Il 20 Dicembre 2012 una grandissima vittoria per l’umanità.
L’Assemblea Generale dell’Onu ha adottato la Risoluzione di messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili (MGF), depositata dal Gruppo dei Paesi Africani e in seguito sponsorizzata dai due terzi degli Stati membri delle Nazioni Unite. A causa dell’infibulazione: ogni giorno diecimila bambine venivano mutilate per motivi religiosi. Da oggi è considerato un crimine in tutto il mondo.

La storia di Fiore del Deserto – Waris Dirie, che pubblicammo il 22 Aprile di quest’anno ha avuto un lieto fine, finalmente esiste una legge da far rispettare!

waris

Della pratica dell’infibulazione ormai siamo informate, ma vedere il film Desert Flower è veramente toccante anche se è in inglese, non occorrono le parole basta aprirsi e sentire, anche queste energie sono da trasmutare, la donna deve essere rispettata, la donna ha un compito incredibile in quest’epoca, siamo noi donne che dobbiamo portare alla luce tutto ciò che è nell’ombra, basta compromessi, non si può più guardare dall’altra parte, occhi negli occhi, qui è necessario cambiare, partendo da noi!!!

La storia di Fiore del Deserto – Waris Dirie, famosa modella che denuncia la condizione della donna in Africa, la sua testimonianza, coraggiosa e straordinaria, ha scioccato il mondo intero perchè ha spalancato la porta su una realtà che era considerata un tabù. La mutilazione genitale femminile è particolarmente diffusa in ventotto paesi africani. L’ONU ritiene che questa pratica abbia riguardato complessivamente 130 milioni di donne e Waris era una bimbetta come tante in Africa. Non sapeva bene quanti anni aveva quando successe: forse 4 forse 3, in molti posti dell’Africa non esiste un’anagrafe. Viveva in Somalia assieme alla sua famiglia, padre, madre e 11 fratelli.  Tutti i giorni percorreva chilometri su chilometri per andare a prendere l’acqua e il suo compito era di badare al piccolo gregge di capre.  Sapeva che un giorno le avrebbero fatto quello che fanno a tutte le donne e lei attendeva impaziente perché vedeva “quella cosa” come un passaggio, una sorta di rito d’iniziazione verso l’età adulta, dopo sarebbe stata trattata da GRANDE.  Mai si sarebbe aspettata quelle che successe. Assieme alla sorella viene portata da una zingara che con uno strumento lercio taglia e cuce la loro intimità. Il dolore che prova è straziante. La sorella, che viene portata via e nascosta, muore dissanguata in preda a dolori atroci. 

Da quel giorno la sua vita non sarà più la stessa.  Passano gli anni. 
Come consuetudine nella cultura somala è il padre che decide a chi dare in sposa le proprie figlie, ma quando Waris sente che deve sposare un uomo di 60 anni si ribella e decide di fuggire.  Fugge di notte, attraversa il deserto a piedi e giunge a Mogadiscio. Qui si rifugia presso una zia e da lì riesce ad andare a Londra come cameriera sempre da uno zio ambasciatore. Quando questi finisce il suo mandato Waris decide di rimanere a Londra. Per mantenersi pulisce i pavimenti da McDonald’s e inizia a frequentare una scuola serale per imparare a leggere e scrivere.  Ma un giorno un fotografo la ferma per strada e da quel momento, come in una favola, la sua vita cambia. Passa dalle pulizie dei pavimenti ai set dei servizi fotografici e delle passerelle di moda.

Diventa famosa, posa per i calendario Pirelli assieme a Naomi Campbell, fa pubblicità per la Revlon, compare in un film della serie 007.  L’Africa è lontana ma quello che le hanno fatto da piccola le segna la vita, per sempre. Per lei è difficile fare quello che per ogni donna è naturale e quando incontra suo marito tutto diventa ancora più doloroso e il ricordo brucia dentro, sempre e costantemente.  Waris, anche se ricca e famosa non dimentica, non può, non ce la fa.  Così decide di raccontare la sua storia, così intima, così incredibilmente dolorosa, e diventa la VOCE di milioni di donne.  Fiore del Deserto è un libro forte, intimo, intenso, commovente e straziante. La sua lettura porta in un’altra dimensione, in una cultura così differente dalla nostra, così distante che sembra appartenga ad un’altra epoca.  La sua testimonianza, coraggiosa e straordinaria, ha scioccato il mondo intero perchè ha spalancato la porta su una realtà che era considerata un tabù.  E invece è giusto sapere cosa passano tante donne in tutto il mondo, e anche vicino a noi, oggi, visto che con l’immigrazione ci si porta dietro tutto il bagaglio di tradizioni e cultura, giuste o sbagliate che siano.  Il libro ha venduto in tutto il mondo 11 milioni di copie. In Germania è stato ai vertici della classifica dei libri più venduti per ben 120 settimane!!!  Forte della sua posizione fonda nel 2002 la Waris Dirie Foundation che poi nel 2010 si trasforma in Desert Flower Foundation.  Waris sta ancora combattendo la battaglia in difesa delle donne che hanno vissuto e vivranno la sua esperienza. 

Attualmente è la portavoce ufficiale di “Face to Face”, la campagna internazionale dell’ONU contro le mutilazioni genitali femminili (MGF).

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