La parola Pasqua deriva da pesach o pasch che significa transito.
Fà pensare al passaggio astrale, cosmico, dall’inverno alla primavera.
Come con il Natale festeggiamo il ritorno della luce con la Pasqua festeggiamo la fine della morte e l’inizio del ritorno della vita: la Resurrezione.
Nell’equinozio il transito astrale va nel segno dell’ariete. Un nuovo ciclo, una nuova vita.
Gli antichi Celti festeggiavano l’inizio dell’anno nuovo proprio il 25 marzo, data in cui moltissime religioni antiche celebravano la morte e la resurrezione del loro Dio, tra i più famosi: Gesù, Osiride, Adone, Mitra, Baldur.
Tutti questi, più o meno in questa data discendono nella Tomba, restano morti 3 giorni e Resuscitano il quarto, ricevendo in tutto questo la suprema iniziazione alla Vita.
Si può vedere che come spesso accade in tutte le religioni, o quasi, tutto è legato al mito solare antichissimo culto dei nostri primordi, Nostri di tutta la terra.
E’ legata infatti alla morte del sole in inverno e al suo ritorno in Ariete con la primavera.
Il tutto ha una valenza simbolica che come sempre accade viene rirpresa da tutti e così ancora una volta, meravigliosamente, possiamo sbirciare in quella fonte unica che deve pur esistere da qualche parte.

Ci mostra così come sia possibile, alla fine, con piccole ricerche andare ad indagare e scoprire che non c’è nulla di tanto occulto da non poter essere scoperto. I miti e i simboli sono li per essere compresi.

Pasqua significa anche passaggio e segna il passare dallo stato di schiavitù allo stato di libertà, nella Pasqua ebraica, che precede la cristiana, è rappresentata come ricorrenza della liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto.
Ma nel significato spirituale il concetto non è legato esclusivamente alla religione, così come di solito lo intendiamo, ma al senso stesso di evoluzione, il cui obiettivo è risorgere, ossia spostarsi ad un altro livello di consapevolezza e di esistenza.

In “Natale e Pasqua nella scienza iniziatica” il Maestro O. M. Aivanhov spiega il percorso di questo concetto:

“In tutti i santuari iniziatici del passato, molto prima di Gesù, gli ierofanti rivelavano ai loro discepoli come resuscitare per poter accedere al rango degli immortali. Gli iniziati hanno dapprima studiato la resurrezione nella natura che è sempre stata la loro guida. Osservando la natura e la metamorfosi del bruco in farfalla, per dare un esempio, o del seme che deve morire per fruttificare, hanno afferrato i suoi insegnamenti.
Il segreto della resurrezione è qui, sotto i nostri occhi, nella natura, e attende solo che lo comprendiamo, che ci decidiamo a morire consapevolmente, affinché sorga da noi un uomo nuovo.
In certe iniziazioni del passato, la prova finale per il discepolo che aveva superato con successo le tappe preliminari, era quella della morte e della resurrezione. Egli veniva posto in un sarcofago, dove rimaneva per tre giorni e per tre notti sotto la sorveglianza dei suoi maestri che, con l’aiuto di pratiche da essi conosciute, lo mantenevano in uno stato di ipnosi: essi staccavano dal suo corpo fisico i suoi corpi eterico e astrale, grazie ai quali il discepolo viaggiava nello spazio.

Per tre giorni visitava tutti i mondi: l’inferno, il paradiso…guardava stupito, spaventato, estasiato e così toccava la verità. Quando ritornava, i legami fra i suoi corpi eterico e astrale e fisico erano di natura completamente diversa: tutto ciò che aveva visto, tutte le impressioni che lo avevano colpito si erano registrate nel suo cervello, e poteva così ricordate tutto nei minimi dettagli.
Per resuscitare e raggiungere l’immortalità esistono diversi metodi che ci vengono rivelati dal simbolo formato dai due triangoli: uno con la punta rivolta verso l’alto e l’altro con la punta rivolta verso il basso. Questi due triangoli rappresentano i due processi universali di evoluzione e involuzione, l’evoluzione della materia e l’involuzione dello spirito.
Essi ci insegnano a elevarci fino alla Divinità per fonderci in essa, e al tempo stesso ad attirarla, affinché venga a dimorare e a manifestarsi in noi….

E’ in questo modo che bisogna comprendere la morte che ci viene chiesta dal punto di vista spirituale:
NON DISTRUGGETE IL CORPO FISICO MA SOLTANTO IL PRINCIPIO IN VOI CHE MANTIENE LA MORTE.

E’ il “Solve” e “Coagula” degli Alchimisti:
vi diluite, vi fondete nello spazio e chiedete che Dio, che è l’immensità, venga a incarnarsi in voi…naturalmente, la vera resurrezione totale, definitiva, dell’essere umano, non avviene all’improvviso ma progressivamente.
Quando accendete una candela, sapete di poter dar fuoco a tutta la terra, poiché possedete già una fiamma. Alla stessa stregua, nel momento in cui accendete una cellula nel vostro corpo o nel vostro cervello, si può dire che abbiate il fuoco in voi e sebbene tutte le altre cellule non siano ancora accese, il fuoco potrebbe rapidamente raggiungerle.
A Pasqua, nelle chiese ortodosse, il pope accende un cero, poi passa la fiamma al cero del suo assistente e così, mentre il fuoco passa di cero in cero, tutta la chiesa viene ad essere illuminata.
Ecco ciò che può accadere anche a voi: dal momento che avete acceso una cellula, tutto il vostro corpo può essere acceso e illuminato naturalmente, a condizione che la natura inferiore non si opponga al processo di rigenerazione.

La resurrezione definitiva presuppone che siano già avvenute diverse resurrezioni….
In un brano il Maestro Gesù dice:
“Quando si resusciterà, gli uomini non prenderanno moglie, né le donne marito ma saranno come angeli in cielo.
Ma gli uomini, dove hanno potuto evolvere così magnificamente da diventare angeli?
Non nella tomba certamente. Nella tomba non c’è evoluzione, si rimane come prima.
Non è quindi dopo essere stati per anni nella tomba che gli uomini resusciteranno simili ad angeli.
Come potrebbero? E se sono diventati angeli perché giudicarli? Non si giudicano gli angeli.
Bisogna dunque comprendere che, tra la morte e la resurrezione, c’è un intervallo di tempo durante il quale gli esseri umani possono trasformarsi ed evolvere.
Si in quanto si reincarnano:
NUMEROSE VOLTE PARTIRANNO, RITORNERANNO, RIPARTIRANNO….e riusciranno a perfezionarsi talmente da diventare degli angeli.”

Un’ altra versione del Padre Nostro.
Il Padre Nostro Aramaico
Padre nostro ti offriamo la terra
Governiamola insieme
i nostri desideri s’incontrino in ogni livello di coscienza
Tu ci dai ogni giorno il pane e il tuo amore, fai pace con noi.
Così noi possiamo far pace con tutti
perché tu ci aiuti a non peccare e ci liberi dal male.

Fonti:
www.tempiodelleombre.net
www.ermopoli.it
www.essenzedi luce.blog
 

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