Come affermava una corrente sotterranea della teologia, che fu sempre estromessa dall’ortodossia cattolica, l’essere non contempla realtà separate, ma solo gradazioni differenti di un’unica emanazione. Non vi sono che intensità e angolazioni entro un’unico Raggio, che nella sola essenza converge e che da essa soltanto si diparte.
Quanto più risaliamo alla sorgente della luce, quanto più calda e fresca e vibrante è l’emissione luminosa, tanto più scorgiamo una realtà unitaria; man mano che al contrario la luce, effondendosi, si disperde, affiorano chiaroscuri che paiono modulare l’unità in riflessi molteplici.
Gli archetipi che noi incarniamo e di cui le nostre fattezze sono manifestazione si esprimono così dapprima, al fine di rendersi visibili, ai margini più distanti dell’emanazione luminosa, entro quella regione di apparenti chiaroscuri che definiamo “Materia”.
Nell’epoca che ci lasciamo alle spalle, noi abbiamo espresso la nostra natura entro la luce autunnale della separazione.
Quell’apparire del Sé attraverso realtà apparentemente divise ha prodotto l’illusione di una separazione tra aspetti dell’essere che definiamo “maschili” e altri che definiamo “femminili”.
Questa separazione ha dato vita a due figure archetipiche, la cui contrapposizione è segnata nelle ferite più intime che la coscienza divisa ha dovuto patire: quella dell’Inquisitore e quella della Strega.
“Inquisitore” e “Strega” non sono primariamente un uomo e una donna; un funzionario incappucciato dell’istituzione religiosa e una maga notturna affaccendata in torbidi rituali: sono due Anime che risuonano -dapprima selettivamente- su due ordini di qualità divine differenti, eppure strettamente complementari.
L'”Inquisitore” è un’Anima sensibile all’amorevole richiamo dell’unica essenza che vibra in tutte le cose. Quest’Anima ama il dolce raccogliersi della luce in prossimità della sola sorgente cui appartiene: ecco perché sarà ineluttabilmente attratta dal messaggio del Cristo. Un solo Dio, e un solo Amore, a custodire il segreto dei molteplici esseri. Ma che accade se queste risonanze animiche sono filtrate nel corso di epoche ancora lontane dal Ritorno, entro gli strati più densi e remoti dell’emanazione luminosa?
Laggiù, la luce parve tingersi di oscurità. Il sentire profondo dell’unità diviene, filtrato da meccanismi psicologici ancora troppo grezzi, l’unicità del dogma. Una sola la vera dottrina, una sola la retta via, e ciò che devia rispetto a questa unica cornice di esattezza… dev’essere distrutto! Paradosso dei paradossi: l’unità viene perseguita dividendo. Dividendo in “giusto” e “sbagliato”, in “santo” ed “eretico”.
La “Strega” al contrario è un’Anima che custodisce un segreto dapprima incomprensibile all'”Inquisitore”. Essa scorge la Bellezza e la Delizia che si offrono proprio grazie alla separazione e alle molteplici forme dell’essere; si innamora della Libertà che l’aspetto caleidoscopico e chiaroscurale dell’esperienza regala.
Se per l’Inquisitore l’essenziale è raccogliere e preservare nella staticità, per la Strega è vitale espandersi e sperimentare nella dinamicità. Tutto appare così lecito e la vita nella materia diviene un gioco scoppiettante fatto di magia e affascinanti illusioni. Ancora troppo lontani dalla sorgente però, questi aspetti dell’essere si manifestarono anche per la Strega all’ombra della Separazione. Così come la dicotomia tra “virtù” e “peccato” cara all’Inquisitore diviene la caricatura di quella vitale divisione tra gli esseri che produce il meraviglioso gioco della molteplicità; l’anelito della Strega alla libertà diviene una comprensione distorta dell’unità essenziale che sottende a tutte le forme: il desiderare che tutto sia lecito, trasforma l’unità in indifferenza, e l’essere abitate da Dio di tutte le creature pare dissolvere il senso di discernimento delle proprie azioni. Mentre l’Inquisitore ammonisce con un torvo “ciò è male!”, la Strega replica sguaiata “si può fare tutto!”.
Come ho detto, in quest’epoca siamo chiamati a Insegnare. Insegnare significa oggi manifestare gli archetipi della Luce senza più deviarne il senso, ma aprendoci alla loro irradiazione diretta.
Anche tra Insegnanti, potrebbe dapprima accadere che stretti collaboratori non si comprendano perché uno “Inquisitore”, l’altro “Strega”. Questi archetipi e il loro gravoso passato ancora agiscono dentro di noi.
Com’è tuttavia nel propagarsi dei raggi luminosi, così è per le qualità dell’essere: quanto ai margini pare divergere al massimo grado, è tanto più intimamente connesso nel punto centrale della Fonte.
Se l’Inquisitore riuscirà dunque ad esporsi alla luce diretta della propria essenza, non potrà che riconoscere la profonda Bellezza che, emanando dall’unico Amore, rischiara ogni forma, persino ciò in cui egli temeva di scorgere l’ombra e il male. Sentirà sorgere nel suo cuore l’effervescente ebrezza della vita incarnata, di cui tanto la Strega gli aveva parlato, senza essere compresa.
Allo stesso modo la Strega, potrà comprendere nel modo più elevato come le molte forme che attiravano il suo gioco, siano concesse da un’unica Verità, quell’unico Dio che ossessionava il fratello Inquisitore. Ella vedrà che allora nel gioco della libertà è possibile farsi più vicini o più lontani al sentimento di quest’unità e che dunque non tutto è indifferente: è possibile, pur continuando a sperimentare, percorrere il sentiero in una direzione ben precisa, quella della riconciliazione nell’Amore.
Quando questo avviene cadono le maschere pesanti di “Inquisitore” e “Strega” e si riscoprono le due metà che la Bellezza primeva volle plasmare, entrambe a sua immagine e somiglianza.
Si riscoprono due Anime specularmente simili, intimamente connesse, incommensurabilmente preziose l’una per l’altra. Esse diverranno affiatati collaboratori e teneri amanti; prendendosi infine per mano e guardandosi negli occhi, ricorderanno entrambi con dolcezza il senso, lungamente frainteso, delle parole di un vecchio Amico: “Papà, come io sono in te e come tu sei in me, anche tutti loro sono una cosa sola in noi…”
Alessandro Baccaglini
Fonte: https://www.facebook.com/baccagliniperfectlove/
PER IL LIBRO SITO DELL’EDITORE: http://leduetorri.com/prodotto/la-via-dellamore-perfetto/






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