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La mia verità non può essere la tua, altrimenti sarebbe troppo facile. Se fosse così, non ci sarebbe alcun problema. Questa è la differenza tra una verità scientifica e una religiosa. Una verità scientifica può essere presa a prestito: una volta conosciuta, diventa di pubblico dominio. Albert Einstein ha scoperto la teoria della relatività: ora non c’è più bisogno che altri la scoprano di nuovo, sarebbe folle. Una volta scoperta, è proprietà di tutti; anche un bambino può impararla a scuola. Adesso non c’è bisogno di alcun genio: è sufficiente una mente comune. Puoi comprenderla e farla tua. Naturalmente, Einstein ha dovuto lavorare per anni alla sua scoperta; ma tu non hai bisogno di lavorarci su: sei pronto a capirla e ad applicarti, basteranno poche ore.
La stessa cosa non vale per la verità religiosa. Buddha, Cristo, Nanak e Kabir l’hanno realizzata, ma la loro scoperta non può diventare tua. La dovrai riscoprire di nuovo, ricominciando dall’abc; non puoi limitarti a crederci, non servirebbe. Eppure, questo è ciò che fa l’umanità: confondere la verità religiosa con quella scientifica. Non è una verità scientifica, non può diventare di dominio pubblico.
Ciascun individuo deve riscoprirla da solo, arrivarci con le proprie forze. La verità religiosa non è in vendita sul mercato.

La fede è teorica. La fiducia è esistenziale.
Puoi cambiare fede senza problemi; è come cambiare i vestiti. Da indù puoi diventare cristiano, da cristiano, musulmano e da musulmano, comunista. Non c’è problema, perché la fede appartiene solo alla mente. Se un’altra fede è più logica e convincente, tu la cambi: non ha radici nel tuo cuore.
La fede assomiglia ai fiori di plastica, che da lontano sembrano veri. Non hanno radici, né hanno bisogno di alcuna cura: non hanno bisogno di acqua, di potature, di trattamenti chimici o di fertilizzanti. Sono oggetti che non muoiono mai, potrebbero restare con te tutta la vita: poiché non sono mai nati, non moriranno mai. Sono artificiali: se non li distruggi, li terrai con te per sempre.
La fiducia è una rosa autentica. Ha le sue radici, e le radici affondano nel tuo cuore e nel tuo essere.
La fede appartiene solo alla testa.
La fiducia è nel cuore, nel regno più profondo dell’essere. Cambiare la fiducia è quasi impossibile: non è mai successo, non si è mai sentito nulla di simile. Se hai fiducia, hai fiducia; non la puoi cambiare. E continua a crescere, perché ha radici. Non resta mai ferma, è dinamica, è una forza vivente: continua a sviluppare nuove foglie, nuovi fiori, nuovi rami.

La fiducia è possibile solo se, innanzi tutto, confidi in te stesso. La cosa fondamentale deve prima accadere in te, e poi, puoi avere fiducia nell’esistenza. Ma se non hai fiducia in te stesso, non la potrai avere in niente.
E la società distrugge la fiducia, proprio alle radici. Non ti permette di confidare in te stesso. Insegna ogni altro tipo di fiducia: nei genitori, nella Chiesa, nello Stato, in Dio, e via dicendo. Ma la fiducia fondamentale viene completamente distrutta. E a quel punto ogni altra è fittizia, sarà inevitabilmente finita: sarà simile ai fiori di plastica. Non possiede vere radici per far crescere fiori veri.
La società lo fa deliberatamente, lo fa apposta, perché un uomo che confida in sè stesso è pericoloso per la società, una società che dipende dalla schiavitù, che ha investito troppo nella schiavitù.
Un uomo che confida in sé stesso è un uomo indipendente. Non puoi fare previsioni su di lui, agirà a modo proprio. La libertà sarà la sua vita. Avrà fiducia quando sente, quando ama, e così sarà intenso e vero. Quindi la sua fiducia sarà viva e autentica. E lui sarà pronto a rischiare ogni cosa per la sua fiducia, ma solo quando la sente, solo quando è vera, solo quando muove il suo cuore, solo quando muove la sua intelligenza e il suo amore, altrimenti no. Non potrai forzarlo in nessun tipo di credo.
E l’attuale società dipende dal credo. La sua intera struttura è quella dell’autoipnosi perché è fondata sulla creazione di robot e di macchine, non di uomini. Necessita di persone dipendenti, che abbiano un costante bisogno di essere soggiogate, in modo che cerchino attivamente i propri tiranni, i propri dittatori.
Questa terra, questa terra meravigliosa, è stata trasformata in una grande prigione. Un pugno di persone assetate di potere ha ridotto l’intera umanità in una massa informe. All’uomo è permesso esistere solo se scende a compromessi con un mucchio di sciocchezze.

