“Se non sai su cosa lavorare inizia da quelle cose su cui non sai ridere e scherzare!”.
Eish Shaok:

Se dentro di voi ci sono insomma degli argomenti tabù che non siete in grado di sfiorare con l’ironia o di alleggerire con il sarcasmo è proprio in loro che si nascondono le vostre grandi paure ed è proprio su di loro che è importante imparare a ridere.

Bene, ora che siamo rimasti in pochi possiamo ammettere che la serietà è una malattia, imperversante soprattutto nel nostro tempo. Siamo talmente seri sull’importanza delle cose che facciamo, delle persone che ‘amiamo’ e dei ruoli che vestiamo che finiamo per credere veramente alla massima: serietà= dare importanza. E così scendiamo nei nostri piccoli bunker interiori a difenderci dal mondo esterno e dalle sue sorprese poco gradite, dalla sua passione per il cambiamento, dal suo scarso rispetto per la stabilità. Ridere di tutto diventa difficile, ridere di se stessi il più delle volte impossibile.

 

Ma perchè ridere è così importante?

Perchè la risata è un portale verso l’apertura alla Vita, un antidoto alla sofferenza o, per meglio dire, una forma di guarigione dalla sofferenza stessa. Ogni volta che al posto del giudizio, della rabbia, della preoccupazione…date spazio alla risata allora fate un salto verso un altro modo di stare nel mondo, e il Cuore si apre tramite questo portale, mentre qualcos’altro contemporaneamente comincia a sciogliersi: un peso che vive nelle profondità della pancia. Un fastidioso fardello nato dalle repressioni, dalle occasioni in cui vi siete sentiti feriti, aggrediti, in cui avete conservato la paura di qualcosa. Nell’Eish Shaok la chiamiamo ‘la prigione delle ombre’, ma anche il più famoso ‘corpo di dolore’ rende l’idea. Questo ‘campo di forza’ è fatto di sofferenza e si ciba di sofferenza, non perde occasione per sostenere un pensiero giudicante, un timore incontrollato, il bisogno di sentirsi protetti o di reagire con rabbia. E’ indipendente dalla vostra mente, lavora ormai da solo, e si fa sentire, soprattutto con quel piccolo fastidio che scatta nella pancia quando c’è un problema. La risata però ha il potere di scioglierlo perchè spinge la coscienza a non avere paura, a non trattenere ciò che può essere lasciato andare, a non resistere al cambiamento. Il corpo di dolore inizia allora a fluire via, a disperdersi pian piano.

Se non fate questo da soli però ci penserà l’Esistenza a spingervi a farlo. Le cose funzionano così: le liti, le disavventure, le malattie, i dolori di ogni giorno… sono le conseguenze della sofferenza che avete trattenuto in voi o gettato nel mondo. Perché ogni volta che vi chiudete la Vita deve faticare di più per aiutarvi a cambiare direzione e occorrono quindi segnali più evidenti, lezioni più severe. La gettonatissima massima è: ‘Meno Bellezza siete in grado di vedere nel mondo, più il vostro Cuore si chiude, e più questo si chiude, meno Bellezza potete vedere nel mondo’.
È un circolo vizioso che vi conduce a diventare sempre più seri, tristi e sofferenti; a sprofondare fino a decidere che desiderate un cambiamento.

 

La risata è allora un salto verso un’altra prospettiva, il balsamo per ogni ferita..però è importante imparare a ridere in modo totale.

Esistono infatti due modi completamente diversi per ridere, uno di testa e l’altro di pancia, e due tipi di ironia conseguenti: uno superficiale e uno profondo. L’ironia di tipo superficiale si genera per buttare fuori la tensione che non si riesce a trattenere dentro. E’ quella di chi, sotto pressione, inizia a scherzare e ridere in modo incontrollato, preda del suo bisogno di smaltire tutta quella energia che lo sta riempiendo e dominando. Equivale ad un anestetico, al fumo di una sigaretta, a sfregare convulsamente le zone erogene fino all’orgasmo. In questo caso la risata è di testa, cioè qualcosa di mentale e di meccanico, come il pensiero. Potete anche ridere di testa, ma la risata non raggiungerà una reale profondità, non arriverà a espandere e lasciare fluire via il campo di forza nella pancia.

