Domanda: Potremmo parlare del cervello e della mente? Il pensiero prende forma, materialmente, nelle cellule cerebrali; ecco, possiamo definirlo così: il pensiero è un processo materiale. Se l’attività del pensare si ferma e si è in presenza di una percezione priva di qualsiasi pensiero, che cosa accade al cervello?
Sembrerebbe che lei dica che la mente trova il suo posto fuori dal cervello, ma dov’è che il movimento della percezione pura prende forma se non in qualche parte del cervello?
E come sarà mai possibile che una mutazione possa manifestarsi nelle cellule cerebrali se la percezione pura non ha alcun tipo di rapporto con il cervello?
Krishnamurti:
Avete compreso tutti la domanda? Per prima cosa, chi pone la domanda differenzia la mente dal cervello, poi chiede se la percezione accade del tutto fuori dal cervello, che significa che il pensiero non è il movimento della percezione; e chiede anche cosa accade alle cellule cerebrali stesse, che sono condizionate dal passato, se la percezione avviene fuori dal cervello, ovvero fuori dal processo pensante, mnemonico. Ci sarà mai una mutazione nelle cellule cerebrali se la percezione è fuori da queste?
E chiaro?
Cominciamo, dunque, con il cervello e la mente. Il cervello è una funzione materiale, è un muscolo d’accordo? come lo è il cuore, e le cellule cerebrali contengono tutta la memoria. Per favore, non sono uno specialista del cervello, non ho nemmeno studiato il lavoro degli esperti, ma ho vissuto a lungo e osservato molto, non solo le reazioni degli altri, (cosa dicono, cosa pensano, cosa vogliono dirmi), ma anche il modo in cui il cervello reagisce. Il cervello si è evoluto nel tempo da una singola cellula, impiegando milioni di anni, fino a raggiungere la forma dei primati e, successivamente, ancora per milioni di anni fino a giungere all’uomo eretto e al cervello umano. Il cervello è contenuto nella scatola cranica, ma può andare oltre il suo contenitore. Potete sedere qui e pensare alla vostra terra, alla vostra casa, ed essere immediatamente lì, con il pensiero, è ovvio, non fisicamente. Il cervello è dotato di straordinarie capacità, tecnologicamente ha compiuto le cose più straordinarie.
Quindi, il cervello ha davvero enormi capacità. È stato condizionato dalle limitazioni del linguaggio, non il linguaggio in sé, ma le limitazioni del linguaggio. E stato condizionato dal clima in cui vive, dal cibo che mangia, dalla società in cui vive (e questa stessa società è stata generata dal cervello); la società non è diversa dalle attività cerebrali. È stata condizionata da milioni d’anni d’esperienza, di conoscenza accumulata e basata su quell’esperienza, che è la tradizione. Sono inglese, tu sei tedesco, lui è hindu, l’altro è nero, lui è questo, lui è quello, (tutte le divisioni nazionalistiche, che sono divisioni tribali), e i condizionamenti religiosi. Il cervello è condizionato in questo modo, ha una straordinaria capacità, ma è stato condizionato e quindi è limitato. Non è limitato nel campo tecnologico, con i computer e tutto il resto, ma è molto, molto limitato a proposito della psiche. I saggi hanno detto: “Conosci te stesso”, fin dai tempi dei greci, degli antichi hindu, e via dicendo. Hanno studiato la psiche degli altri, ma non hanno mai studiato la propria. Si studiano i roditori, i piccioni, le scimmie e quant’altro, ma non si dice mai: “Voglio osservare me stesso. Sono ambizioso, avido, invidioso, competo con il mio vicino, con i miei colleghi scienziati…”. Si tratta della stessa psiche che è esistita per migliaia d’anni; nonostante tecnologicamente, lì fuori, siamo nel mondo delle meraviglie, interiormente siamo dei primitivi.
Giusto?
