L’ego da importanza a se stesso attraverso i suoi problemi. Ogni chiacchiera, ogni lamento, ogni esaltazione del proprio dolore e della propria sofferenza, ogni sottolineatura di quanto abbiamo dovuto “lavorare su noi stessi” e di quante “ne abbiamo passate”, ma anche ogni menzione a quanto siamo “risvegliati”, “spirituali” o “presenti”, non sono altro che la recita di un ego ferito, malato, che cerca ancora una volta di darsi lustro e importanza. Spesso si entra in terapia o in un gruppo ‘spirituale’ non già per ridurre questa tracotanza ma per provocarne un aumento. Spesso lo spiritualista non ha affatto ridotto il suo ego e non ha azzittito la sua voce, piuttosto ne ha creata una versione nuova, più forte e ancor più difficile da sradicare (perchè ora è un ego-spirituale).
Ma lo spiritualista non è che uno dei modi dell’ego di travestirsi. C’è il santo (o la santa), il martire, quello che combatte per qualche giusta e grande causa, c’è il guerriero, c’è il ladro, c’è il pio, e il bugiardo, quello che cerca il grande amore, e quello che all’amore non crede più, esiste insomma un travestimento per ciascuna delle definizioni che arriviamo a darci e nelle quali crediamo ciecamente. Ogni definizione è un ammantarsi di importanza personale, dietro ogni definizione c’è qualcuno che dice “io…io…io…”. Ogni volta che dici IO ti stai dando importanza. E l’importanza che ti dai è la causa del 99% dei problemi della tua vita poichè è proprio attraverso questa energia che l’ego si mantiene in piedi nel suo castello di certezze. Quello che l’ego ignora è che tutte le sue certezze lentamente informano la materia che lo circonda, e danno origine a tutta quella serie di turbolenze contro le quali poi si scaglia, ignorando del tutto che è lui ad averle fatte.
Ora, per un pò prova a smetterla di considerarti il centro del mondo, prova per un minuto a vederti come parte di una totalità senza centri, e prova per un minuto a sentire che ogni senso di importanza personale che ti dai sta creando delle increspature all’interno del campo di energia cui appartieni e che nutri. Prova a smetterla di pensare al tuo problema, di parlare del tuo problema, prova a smetterla di convincerti che sia il “TUO” problema. Prova a vedere quanto è difficile non definirti secondo i parametri del tuo problema. Comincia a dirti che non sei quella storia che ti racconti. E mentre lo fai accorgiti di come qualcosa dentro di te si oppone, in difesa di quella vecchia storia che ti racconti dall’alba dei tempi.
Mentre continui a ripetertelo fai in modo di non andare a dire in giro che stai lavorando su di te, non lo scrivere su facebook, non raccontarlo al tuo amico del cuore. Non cercare approvazione: è ancora un tentativo di darti importanza. Il lavoro va fatto in segreto, non c’è nulla da dimostrare. Diventa invisibile, perchè solo così potrai ottenere qualche risultato. Arriverà il giorno nel quale le increspature cesseranno, e l’effetto del tuo lavoro ti sarà manifesto, e quel giorno avrai tolto all’ego un po’ del suo strapotere.
Andrea Panatta
Fonte: https://www.facebook.com/groups/quantum73/permalink/1512714885406469/?comment_id=1512735882071036¬if_t=group_comment_reply¬if_id=1494489019236352
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