsabilità ricade su ciascuno di noi. E’ questo il problema principale, non è vero? Cioè, in altre parole: il problema va forse lasciato nelle mani di pochi leaders di sinistra o di destra, ai partiti, alla disciplina? Va forse affidato a un’ideologia, alle Nazioni Unite, agli esperti, agli specialisti? Oppure si tratta di un problema che ci coinvolge direttamente? Cioè: siamo direttamente responsabili di questi problemi o non lo siamo? La questione vera è certamente questa, non è così?
Jiddu Krishamurti,