Quindi, il cervello, nel mondo della psiche, è limitato, primitivo. Si può infrangere questa limitazione? Può questo limite che è il sé, l’ego, il “me”, l’interesse autocentrato, può tutto ciò essere spazzato via? Che significa che il cervello, a quel punto, è incondizionato: capite cosa sto dicendo? Allora non ci sarà paura. Adesso, la gran parte di noi vive nella paura, è ansiosa, terrorizzata da quello che potrebbe accadere, spaventata dalla morte, da dozzine e dozzine di cose. Si può gettare via tutto questo ed essere freschi? In questo modo il cervello sarebbe libero e il suo rapporto con la mente sarebbe completamente diverso. Questo significa far sì che non ci sia l’ombra del sé, ed è straordinariamente arduo: far sì che il “me” non entri in nessun campo. Il sé si nasconde in mille modi diversi, sotto ogni pietra, può nascondersi nella compassione andare in India a occuparsi di persone povere perché il sé è attaccato alle idee, alla fede, alle conclusioni, alle credenze, che fanno sì che io sia compassionevole perché amo Gesù, o Krishna, e andrò in paradiso. Il sé ha molte maschere, la maschera della meditazione, quella del conquistate il massimo, la maschera dell’“io sono illuminato”, dell’“io so di che cosa sto parlando”. Tutta questa preoccupazione circa l’umanità è un’altra maschera. Per questo motivo si deve essere dotati di un cervello straordinario, sottile, veloce, in modo da vedere dove il sé si sta mascherando. C’è bisogno di grande attenzione, osservazione, osservazione, osservazione: voi non farete nulla di tutto ciò. Probabilmente siete troppo pigri o vecchi e dite: “Per l’amor del cielo, non ne vale la pena, lasciatemi in pace”. Ma se si vuole approfondire tutto ciò, bisogna osservare come falchi, ogni singolo movimento del pensiero, ogni movimento reattivo, così che il cervello possa essere libero dal suo stesso condizionamento. Chi sta parlando, lo fa per se stesso e non per qualcun altro. Potrebbe ingannarsi, potrebbe pretendere di sapere una cosa piuttosto che un’altra: capite? Potrebbe essere così, voi non potete saperlo. Quindi siamo molto scettici, dubbiosi e facciamo domande, senza accettare quello che uno dice.
Dunque, tornando al nostro argomento, quando il cervello non è condizionato, non degenera più. Quando invecchiate, non parlo di voi, ma diciamo generalmente, quando le persone diventano sempre più vecchie, cominciano a perdere la memoria, i loro cervelli cominciano a perdere colpi, cominciano a comportarsi in modo strano, sapete di cosa sto parlando. La degenerazione non è un fenomeno meramente americano, la degenerazione inizialmente prende forma nel cervello. E quando il cervello è completamente libero dal sé e, quindi, non più condizionato, solo allora ci si potrà chiedere: “Che cos’è la mente?”.
Gli antichi hindu indagavano nella mente e hanno formulato diverse affermazioni; ma se facciamo piazza pulita di tutto ciò, senza dover dipendere da niente e da nessuno, per quanto antichi o facenti parte della tradizione, che cos’è la mente?
Il nostro cervello è costantemente in conflitto e perciò è nel disordine. Questo cervello non può comprendere che cos’è la mente; la mente, (non la mia mente, ma la mente, la mente che ha creato l’universo, che ha creato le cellule, la mente che è pura energia e intelligenza), può relazionarsi al cervello solo quando questo è libero. Ma se il cervello è condizionato, non può esserci alcuna relazione. Non dovete credere a tutto ciò. L’intelligenza è l’essenza di quella mente, non l’intelligenza del pensiero, non l’intelligenza del disordine. Essa è puro ordine, pura intelligenza e quindi pura compassione. Quella mente ha una relazione con il cervello, quando questo è libero.
State ascoltando voi stessi o ascoltate me? State facendo entrambe le cose? State osservando le vostre stesse reazioni, il modo in cui il vostro cervello funziona? Ecco cos’è che accade, azione, reazione, avanti e indietro, avanti e indietro, e perciò non state ascoltando affatto. Ascoltate veramente solo quando questo movimento d’azione e reazione si ferma: e allora c’è solo un puro ascoltare. Guardate, il mare è in costante movimento, un’alta marea segue una bassa e così via, questa è la sua azione. Anche gli esseri umani vivono in questa azionereazione. Una mia reazione ne produce un’altra e così via, avanti e indietro. Perciò, quando c’è questo andare e tornare, naturalmente non c’è alcuna quiete. Nella quiete voi potete ascoltare il vero e il falso, non quando siete in preda dell’andare avanti e indietro. Almeno intellettualmente, a livello logico cercate di vedere che se c’è un costante movimento non potete ascoltare. Come potete ascoltare? Solo quando c’è il più assoluto silenzio potete ascoltare, giusto? Vedete la logica di questo fatto. È mai possibile arrestare questo movimento in avanti e indietro? Chi sta parlando dice che è possibile quando avete studiato voi stessi, quando siete scesi in voi stessi, molto profondamente; comprendetevi, solo allora potrete dire che quel movimento si è davvero estinto.
Tornando alla domanda, in essa si chiede: se la mente è all’esterno, non contenuta nel cervello, come può la percezione, che si manifesta solo quando non c’è attività del pensiero, generare una mutazione nelle cellule cerebrali, che sono parte di un processo materico?
