Questa luce non nasce dall’antico movimento del pensiero.
E non nasce neppure dalla conoscenza autorilevante.
Non è accesa dal tempo o da un’azione della volontà.
Sorge nella meditazione.
La meditazione non è un affare privato, non è una ricerca personale del piacere;
il piacere tende sempre a separare e dividere.
Nella meditazione la linea divisoria tra te e me scompare;
in essa la luce del silenzio distrugge la conoscenza del me.
Il me può essere studiato all’infinito perché varia di giorno in giorno ma il suo raggio è sempre limitato, per quanto esteso sia ritenuto.
Il silenzio è libertà e la libertà viene con la finalità dell’ordine assoluto.
La mente meditativa è silenziosa.
Non è il silenzio concepibile dal pensiero; non è il silenzio di una sera tranquilla;
è il silenzio che sorge quando il pensiero con tutte le sue immagini,
le sue parole e le sue percezioni è interamente cessato.
Questa mente meditativa è la mente religiosa,
la religione senza chiese, senza templi senza canti.
La mente religiosa è l’esplosione dell’amore.
E’ questo amore che non conosce separazione.
Per lui il lontano è vicino.
Non è l’uno o i molti ma piuttosto
quello stato d’amore in cui ogni divisione cessa.
J. Krishnamurti