Dire a un bambino di credere in Dio, è una sciocchezza, un’incredibile sciocchezza. Non perché Dio non esista, ma perché il bambino non ha ancora sentito la sete, il desiderio, l’anelito. Non è ancora pronto per andare in cerca della verità suprema della vita. Non è ancora maturo a sufficienza per interrogarsi sulla realtà di Dio. Quella storia d’amore deve accadere un giorno, ma può accadere solo se non gli viene imposto nessun credo. Se viene convertito prima che nasca la sete di esplorare e di conoscere, allora vivrà la sua intera vita in maniera falsa, vivrà in modo falso.
Certo, parlerà di Dio, perché gli è stato insegnato che Dio esiste. Gli è stato detto con autorità, gli è stato detto da gente molto autorevole nella sua infanzia:i suoi genitori, i preti, gli insegnanti. Gli è stato detto dagli altri e lui ha dovuto accettarlo. Era in gioco la sua sopravvivenza. Non poteva dire no ai suoi genitori, perché senza di essi non sarebbe stato capace di vivere. Era troppo rischioso dire no, doveva dire sì. Ma il suo sì non può essere vero.Come potrebbe esserlo? Sta dicendo sì solo come espediente politico, per sopravvivere. In questo modo non lo hai trasformato in persona religiosa, lo hai reso un diplomatico, hai creato un politicante. Hai sabotato la sua piossibilità di trasformarsi in un essere autentico. Lo hai avvelenato. Hai distrutto la possibilità stessa della sua intelligenza, perché l’intelligenza nasce solo quando sorge il desiderio di conoscere.

Adesso quel desiderio non sorgerà più, perché prima che le domande abbiano preso possesso della sua anima, sono già state fornite le risposte. Ancor prima che avesse fame, il cibo è stato forzato nel suo essere. Ebbene, senza fame, questo cibo spinto a forza non può essere digerito; non c’è la fame necessaria per digerirlo. Ecco perché le persone vivono come fossero tubi attraverso cui la vita passa come cibo non digerito.

Bisogna essere estremamente pazienti con i bambini, molto consapevoli, molto attenti a non dire niente che possa ostacolare la nascita della loro intelligenza, a non tramutarli in cristiani, indù e musulmani. Bisogna avere una pazienza infinita.

Un giorno accade quel miracolo, e il bambino comincia a chiedere da solo. Anche allora, non fornirgli le risposte prefabbricate. Le risposte già pronte non aiutano nessuno, sono ottuse e stupide. Aiutalo a diventare più intelligente. Anziché dargli risposte, offrigli situazioni e sfide così che la sua intelligenza si affini, ed egli chieda con profondità maggiore: in modo che le domande penetrino nel suo recesso più intimo, così che la domanda diventi una questione di vita o di morte.


Ma questo non viene permesso. I genitori hanno molta paura, la società ha molta paura: se ai bambini si permette di restare liberi, chissà? Potrebbero non unirsi mai alla schiera a cui appartengono i loro genitori, potrebbero non andare mai in chiesa, cattolica, protestante, di questo o quell’altro credo. Chissà cosa accadrà quando diventeranno intelligenti da soli? Non saranno sotto il tuo controllo. E questa società si avventura sempre più profondamente in strategie politiche per controllare tutti, per possedere l’anima di tutti.

Ecco perché la prima cosa che si deve fare è distruggere la fiducia: la fiducia del bambino in se stesso, la confidenza del bambino in se stesso. Lo si deve scuotere e spaventare. Quando è reso tremante, è controllabile. Se ha fiducia in se stesso, non è possibile controllarlo. Se è fiducioso, asserirà se stesso, cercherà di far valere la propria volontà, non quella di qualcun altro. Si avventurerà nel proprio viaggio, non soddisferà i desideri di potere di qualcuno. Non sarà mai un imitatore, non sarà mai una persona ottusa e morta. Sarà così vivo, così pulsante di vita, che nessuno sarà in grado di controllarlo.

Distruggi la sua fiducia e lo avrai castrato. Gli avrai sottratto il suo potere: sarà sempre impotente e avrà sempre bisogno di qualcuno che lo domini, che lo diriga e gli dia ordini. Sarà un bravo soldato, un buon cittadino, un buon nazionalista, un buon cristiano, un buon musulmano, un buon indù. Certo, sarà tutte queste cose, ma non sarà un vero individuo. Non avrà radici, si sentirà sradicato per tutta la vita. Vivrà senza radici, e vivere in questo modo significa vivere nell’infelicità, vivere all’inferno. Esattamente come gli alberi hanno bisogno di radicarsi nella terra, anche l’uomo è un albero e ha bisogno di radicarsi nell’esistenza, altrimenti vivrà una vita totalmente priva di intelligenza. Potrà avere successo nel mondo, potrà diventare molto famoso… Puoi distruggere il bambino, anche se può diventare primo ministro. Non è affatto impossibile avere successo, pur essendo privi di intelligenza. Infatti è più difficile aver successo con l’intelligenza, perché la persona intelligente ha inventiva. E’ sempre in anticipo sui tempi; occorre tempo per comprenderla.


