La Pasqua, in inglese Easter deriva dalla divinità pagana Eostre che deriva dal termine Est. Quindi ha a che vedere con la nascita del sole e con la fecondità. A Eostre era sacra la lepre, simbolo di fertilità e animale sacro in molte tradizioni. Anzi, essa stessa veniva raffigurata come una lepre o con la testa di lepre. Aveva le caratteristiche di questo animale.
Lepri e conigli sono da sempre associati alla magia e all’abilità di viaggiare fra i mondi, comune alle fate. Questo perché si vedono spesso al tramonto o all’alba, quelle “ore di confine” in cui albergano gli spiriti, ma più sicure per i loro spostamenti. Durante il giorno girovagano accanto alle loro tane, spesso fitti cespugli, luoghi nascosti e inaccessibili. La loro abilità di sfrecciare velocemente in mezzo alle ombre, scomparire e riapparire in un batter d’occhio, un po’ come i fantasmi, ha fatto sì che fossero considerate esseri depositari di un’antica saggezza, nonché i compagni delle streghe. Animale lunare, la lepre è espressione delle forze creatrici e tutelari.
Ecco perchè i Britanni associavano la lepre alle divinità della luna e della caccia e i Celti la consideravano un animale divinatorio.
Inoltre in molte tradizioni (cinesi, europee, africane e indiane) si crede che i disegni sulla superficie della luna piena raffigurino una lepre, ricordo questo dell’associazione dell’animale con le divinità lunari.
Nella tradizione buddhista le leggende narrano di come una lepre si sacrificasse per nutrire il Buddha affamato, balzando nel fuoco. In segno di gratitudine il Buddha impresse l’immagine dell’animale sulla luna. In Cina la lepre lunare ha un pestello ed un mortaio con cui prepara un elisir di immortalità. Gli Indiani Algonchini adoravano la Grande Lepre che si diceva avesse creato la Terra. Nell’antica Europa i Norvegesi rappresentavano le Divinità lunari accompagnate da una processione di lepri che portano lanterne.
Per gli antichi Egizi la lepre era un animale lunare ma anche collegato all’alba, all’est. Osiride risorto è simboleggiato dalla lepre in quanto divinità solare, come pure Thoth, Ermes e Mercurio quali divinità messaggere, dal momento che l’est è il luogo da cui provengono gli dei portatori di luce.
Inoltre la lepre, durante la festività di Eostre, deponeva le uova ed esse venivano scambiate e offerte sotto un albero, collegando così Eostre alle divinità arboree della fertilità. Come simbolo di iniziazione l’uovo simboleggia il due-volte-nato, la sua deposizione essendo una prima nascita e la schiusa la seconda.
Ecco che, oltre al simbolo dell’uovo, si risale allo spirito arboreo, alla sacralità degli alberi, un’altra forma di venerazione di quel principio agreste basato sulla morte e rinascita dello spirito della vegetazione, rappresentato spesso nell’uccisione e nella risurrezione della Dea o successivamente dell’Uomo Selvatico.
Una tradizione interessante è quella dei cosiddetti Giardini di Adone: in particolare nell’area orientale si venerava – sotto i nomi di Tammuz e Adone – la decadenza e la rinascita annuale della vita, ed anche se le fonti intorno a queste divinità sono frammentarie e oscure, da esse deduciamo che morissero ogni anno per poi risorgere. Ad esse era dedicato una specie di giardino: realizzare questi giardini fioriti era un modo per incoraggiare la crescita delle messi. Si schiude come di incanto la spiegazione di un rituale creduto cristiano ma che affonda le sue radici nel paganesimo, i “sepolcri”, realizzati il Venerdì Santo per il Cristo con piante, spighe e fiori, veri “giardini” realizzati sulla tomba del Dio morto creando un legame ancora più stretto tra festività e rituali arborei.
Inoltre c’era l’usanza di dipingere le loro uova di rosso con delle decorazioni che simboleggiassero i raggi del Sole, che avrebbe riscaldato l’uovo e da esso sarebbe cresciuta una nuova vita.
L’equinozio di primavera ogni anno vede riunirsi, la mattina presto, druidi e pagani a Stonehenge per accogliere il Sole tra i megaliti preistorici, per la sinergia tra Sole e Natura che si respira in questo posto.
Dall’altra parte del mondo i Maya nel giorno dell’equinozio di primavera, a Chichen Itza, nella penisola dello Yucatàn, si riuniscono per vedere lo spettacolo del Tempio Maya di Kukulkan che, al tramonto crea l’immagine di un grande serpente piumato, chiamato proprio Kukulkan, effetto dovuto ai triangoli invertiti sotto la luce che cade giù dai gradoni della piramide.
Con la scoperta delle origini di tali feste è importante trovare un rito di passaggio che ci rappresenti.
- Piantare semi reali, anche solo sul nostro davanzale. Ma possono essere anche semi simbolici: scriviamo un nostro desiderio su un foglio, bruciamolo e diffondiamo le ceneri all’aperto, in campagna.
- Liberiamoci di tutto ciò che non ci serve per affrontare il risveglio della natura e la rinascita. Sì al decluttering e a semplificare le nostre routine.
- Sì alle passeggiate nella natura. Dopo il lungo inverno il nostro corpo e il nostro spirito hanno bisogno di avere tangibili segni di rinascita e hanno bisogno di recuperare nuove energie.
Fonte: https://occhiditerra.wordpress.com/2016/03/18/equinozio-e-pasqua-la-festa-della-dea-eostre/