Crediamo erroneamente che le emozioni siano solo stati dell’essere caratterizzati da particolari sensazioni, positive o negative, e che queste non abbiano alcun effetto sulla nostra realtà. Le emozioni sono ben più che semplici sensazioni, e lo scopriremo in questo articolo.

Fino ad ora abbiamo considerato le emozioni in un modo del tutto incompleto. Ecco come l’enciclopedia Treccani definisce infatti l’emozione:

“Processo interiore suscitato da un evento-stimolo rilevante per gli interessi dell’individuo. La presenza di un’emozione si accompagna a esperienze soggettive (sentimenti), cambiamenti fisiologici (risposte periferiche regolate dal sistema nervoso autonomo, reazioni ormonali ed elettrocorticali), comportamenti ‘espressivi’ (postura e movimenti del corpo, emissioni vocali).”

Come recita il titolo di questo post, desidero porre l’attenzione sul fatto che, sebbene questa definizione sia corretta, almeno apparentemente, in realtà descrive solo una parte della verità. Le emozioni sono ben più di quello che la scienza ufficiale crede, essendo uno degli strumenti più importanti nell’atto della creazione consapevole della nostra realtà.

Le due facce della medaglia

Come dicevo, la definizione ufficiale delle emozioni rappresenta solo una parte della verità. Essa infatti descrive le emozioni come un processo “…suscitato da un evento-stimolo rilevante per gli interessi dell’individuo.“.

Corretto, ma è il caso di fare chiarezza, dicendo che in realtà esistono due forme diverse di emozione:

La prima forma è quella appena descritta, definita nel dizionario, che adduce la causa di un’emozione a qualche evento-stimolo esterno. Questa è la tipologia di emozione a cui siamo da sempre abituati, e che crediamo sia l’unica esistente. In realtà questa è la modalità con la quale un essere non risvegliato si rapporta alla realtà, subendo le emozioni causate dagli eventi esterni, sui quali non ha, o pensa di non avere, alcun controllo.

Subire le proprie emozioni, re-agendo meccanicamente in risposta ad eventi esterni, rappresenta il peggior uso che si possa fare delle emozioni. In questo modo si è succubi non solo delle proprie emozioni, ma anche e soprattutto del mondo esterno, in quanto qualsiasi evento o persona ci rende suoi prigionieri, potendo determinare in qualsiasi momento il nostro stato d’animo, senza alcuna possibilità di controllo da parte nostra.

E’ una modalità di vita che non si discosta molto da quella di un robot meccanico, in grado di rispondere agli stimoli esterni solo in base ad un programma preimpostato.

La seconda forma è sicuramente più interessante, e il descriverne l’importanza è il motivo per cui ho deciso di scrivere questo post. Anche se nessuno ce lo dice mai, dovete sapere che possiamo evocare a piacimento le emozioni, senza dover attendere che qualche evento esterno le faccia scatenare. E’ chiaro che in questo caso, essendo deliberatamente evocate da noi, ci interessano nello specifico solo le emozioni positive.

Perchè dovremmo farlo?
Prima di rispondere a questa domanda è bene fare un veloce ripasso su come funziona la realtà, ponendo l’attenzione sul concetto di tempo, per vedere come si snodano gli eventi futuri all’interno della nostra vita.

Chi legge frequentemente questo blog sa benissimo che il tempo non è lineare, ma esistono infiniti passati e infiniti futuri, e lo specifico futuro che andiamo a vivere è determinato sempre e comunque dai nostri pensieri, credenze ed emozioni.

Ebbene sì, anche e soprattutto dalle emozioni. Se desideriamo fare un’esperienza, è importante cercare di riprodurre nella nostra mente le stesse emozioni che quell’evento ci farebbe vivere.

Ok, chiederete voi, ma che c’entra questo con il concetto di ‘luogo’?
Tranquilli, lo stiamo per scoprire.

Nel momento in cui ci concentriamo su di una immagine di un ipotetico futuro, e proviamo le stesse emozioni che proveremmo nel viverlo nella realtà, di fatto ci stiamo ‘spostando’ fisicamente, all’interno del regno delle infinite possibilità, verso l’evento che desideriamo vivere. Chi o cosa rende effettivo questo ‘spostamento’? Le emozioni, naturalmente.

Ecco perchè sono così importanti. Una visualizzazione asettica, senza alcuna emozione, non produce alcuno spostamento effettivo, traducendosi in un semplice esercizio mentale che non porta alcun risultato.

Spero quindi che abbiate capito l’importanza di anticipare gli eventi attraverso le emozioni. Se agiamo in modo attivo, e non re-attivo agli eventi della vita, possiamo fare in modo che siano le emozioni a determinare gli eventi che andremo a vivere, e non viceversa.

Quindi l’emozione è un luogo. Abituiamoci allora a ‘viaggiare’ con la mente verso quei ‘luoghi emozionali‘ del regno delle infinite possibilità, in modo da scegliere e recarci presso l’evento che desideriamo sperimentare.

 

Vi lascio con una bellissima frase di Abrahams, canalizzata da Ester Hicks:

    Prendetevi il tempo per allineare prima l’energia,

    e l’azione diventa irrilevante. Se non vi prendete il tempo

    per allineare l’energia, se non trovate il luogo

    emozionale di ciò che state cercando, non ci sarà azione

    nel mondo che potrà fare alcuna differenza.

Paolo Marrone

Fonte: http://www.campoquantico.it/wordpress/lemozione-e-un-luogo/



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