L’ironia di tipo profondo nasce invece spontanea in chi è diventato altro dalla sofferenza che gli dimora dentro.
Una persona che ha coltivato una grande serenità al suo interno e che con la sua risata invia un messaggio a se stessa e agli altri: “la vita è un imprevedibile, geniale, opera un contraddittorio e meraviglioso gioco, goditela!”. Qui la risata diviene totale, come quella del bambino, con la pancia che si scuote, il corpo che rotola sul pavimento. È una questione di totalità e si espande ovunque. Il bambino ride talmente tanto che comincia a piangere, in modo così totale che la risata si trasforma in lacrime di gioia. Una risata dovrebbe essere proprio così: profonda e totale, ma allo stesso tempo anche silenziosa, uno splendido modo di essere.

Non cercate motivi per cui essere seri, cercate motivi per non esserlo!

Indipendentemente dalla gravità con cui sembra palesarsi un evento, date a voi stessi modo di scegliere cosa fare lì dentro. D’altronde la gravità, quale che sia, non penetra in noi mentre la osserviamo, a meno che non gli apriamo gentilmente la porta. Come mi disse uno dei miei Maestri, gli Haidehoi, durante il mio apprendistato:

” Quando la mente prenderà le redini apri braccia e gambe e sorridi. Si spalancherà allora davanti a te l’unica grande verità: niente accade se non siamo noi a permetterlo!“.

Quindi basterebbe poco per riderci sù e per ridere sempre. E se pensate che questo non rispetti il dolore, la situazione, gli altri, cercate di capire che il rispetto ha molte forme per essere espresso e di certo il fatto che riusciate a fare di una difficoltà uno stimolo alla felicità non può danneggiare altro se non il vostro corpo di dolore e quello degli altri.

Ridete soprattutto di voi stessi. Ridere di se stessi disidentifica dai ruoli, rende più sereni, più leggeri. E, se hai riso di te stesso, anche se gli altri cominciassero a ridere di te non ti darebbe in alcun modo fastidio. Anzi, ti sembrerà che tutti stiano semplicemente lavorando per il medesimo proposito, stanno facendo la stessa cosa che hai fatto tu e non potrai che condividerne l’ironia.

Imparate a ridere di voi e del mondo, perchè non c’è situazione peggiore di quella di un essere umano che conosce solo la serietà, di un uomo che non sa ridere della vita.

Ricordo che una volta, in conclusione a un funerale di un parente, mi si avvicinò una donna e mi disse: “Ma a te non te ne frega mai niente di niente? Tutti i funerali in cui ti ho visto hai sempre avuto quell’espressione rilassata.. mi pareva andassi a un battesimo invece che a un funerale!”. Era in effetti il terzo funerale di un familiare a cui avevo assistito a breve distanza, una strage in poche parole, e la mia espressione era esattamente quella.
Le risposi:”E’ proprio questa la mia espressione, ma il motivo è opposto: io li ho amati così tanto che li lascio andare. E’ una bella giornata oggi, non essere triste.”
Non ricevetti risposta e quella persona non l’ho più vista, attendo il prossimo lieto evento… ma non importa. Quando sviluppate l’ironia profonda, quando quel senso di serenità matura in voi allora con la vostra presenza, anche in silenzio, siete un esempio per gli altri, che se ne accorgano oppure no. State dicendo loro:”Dentro di voi potete imparare a non preoccuparvi mai davvero, a coltivare una pace inattaccabile, uno stato inamovibile, a godervi questo viaggio.”

Per cui cominciate il vostro giorno ridendo. Non appena aprite gli occhi guardatevi intorno e cominciate a ridere.
E poi ogni volta che trovate un momento libero, quando siete liberi da distrazioni, concedetevi di entrate in quello stato di Gioia. Senza motivo, solo perché il mondo intero è così meravigliosamente misterioso, solo perché è così straordinaria la natura che dimora in voi.

Questa è la medicina che la spiritualità prescrive contro la serietà… oltre la sofferenza.

Ridete di voi, ridete per voi… e se lo saprete fare davvero allora la vostra risata si espanderà a tutti coloro che ne hanno bisogno.

Saperlo fare è importante, tanto importante da spingermi a modificare il mio usuale saluto in quello che segue.

Una risata totale e un caldo abbraccio
David Simurgh

Nell’immagine il dottor Patch Adams

Fonte: https://www.eishshaok.com/ridi-ridi-di-tutto-ridi-piu-che-puoi/

Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo.
Giacomo Leopardi

 






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