La persona non intelligente viene capita facilmente. Si adatta alla Gestalt della società; la società ha valori e criteri con i quali giudicarla. Ma la società ha bisogno di anni per apprezzare un genio.

Una persona priva di intelligenza può avere successo, può diventare famosa, ma rimarrà comunque finta. E questo è il tormento: puoi diventare famoso, ma se sei finto vivrai nell’infelicità. Non sai quali benedizioni la vita sta riversando su di te, non lo saprai mai. Non hai abastanza intelligenza per saperlo. Non vedrai mai la bellezza dell’esistenza perché non hai la sensibilità per conoscerla. Non vedrai mai il semplice miracolo che ti circonda, che attraversa il tuo sentiero in milioni di modi ogni giorno, non lo vedrai mai, perché per vederlo hai bisogno di un’incredibile capacità di comprendere, di sentire, di essere.

Questa società è orientata verso il potere. Questa società è ancora estremamente primitiva, estremamente barbara. Un pugno di persone – politici, preti, insegnanti – ne sta dominando milioni.

E questa società è gestita in maniera tale che a nessun bambino è permesso essere intelligente. E’ puramente accidentale che una volta ogni tanto arrivi un Buddha sulla Terra, semplicemente accidentale. In qualche modo, una volta ogni tanto, una persona sfugge alle grinfie della società. Una volta ogni tanto una persona riesce a non essere avvelenata dalla società. Deve accadere a causa di uno sbaglio, di qualche errore. Altrimenti la società riesce a distruggere le tue radici, a distruggere la tua fiducia in te stesso. E una volta che ciò accade, non sarai più in grado di avere fiducia in nessuno.

Una volta incapace di amare te stesso, non sarai mai capace di amare nessuno. Questa è una verità assoluta, non ci sono eccezioni. Puoi amare gli altri solo quando sei capace di amare te stesso.

Ma la società condanna l’amore per se stessi. Dice che è egoismo, dice che è narcisismo. Certo, l’amore verso se stessi può diventare narcisistico, ma non lo è necessariamente. Può diventare narcisistico se non si sviluppa al di là di se stesso, può diventare una specie di egoismo se resta confinato in sé soltanto. Altrimenti l’amore verso se stessi è l’inizio di tutti gli altri amori.
Una persona che ama se stessa prima o poi comincia a traboccare d’amore. Una persona che ha fiducia in se stessa non può mancare di fiducia verso nessuno, persino verso coloro che l’inganneranno, persino verso coloro che l’hanno già ingannata. Certo, ha fiducia anche in loro perché sa che la fiducia è immensamente più preziosa di qualsiasi altra cosa.
Puoi imbrogliare una persona che ha fiducia, ma in cosa puoi imbrogliarla? Puoi prenderle del denaro o qualcos’altro, ma l’uomo che conosce la bellezza della fiducia non si farà distrarre da queste piccole cose. Ti amerà ancora, avrà ancora fiducia in te. E allora accade un miracolo: se un uomo ha veramente fiducia in te, ti sarà impossibile imbrogliarlo, praticamente impossibile.

La fiducia porta con sé una magia. Come può imbrogliarti dopo che hai avuto fiducia in lui? Come potrebbe cadere così in basso? Se ti imbrogliasse, non sarebbe mai capace di perdonarselo.
Esiste una qualità intrinseca nella consapevolezza umana di dare e ricevere fiducia. Tutti amano ricevere fiducia, è un segno di rispetto da parte di un’altra persona; e quando hai fiducia in uno sconosciuto lo è ancor di più. Non c’è motivo di aver fiducia in lui, eppure ce l’hai. Metti quell’uomo su un piedistallo talmente alto, valuti quella persona così tanto, che le è praticamente impossibile cadere da quell’altezza. E se cade, non sarà mai capace di perdonare se stessa, dovrà portare il peso di quella colpa per tutta la vita. Un uomo che ha fiducia in se stesso, arriva a conoscerne la bellezza; arriva a sapere che più hai fiducia in te stesso, più fiorisci; più resti in uno stato di abbandono e di rilassamento, più sarai radicato e sereno, più sarai calmo, tranquillo e quieto.

