Sette sono i metalli simbolici del percorso di trasmutazione alchemica:
piombo, ferro, stagno, rame, mercurio, argento, oro.
Il numero sette esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico. Considerato fin dall’antichità un simbolo magico e religioso della perfezione, perché era legato al compiersi del ciclo lunare. Gli antichi riconobbero nel sette il valore identico della monade in quanto increato, poiché non prodotto di alcun numero contenuto tra 1 e 10. Presso i babilonesi erano ritenuti festivi e consacrati al culto, i giorni di ogni mese multipli di sette. Tale numero fu considerato simbolo di santità dai Pitagorici. I Greci lo chiamarono venerabile, Platone anima mundi. Presso gli Egizi simboleggiava la vita. Il numero sette rappresenta il perfezionamento della natura umana allorché essa congiunge in sé il ternario divino con il quaternario terrestre. Essendo formato dall’unione della triade con la tetrade, esso indica la pienezza di quanto è perfetto, partecipando alla duplice natura fisica e spirituale, umana e divina. É il centro invisibile, spirito ed anima di ogni cosa. Il Sette è il numero della piramide in quanto formata dal triangolo(3) su quadrato(4). Quindi il sette è l’espressione privilegiata della mediazione tra umano e divino.
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Brani tratti da – La Teologia dell’aritmetica di Giamblico –
Il numero 7 è senza madre ed è vergine. Infatti dai Pitagorici, viene anche chiamato Atena, perchè come la dea del mito è vergine e non ha vincoli matrimoniali, nè è stato generato da madre, (come a dire da numero pari) nè da padre ( come a dire da numero dispari), bensì dalla parte sommitale del padre di tutti e perchè come Atena è privo di femminilità, essendo femmina il numero che è facilmente divisibile, viene chiamato anche “il momento giusto” perchè il 7 contiene azioni di breve durata nei momenti critici di passaggio alla salute o alla malattia, alla generazione o alla corruzione, viene chiamato anche “fortuna” perchè governa le cose mortali.
La somma cumulativa da 1 a 7 dà 28 che è il numero perfetto (1+2+3+4+5+6+7=28).
I 28 giorni della Luna si compiono in ragione del 7. I pianeti sono 7 e 7 sono gli aspetti di ciò che vediamo, corpo, dimensione, figura, grandezza, colore, movimento e stasi. Ogni cosa è amante del 7 , come diceva Ippocrate, “7 sono le stagioni della vita” che chiamiamo età: bambino, fanciullo, adolescente, giovane, uomo (adulto), anziano, vecchio.
La ragione per cui il 7 è un numero venerando, è la seguente: la provvidenza di dio, creatore del mondo, produsse tutti gli enti traendo il principio e la radice della loro generazione dall’Uno primogenito, giacchè l’universo procede a impronta ed immagine della suprema bellezza e poichè egli poneva la perfezione e la conclusione del realizzarsi della sua opera creativa nella stessa decade, dio creatore del mondo dovette necessariamente considerare il 7 come un suo strumento e come il nesso più dominante e la forza che assumeva il suo potere creativo. Il 7 appare nella decade come un’acropoli, cioè come una fortezza inespugnabile per la sua indivisibile unità.
Tutti i semi che germoglieranno sulla terra spuntano al più tardi il settimo giorno e per la maggior parte hanno al massimo 7 steli.
Non solo i 7 suoni elementari della voce umana ma anche 7 quelli della voce strumentale e cosmica, per dirla in breve dell’armonica, non soltanto perchè sono i soli e assolutamente primi suoni emessi dai 7 astri, ma anche perchè il primo diagramma che si presenta presso i musici è l’ettacordo.
Giamblico di Calcide (250-320 ca. d.C.) realizzò un grandioso progetto filosofico-scientifico, precisamente quello di rivisitare e rifondare la dottrina neoplatonica di Plotino e di Porfirio nel crogiolo della tradizione pitagorico-neopitagorica.
Patrizia di Visione Alchemica
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Fonte: www.mitiemisteri.it