Guardate, bisogna essere molto semplici. Questa è una delle nostre difficoltà, non affrontiamo mai le cose complesse in modo semplice. Si tratta di una domanda molto complessa, e noi dobbiamo cominciare in modo molto semplice per poter comprendere qualcosa di molto vasto. Quindi, iniziamo nel modo più semplice possibile. Nella tradizione, avete perseguito un certo sentiero, religiosamente, economicamente, socialmente, moralmente e così via, vi siete diretti sempre in una direzione per tutta la vita. Immaginiamo che io abbia fatto questo. Voi mi venite vicino e mi dite: “Guardi, la direzione che ha preso non porta da nessuna parte, genererà ancora più problemi, continuerete all’infinito a uccidervi l’un l’altro, avrete enormi difficoltà economiche”; e mi date anche delle belle spiegazioni logiche, con esempi e tutto il resto.
Ma io dico: “No, scusate, ma questo è il mio modo di fare le cose”, e continuo a camminare nella stessa direzione. Gran parte della gente fa proprio così, il novantanove per cento delle persone si comporta così, inclusi i guru, i filosofi, quelli appena realizzati, gli illuminati. Voi mi venite incontro e mi dite: “Guardi, quello è un sentiero pericoloso, non si muova in quella direzione, cambi completamente direzione”.
Allora mi convincete, me ne mostrate la logica, la ragione, quanto sia sano, e quindi io mi giro e cambio completamente direzione. Che cosa è accaduto al cervello? Siate semplici. Essendo andato sempre in quella direzione, improvvisamente la cambia e in questo mutare le stesse cellule cerebrali sono cambiate.
Capite?
Ho rotto con la tradizione. E molto semplice. Ma la tradizione è così forte, le sue radici affondano nella mia esistenza presente e voi mi chiedete di fare qualcosa che mi fa ribellare contro di esse, e quindi non ascolto.
O, invece, ascolto per comprendere se ciò che state dicendo sia vero o falso; voglio sapere la verità della questione, non i miei desideri, i miei piaceri, voglio conoscere la verità e perciò, essendo molto serio, ascolto con tutto me stesso e osservo che voi avete ragione. Mi sono mosso, giusto? In quel movimento c’è una mutazione delle cellule cerebrali: è esattamente e semplicemente così.
Guardate, supponiamo che io sia un cattolico praticante o un hindu, e voi venite e mi dite: “Senta, non sia sciocco, tutto questo è privo di senso, si tratta solo di tradizioni, parole prive di significato, nonostante le parole abbiano, nel tempo, accumulato significato”. Comprendete? Voi mi indicate questo fatto e io vedo che state dicendo la verità, mi muovo, sono libero da quel condizionamento, quindi si verifica un cambiamento, una mutazione nel cervello.
Sono stato cresciuto nella paura, noi tutti siamo stati educati a conviverci, non con la paura specifica di qualcosa, ma con il timore. Arrivate da me e mi dite che questa situazione può essere cambiata; istintivamente io dico: “Mostratemelo, procediamo assieme, scopriamolo assieme”. Voglio scoprire se quello che dite è vero o falso, se la paura può veramente terminare. Quindi, passo del tempo a parlare con voi, voglio scoprire, imparare, così che il mio cervello sia attivo e faccia delle scoperte da solo, senza che gli venga detto cosa deve fare. Dunque, nel momento in cui comincio a indagare, a lavorarci su, a guardare, osservare l’intero movimento della paura, allora lo accetto e mi dico: “Bene, mi piace vivere nella paura”, oppure mi muovo, cambio direzione. Quando vedete questo con chiarezza, si verifica una mutazione nelle cellule cerebrali.
È così semplice, se solo poteste guardare queste cose con molta semplicità. Quando c’è percezione, per farla un pochino più complicata, proprio nelle cellule cerebrali, senza alcuno sforzo, senza desiderio o alcuna motivazione particolare, si verifica una mutazione. La percezione accade quando c’è un’osservazione senza il movimento del pensiero, quando c’è l’assoluto silenzio della memoria, che è tempo, che è pensiero. Osservate qualcosa senza il passato, fatelo. Guardate chi vi sta parlando senza tutti i ricordi che avete accumulato su di lui, guardatelo, o guardate vostro padre, vostra madre, vostro marito, moglie, ragazza e così via. Non è importante cosa state osservando, ma fatelo senza che alcun ricordo, o ferita, o alcun senso di colpa vengano a intromettersi. Osservate semplicemente. Quando osservate senza pregiudizio, allora c’è libertà da ciò che è stato.
Jiddu Krishanamurti
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