Comincia ad aver fiducia in te stesso: questa è la lezione fondamentale, la prima lezione. Comincia ad amarti. Se non ti ami, chi altri ti amerà? Ma ricorda, se ami solamente te stesso, il tuo amore sarà estremamente povero.
Un grande mistico ebreo, Hillel, ha detto: “Se non sei dalla tua parte, chi altri lo sarà?”. E anche: ” Se sei solamente dalla tua parte, che significato avrà mai la tua vita?”. Una frase incredibilmente significativa. Ricordalo: amati, perché se non ti ami nessun altro sarà mai capace di amarti. Non puoi amare una persona che odia se stessa.

E su questa terra sfortunata, quasi tutti odiano se stessi, tutti si condannano. Come puoi amare una persona che condanna se stessa? Non ti crederà. Non può amare se stessa, come osi farlo tu? Non può amare se stessa, come puoi amarla tu? Sospetterà qualche inganno, qualche trucco, qualche secondo fine. Sospetterà che tu stia cercando di ingannarla in nome dell’amore. Sarà molto cauta, vigile, il suo sospetto avvelenerà il tuo essere. Se ami una persona che odia se stessa, stai cercando di distruggere il suo concetto di sé. E nessuno abbandona facilmente il proprio concetto di sé; questa è la sua identità. Lotterà con te, cercherà di dimostrarti che ha ragione e tu hai torto.

Questo è ciò che accade in ogni relazione d’amore, lasciatemi dire in ogni relazione d’amore. (…)

Come puoi distruggere il concetto che l’altro ha di se stesso? Quella è la sua identità, quello è il suo ego, quello è ciò che egli sa di se stesso. Se glielo porti via, non saprà chi è. E’ troppo rischioso; non può abbandonare il suo concetto di sé così facilmente. Ti proverà che non merita di essere amato, merita solo di essere odiato.
E la stessa cosa vale per te. Anche tu odi te stesso; non puoi permettere a nessun altro di amarti. Ogni volta che qualcuno si avvicina con un’energia d’amore, ti ritrai, vuoi scappare, hai paura. Sai perfettamente che non meriti amore, sai che solo superficialmente sembri così bravo, così bello; in profondità sei brutto. E se permetti a questa persona di amarti, prima o poi – e sarà più prima che poi – si accorgerà di chi sei in realtà.

Si ha paura di diventare intimi. Essere intimi significa che dovrai mettere da parte il ruolo. E tu sai chi sei: sei indegno, sei pura immondizia. Questo è ciò che ti è stato detto fin dall’inizio. I tuoi genitori, i tuoi insegnanti, i tuoi preti, i tuoi uomini politici, tutti ti hanno detto che sei sporco, privo di valore. Nessuno ti ha mai accettato. Nessuno ti ha dato la sensazione di essere amato e rispettato, che c’è bisogno di te, che questa esistenza sentirà la tua mancanza, che senza di te quest’esistenza non sarà la stessa, che senza di te ci sarà un buco. Senza di te questo universo perderà un po’ di poesia, un po’ di bellezza: si sentirà la mancanza di una canzone, la mancanza di una nota, ci sarà un vuoto; nessuno ti ha detto nulla di tutto questo.

Ed ecco il mio compito qui: distruggere la sfiducia creata in te rispetto a te stesso, distruggere tutta la condanna che ti è stata imposta, allontanarla da te e darti la sensazione di essere amato e rispettato, amato dall’esistenza. Dio ti ha creato perché ti amava. Ti ha amato così tanto che non ha resistito alla tentazione di crearti.

Quando un pittore dipinge, dipinge perché ama.
Quando un poeta compone una canzone, lo fa perché ama. Dio ti ha dipinto, cantato, danzato. Dio ti ama! Se non vedi alcun significato nella parola Dio, non preoccuparti; chiamalo esistenza, chiamalo il Tutto. L’esistenza ti ama, perché se non ti amasse non saresti qui.

Rilassati nel tuo essere, sei desiderato dal Tutto. Ecco perché il Tutto continua a respirare in te, a pulsare in te. Quando comincerai a sentire questo rispetto incredibile e l’amore e la fiducia che il Tutto ripone in te, le radici cominceranno a crescere nel tuo essere. Comincerai ad avere fiducia in te stesso. E solo allora potrai avere fiducia in me. Solo allora puoi avere fiducia nei tuoi amici, nella tua famiglia. Solo allora puoi avere fiducia negli alberi e negli animali, nelle stelle e nella luna. E’ allora che si vive semplicemente come fiducia. Non si tratta più di avere fiducia in questo o quello; semplicemente si ha fiducia. Nient’altro è necessario; tutto il resto segue spontaneamente.
Osho

Fonte: www.ecceideas.com


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