La Cueva de las Manos è una caverna argentina nella quale gli artisti della civiltà Tehuelche impressero pitture rupestri e impronte di mani.

Le impronte sarebbero state lasciate più di 10 mila anni fa, probabilmente da un gruppo di adolescenti.
La maggior parte delle mani sono sinistre, il che suggerisce che i “pittori” tenessero gli strumenti che spruzzavano l’inchiostro con la destra. Le dimensioni delle mani sembrano quelle di un ragazzino di 13 anni ma, considerando che probabilmente esse sono più piccole di quanto non fossero in realtà, si pensa che le mani appartenessero a persone di qualche anno più vecchie: in questo caso potremmo trovarci di fronte ad un rito, lasciare l’impronta della propria mano sul muro della caverna (probabilmente sacra) poteva significare il passaggio dall’età infantile all’età matura.
Nel 1999 la Cueva de las Manos è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

 

Apparterrebbero ad alcune donne preistoriche, invece, le mani fissate sulle pareti delle grotte francesi di Peche Marle e Gargas, situata nella valle del Célée, si tratta di una delle più antiche grotte con dipinti del Paleolitico che si conosca. La grotta presenta enormi sale decorate con figure umane, impronte di mani e piedi e con figure di animali, quali mammut, cavalli e bisonti. Secondo gli archeologi i dipinti con le mani potrebbero essere una forma di arte primitiva e le proprietarie delle mani le prime artiste donne della storia, vissute circa 25 mila anni fa.

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