Una fonte dice: L’umiltà può non essere quella descritta da Nietsche, il raggomitolarsi del verme pestato per evitare d’essere pestato di nuovo. C’è un nesso con la terra, una potenza primitiva che non si può trattare con arroganza e superiorità.

Umiltà proviene dalla radice latina humus terra, si intende al livello del terreno, ma se invece indaghiamo su cosa c’è “sotto” il livello dell’humus, scavando, scopriamo che lì sotto esiste la matrice della vita vegetale, che è a sua volta  matrice di quella animale, quindi anche di quella “umana”.

Non é troppo accreditato, ma in sanscrito [bhumi] significa terra, e la creatura della terra è [bhuman]. Da cui [umano]. La superbia (super-bios, crescere sopra) è qualcosa di aereo che trascura il forte vincolo dell’umano con la terra da cui deriva. L’umile, probabilmente, è qualcuno o qualcosa di molto più autenticamente legato alla propria natura che la com-prende in sé.

Umano non ha dunque soltanto un collegamento semantico ed etimologico con humus, ma ne possiede naturalmente uno ben più essenziale. I nostri antenati effettuarono quasi spontaneamente questo doppio collegamento semantico e vitale, tra Humus ed Homo e con piena ragione decisero che l’uomo proveniva dalla terra.

Essere umili quindi vuol dire essere connessi alla terra, avere i piedi per terra, Umani nell’espressione propria del termine; non è un privilegio acquisito per nascita ma il risultato di un lavoro che si dovrebbe fare per portare alla Luce la consapevolezza del perchè, ci troviamo qui su questa Terra, collegati ad essa in un rapporto simbiotico, siamo totalmente estranei a ciò che avviene “sotto” il livello dell’humus e dimentichiamo la sua insostituibile forza generatrice. Quella stessa forza che fa germogliare un seme, noi ci nutriamo di quel seme e perciò la stessa forza è in noi, siamo noi la forza e il seme… non c’è nulla che ci differenzia dal seme.

Perchè abbiamo perso la connessione con la Terra e di conseguenza con la nostra Umiltà?

Semplice, perchè hanno messo Dio sopra le nostre teste!!!
Questa convinzione immessa dentro di noi per centinaia d’anni ci ha completamente sconnessi dalla nostra vera natura Humus, Umano, Umile!!!

Ecco che oggi possiamo cambiare questa prospettiva, abbiamo tutti gli strumenti, sappiamo che Dio è dentro di noi, questo è l’atto primario che com-prendiamo e compiamo per riconnetterci alla nostra primaria funzione di Umani su questa Terra. Il radicamento che tanto raccomandiamo acquista un senso nuovo, più profondo, più vero, radicare per connetterci, ristabilire ciò che è stato interrotto per ignoranza, per arroganza, per presunzione… l’Umiltà è rimasta nella Terra, priva delle nostre radici e noi privi di lei e lei… del nostro Amore!

San Francesco ci può essere d’esempio, umile in quanto connesso interiormente con il proprio Divino  e con la Terra e tutte le sue creature… Humus, Umano, Umile!!!

Se non avviene questo riconoscimento della nostra vera natura non ci potremo elevare e compiere quel balzo a cui tutti aneliamo, il balzo quantico è solo di consapevolezza, il Divino è nella Terra così come è in Noi!
Come in alto, così in basso.
Un maestro di cui non ricordo il nome un giorno disse: Il Divino sta sotto le scarpe!
Lasciò cadere questa frase senza dare spiegazioni… ora finalmente possiamo comprenderne il valore!
Humus, Umano, Umile!!!

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra Matre Terra,
la quale ne sustenta e governa,
e produce diversi frutti con coloriti flori et herba.
San Francesco

Patrizia Pezzarossa
Testi di Visione Alchemica
®Riproduzione consentita con citazione della fonte.

Fonti:
http://www.treccani.it/vocabolario/umile/
http://unaparolaalgiorno.it/significato/U/umile
http://www.donbosco-torino.it

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