Perchè il cambiamento ti spaventa? Ti sei mai chiesto perché hai paura di fare cose nuove? Perché quando intraprendi un nuovo progetto dall’esterno arrivano voci come “non c’è la farai mai!
Ma cosa fai, sei pazzo?
Non hai nemmeno una laurea!
Resta dove sei perché non sai quello che troverai!“.
E poi ancora : “chi lascia la strada vecchia per prendere la strada nuova sa cosa lascia ma non sa cosa trova!”
Non ti pare un condizionamento pesante come un macigno?
Che effetto genera nella testa: sicurezza, fede, coraggio, intraprendenza?
O paura, svalutazione, insicurezza?
Il movimento della vita e le zattere
Nel corso della nostra vita affrontiamo continui cambiamenti, così come nel nostro interno ogni giorno rigeneriamo milioni di cellule così all’esterno le situazioni, che in Naturopatia chiamiamo zattere, mutano, infatti la vita è continuo movimento. Una zattera-situazione può durare un giorno, pochi mesi o anni e può essere un posto di lavoro, una relazione, un progetto lavorativo, ecc.. Il passaggio da una zattera a un’altra è un momento delicato che spesso richiede una dose di coraggio e fede per andare incontro al nuovo, che può spaventare e far sorgere dubbi o paure.
L’indecisione della nostra mente nel saltare verso la nuova zattera e l’attaccamento a quella attuale rallentano il progetto di vita, che invece “preme” dal nostro interno, costantemente, per andare avanti. Questo disequilibrio fra le due parti fa “ristagnare” nella situazione che si sta vivendo, così da non riuscire a trasformarla.
I consigli degli amici ti abbattono
Ti sei mai soffermato a riflettere perché il tuo “amico” ti dice di non cambiare lavoro, di non iscriverti a un corso da 600 euro perché sono sicuramente soldi buttati, di non montarti la testa?
Perché lo dice? Come fa a sapere che il corso non è valido, che il nuovo lavoro non andrà bene, che la società che stai avviando (mentre lui resta a lavorare come dipendente) fallirà?
Forse ha sotto il letto la sfera magica. Ma se avesse la sfera magica lui dovrebbe essere felice e appagato.
Ecco cosa succede nella mente del tuo “consigliere”. Vuole abbatterti. Vuole tenerti lì dove sei. In fondo prova fastidio, forse inconsapevolmente, perchè stai facendo qualcosa per cambiare e per migliorare. Non riconosce la svalutazione che prova dentro di sè e, invece di incoraggiarti ad andare avanti, ti dice di stare fermo.
Come nasce la paura
Questo è uno dei motivi che istillano dentro di te la paura a cambiare, a iniziare un nuovo progetto. Poi ne esiste un altro che non è del presente ma arriva dal passato. Ti ricordi per caso qualcuno che ha detto: “Non sei capace! Lascia stare faccio io! Sei un buono a nulla! Sei un disastro! Non puoi avere tutto dalla vita!”
Sommando le affermazioni della tua famiglia di origine a quelle della tua famiglia e conoscenti attuali, la tua testa è un campo minato di espressioni che ti fanno sentire un buono a nulla, un incompetente, un insicuro. Puoi comunque disinnescare queste bombe, puoi annullarle e disintegrarle per sempre.
Non è sempre immediato e facile in quanto ci sono frasi ed espressioni così radicate dentro di noi che la zappa non è più sufficiente. Le radici sono troppo grosse e allora si ricorre all’escavatore! Non si può fare altrimenti. Per esempio, quanto fastidio dà alla gente vedere una persona con una bella macchina? E si etichetta subito: “sporco ricco, tanto non sei felice più di me!”
Razionalmente sappiamo tutti che la maggioranza dei ricchi non ruba i soldi, che i soldi non sono sempre il frutto di attività illegali e di sfruttamento, eppure la frecciata parte subito, la sentenza viene fatta. “Sporco ricco!”
Ma questa frase da dove arriva?
Quante volte lo diceva in casa tuo padre? Quante volte hai sentito dire che non va bene essere ricchi? Infinite. Pazienza. Adesso puoi prendere in mano la tua vita, ascoltare i tuoi desideri, seguirli, mettere energia ai tuoi progetti, invitare, chi ti dice che non sei capace a farsi un giro lungo e, avere fede che i cambiamenti sono necessari per la tua crescita.
Sono esperienze, poco importa se la prima volta non và come ti aspettavi, hai comunque mosso il primo passo, hai imparato cose nuove che hanno ampliato la tua competenza ed esperienza. Ti servirà per la prossima zattera su cui salterai. Con fede. Seguendo con responsabilità i passi necessari. Questo è ciò conta, questo è davvero importante. Sarei felice di leggere un tuo commento su un’esperienza dove tutti ti dicevano che non ce l’avresti fatta e invece è andata bene.
Autore: Antonio Panarese
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