Facendo seguito all’articolo, PAS il meraviglioso cervello emotivo delle Persone Altamente Sensibili e i loro Doni  pubblicato giorni fa e per il quale sono arrivate molte richieste d’informazioni pubblichiamo questo test di verifica tratto dal sito della dottoressa Travaini che si occupa di questo argomento. Sappiamo che è la dottoressa Elaine Aron che ha compiuto le ricerche e non conosciamo la dottoressa Travaini, per cui non ci assumiamo responsabilità di nessun tipo, troverete il link del suo sito in fondo alla pagina.

Per conoscere meglio cos’è l’IPERSENSIBILITA’, le caratteristiche delle Persone Altamente Sensibili (PAS) e alcune della abilità fondamentali di cui un Ipersensibile ha bisogno per vivere bene, sono necessarie alcune informazione in più a proposito del tuo tratto.

1. Superstimolazione significa sovraeccitazione.
In ognuno, sensibile o no, la superstimolazione conduce sempre a sovraeccitazione psicologica. Tu sai di essere sovraeccitato quando ti senti sopraffatto o esausto in modo totale, da non poter lavorare, da mancare di coordinazione, da non riuscire a riposare, con il cervello in tilt e con la comparsa di diversi sintomi psicosomatici.

2. È importante mantenere un livello ottimale di eccitazione.
Chiunque, sensibile o no, rende meno e non si sente al meglio quando è sovraeccitato. Non si riesce a colpire una palla, a pensare cose spiritose da dire o godersi ciò che accade intorno. Eppure a nessuno piace avere poche eccitazioni. Questo è noioso. Fin dalla nascita, l’organismo cerca un livello ottimale di eccitazione, non eccessivo e non troppo scarso e lo fa regolando quanta stimolazione o input riceve.

3. Le PAS sono più facilmente sovraccaricate dagli stimoli.
Noi PAS siamo consapevoli di uno stimolo quando altri non lo notano nemmeno, cosicché in una situazione di forte stimolazione riceviamo necessariamente input maggiori e saremo sovraeccitati più rapidamente. Una volta sovraeccitati siamo come qualunque persona sovraeccitata – rendiamo meno e ci sentiamo peggio. Mandiamo tutto a rotoli quando il supervisore sta guardando, o diciamo qualcosa di sciocco nei primi momenti di un primo appuntamento. Questi scenari possono far uscire dal letargo una persona non estremamente sensibile e metterla nella condizione di un livello ottimale di eccitazione e rendimento. Ma noi PAS siamo più facilmente spinti oltre il nostro livello ottimale. Poiché siamo più facilmente portati alla sovraeccitazione, abbiamo più esperienza di “manchevolezze” sotto pressione e non godiamo ciò che dovremmo goderci. Chiaramente iniziamo ad apparire insicuri, non a nostro agio, sensibili alla critica o timidi.
La linea di fondo qui è che, sebbene noi e chi è intorno a noi, si goda i vantaggi della nostra sensibilità – la nostra elevata consapevolezza, empatia, creatività, spiritualità e così via – noi abbiamo la tendenza ad essere più facilmente sopraffatti. Fa parte del pacchetto.

4. La sensibilità non è un valore nella nostra cultura.
La maggior parte di noi si trova a vivere in una cultura fortemente competitiva, tecnologica, guidata dai media e dai consumatori, che sta influenzando i valori in tutto il globo. E da valore all’abilità di fronteggiare alti livelli di stimolazione piuttosto che la capacità di individuare le sottigliezze.
In alcune culture la sensibilità è molto apprezzata. Per esempio, uno studio ha trovato che i bambini cinesi della scuola elementare che sono “sensibili e quieti” sono i più rispettati e apprezzati dai loro pari, mentre in Canada sono i meno rispettati ed apprezzati. La sensibilità è apprezzata nelle culture tradizionali di Cina, Giappone, Europa e anche nella maggior parte delle culture che vivono in stretto contatto con la terra. Ma le culture aggressive, espansive o stressate stimano le personalità insensibili, dure, che vanno incontro ai rischi, perché lavorino molte ore, apprezzino la lotta e così via.

5. Le PAS sono più influenzate da altri dall’essere cresciuti in ambienti domestici negativi.
La mia ricerca ha mostrato che le PAS che hanno sperimentato traumi o ambienti domestici travagliati nell’infanzia sono più depresse, ansiose e nervose rispetto a PAS con storie personali più quiete e anche più angosciate di persone non estremamente sensibili con storie similari. Questa è spesso un’altra ragione per cui le PAS si sentono diverse – sono ancora angosciate dagli eventi o dalle circostanze che altri avrebbero ormai superato-. E siccome le PAS che hanno avuto un’infanzia travagliata sono specialmente ansiose o depresse in età adulta. Ma le PAS senza un passato travagliato non sono psicologicamente più ansiose di chiunque altro – a volte lo sono meno. Questo è importante ricordarlo. Depressione o ansia non sono tratti fondamentali per una PAS e possono essere superati.

Tratto e riadattato da The Highly Sensitive Person’s Workbook di E. Aron

IN QUALE DELLE SEGUENTI AFFERMAZIONI TI RICONOSCI? RISPONDI VERO O FALSO.

° Per me girare per negozi è più stressante che per le altre persone.

° Mi lascio impressionare più degli altri dalle scene violente al cinema o in TV.

° Reagisco alle ingiustizie sociali come se ne fossi direttamente coinvolto.

° Senza dubbio tendo a spaventarmi molto di più delle altre persone.

° Ogni volta che entro in un ambiente nuovo mi sento inondato da tutte le novità e di solito ho bisogno di più tembo degli altri per ambientarmi.

° Mi sento più sensibile della media delle persone che conosco, ai rumori forti .

° Il contatto con gli altri a volte esaurisce le mie energie.

° Mi sembra di accorgermi anche delle più piccole sottigliezze.

° L’umore degli altri mi influenza.

° Tendo a essere molto sensibile al dolore.

° Ho bisogno di stare per conto mio dopo una giornata molto impegnativa,di metetrmi un po’ a letto o in una stanza buia o in qualunque altro posto dopve posso trovare pivacy e solllievo dagli stimoli esterni.

° Sono particolarmente sensibilie aglia effetti della caffeina.

° Ho una vita interiore ricca e complessa.

° Spesso rimugino all’infinito su qualcosa, anche una banalità, detta da me o da altri.

° Riesco a percepire con estrema precisione come si sentono gli altri.

° Preferisco evitare i grandi assembramenti di gente.

Se hai risposto si a oltre la metà delle domande, probabilmente fai parte anche tu della categoria delle PERSONE IPERSENSIBILI – HSP, dette anche persone con una sensibilità superiore alla media.
Se invece solo una o due affermazioni sono vere, ma le senti fortemente vere per te, sei comunque giustificatoa poterti definire Ipersensibile.
E’ una caratteristica naturale, non è un difetto. Ma spesso non essendone consapevoli, è difficile gestirla.

Ora che lo sai, puoi cominciare a conoscerla, gestirla e trarne tutti i vantaggi.

Fonte: http://www.psichesomarelazione.it/wordpress/test-sei-un-ipersensibile/

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