Un loop mentale è un circolo. Un circolo che può essere vizioso o virtuoso.
Ecco come funziona:
E’ da specificare che sia il loop positivo sia quello negativo appartengono alla mente egoica, in quanto derivanti dall’interpretazione soggettiva della realtà. Essa viene distorta dalla mente e in particolare da una lente che distorce la realtà basandosi sull’interpretazione delle esperienze pregresse (Io-Bambino) e sui pregiudizi (Io-Genitore). Uno stesso evento può venir classificato positivo o negativo da persone differenti (talvolta anche dalla stessa persona, in momenti differenti), ma l’evento in sè non è cambiato.
Per cui il restare nell’ego causerà sempre una situazione del tipo “un attimo vivo nel loop positivo, un attimo dopo in quello negativo, dopo ancora ritorno in quello positivo” in base alle circostanze esterne. E questo non va bene perchè le circostanze esterne sono continuamente mutevoli e non possiamo permetterci, per il nostro bene, di farci sballottare dalle emozioni egoiche come un granello di sabbia in una tempesta.
Nel modello soprastante, la lente è funzione del pensiero egoico. Quest’ultimo crea degli stimoli nel corpo che rilascia delle molecole nel sistema circolatorio, positive o negative, in base al tipo di pensiero. Si attivano così le emozioni, ossia risposte a questi stimoli. Le emozioni non sono mai sbagliate, ma possono esserlo i pensieri che le generano, soprattutto quelli indotti da subpersonalità negative (vedi Modello GAB).
Ecco che allora queste emozioni provocano felicità o infelicità. Queste a loro volta generano pensieri positivi o negativi che vanno ad amplificare la lente con cui si interpreta e distorce la realtà…e il circolo si ripete.
Solo la consapevolezza e la presenza nel qui-e-ora possono interrompere il loop e uscire dall’ego. La consapevolezza è l’osservazione dei propri pensieri in maniera distaccata. Si osserva come funzionano. Così facendo si alleggeriscono di quella forza emotiva di cui sono pregni. Non si deve mai cercare di fermarli perchè tornerebbero più forti.
Il solo compito è osservare in modo distaccato, cioè disidentificarsi dai propri pensieri o, in altri termini, uscire dall’ego.
Assieme alla consapevolezza, è utile andare ad operare direttamente sul corpo attraverso l’attività fisica sportiva che stimola nell’organismo la produzione di endorfine, molecole morfino-simili, che rilassano e fomentano la presenza nel qui-e-ora.
Fonte: http://luca-oziocreativo.blogspot.it/2011/05/loops-mentali.html?m=1