Flussi energetici si esprimono oggi attraverso le sequenze dell’uno e del 2, mi arrivano messaggi da diverse persone che vedono 11 e 111, 11:11 sull’orologio e poi 20, 222.
Bisogna essere attenti ai segnali e allora guidata da queste richieste ho guardato la data di oggi la cui somma 5+5+2+1+7 è 20, un due ad un’ottava superiore equivale all’energia dell’11, numero maestro archetipo del Genio e facendo una somma diversa ovvero giorno 5, mese 5 più anno 1 avremmo proprio un 11 e quei due 5 indicano cambiamento, sommati danno un 10 un’altra indicazione. L’11 è sinonimo di Intuizione è il Genio che è pronto per l’evoluzione della coscienza, il suo lavoro è interiore, questo è l’unico modo possibile per evolvere, cambia se stesso interiormente per modellare la realtà esteriore, il motto di questo archetipo è:
“Credo nei miracoli, credo nella realizzazione dell’impossibile”.
Il 2 è archetipo del Fanciullo con qualità di sensibilità che può giungere alla percezione, dolcezza e cordialità, comprensione nei confronti del prossimo. Il numero Due è l’incarnazione degli opposti: maschile /femminile, giorno/notte, terra/cielo, ecc. Essendo un principio duale, indica sia il contrasto, la polarità, sia il tentativo di conciliazione.
Lo conferma la lettera Kaf 11esima lettera dell’alfabeto ebraico con valore 20, in risonanza con Beth seconda lettera con valore 2 e Resh ventesima lettera con valore 200.
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Kaf rappresenta il palmo della mano ed è governata dal Sole. Il palmo della mano sinonimo dell’atto di ricevere, nel senso dell’offrire il proprio Essere alla Luce. La collera o il malessere portano a serrare le mani a pugno per coprire questa zona così sensibile e ritenuta centro vibratorio di grande importanza, infatti nella meditazione è consigliato volgere i palmi verso l’alto in atto di accoglienza ma anche di resa, aprire le mani è gesto di obbedienza alla Luce, un lasciare andare. Kaf è anche la roccia, la solida base su cui costruire e perciò ci aiuta a fondare tutto ciò che ci compete su una base solida, concretezza. L’Undici è il dieci più 1 ed è per questo l’inizio di un nuovo ciclo, un passaggio, rottura con il vecchio sistema ed entrata in un altro del tutto nuovo, possiede tutta la potenza del dieci, lettera Iod, ma anche la forza in potenza contenuta nell’Uno, la lettera Aleph, l’inizio di tutte le cose.
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Beth rappresenta la casa ed è governata da Saturno, il Maestro astrologico. Beth ha funzione di Contenitore, come l’Universo contiene tutte le risorse, le energie, le possibilità, le ricchezze che in Alef il Tutto, esiste, ma in modo ancora non manifesto e consapevole. Beth contiene la Luce (tutto ciò che esiste) e le Tenebre (tutto ciò che ancora non è realtà, ma può diventarlo). In Beth prendiamo coscienza che ogni nostro desiderio, sogno, progetto è buono e, se noi ci crediamo può realizzarsi. Beth è in noi “atteggiamento”, porta sempre aperta, modalità, in cui avvertiamo e asseriamo che “tutto è possibile”, qualsiasi emozione, pensiero e sogno è realizzabile. Perché, per il solo fatto che noi desideriamo una realtà, essa per corrispondenza, esiste già fuori di noi.
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Resh invece rappresenta la Testa governata da Mercurio. Offrire a Resh la testa, i nostri pensieri, le convinzioni invalidanti, il piccolo “io” e Resh aprirà il nostro cuore, ritorno a Dio dopo un lungo periodo di lontananza. Resh insegna l’umiltà che non è sottomissione o complesso d’inferiorità ma la semplicità del cuore, nulla ci appartiene, tutto ci viene donato. Acquisire questa consapevolezza seda l’orgoglio, rappresenta la medicina e la resurrezione, è il vero rinnovamento, è il movimento delle cose dalla distruzione alla rigenerazione: abbandoniamo il vecchio e il nuovo si fa avanti. L’energia di questo archetipo creò Mercurio, simbolo della comunicazione, del mentale e dell’intelletto.
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In sintesi, le energie di questa giornata racchiudono il messaggio che dovrebbe guidarci ogni giorno. Credere in noi stessi e in ciò che vogliamo realizzare, non dovrebbe essere un desiderio egoico o di possesso ma ciò che il nostro Spirito ci sussurra e che potremo udire chiaramente solo se saremo umili, ovvero connessi con la Terra, luogo che abbiamo scelto per questa vita. Per realizzare il nostro progetto animico dovremo togliere i pensieri disturbanti, essere nella presenza, lasciar andare qualsiasi attaccamento, fare il vuoto per accogliere, essere il Graal, il Cuore aperto a ricevere le energie del rinnovamento e del vero Amore che tutto permea e circonda.
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L’11 è il canalizzatore delle energie cosmiche e dei messaggi che giungono dalla dimensione sottile, il 2 è la dualità, noi che accogliamo queste energie e le portiamo a realizzazione nella dualità in cui viviamo ma con l’intento superiore del 20 e del 200, cooperare con il Divino in presenza, per poter sentire la vera connessione, affinchè l’impossibile sia reso possibile!
Patrizia di Visione Alchemica
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