Se le persone potessero sentire di più, parecchie cose sarebbero più facili per loro. Ma esse sono andate creando per lungo tempo inconsciamente tanti di quegli apparati protettivi contro il sentire che attualmente non ce ne può essere nessuno. Mediante certi sforzi per ricordare se stessi, si possono vedere cose che ora non si possono vedere. I nostri occhi non sono così limitati come riteniamo; esistono parecchie cose che essi possono vedere ma che non notano. Il progresso dell’uomo comincia dal momento in cui questi si rende conto che chi è lui è una cosa e il suo quadro immaginario di se stesso un’altra cosa. Quando si accorge di essere più piccolo, più debole di quello che pensava, che è tutto falso, egli è sulla via dello sviluppo. Non ha praticamente nulla, ma quanto basta per svilupparsi. Vedete, noi viviamo in un tempo assai strano; gli individui divengono sempre meno sani di mente. Hanno bisogno di minor verità, sono incapaci di distinguerla e più facilmente soddisfatti delle bugie. Il lavoro è importantissimo per rimanere sani di mente, o divenire sani di mente.
Allorché uno si rende conto di essere addormentato, in quel momento egli è già semidesto, ma ciò non dura a lungo; nel momento successivo qualcosa comincia a cambiare nella sua testa ed egli è trascinato di nuovo nel sonno. Questa è la ragione per cui non ci si può svegliare da soli, perchè sono necessari metodi elaborati: uno deve essere scosso ripetutamente. Un certo numero di persone che vuole destarsi si deve mettere d’accordo che quando una di loro è addormentata, qualcun’altra deve essere sveglia e deve dare gli scossoni. Ma fare un accordo del genere richiede sincerità; quelle persone debbono realmente volersi svegliare e non debbono essere arrabbiate o offese quando ricevono gli scossoni. Il risveglio non è per quelli che temono le cose sgradevoli, è soltanto per quelli che desiderano svegliarsi, rendersi conto di cosa significhi essere addormentati, e che è necessario molto aiuto, una gran quantità di scossoni. Questo è il vero punto: come fornire perpetui scossoni a se stessi e come accettarli.
Ogni cosa ha una causa, ma non ogni cosa ha un obiettivo o scopo. Nella vita ordinaria non ci sono scopi; uno scopo si incrocia con un altro scopo e lo distrugge o cambia la sua natura; sicchè alla fine non ci sono scopi. I risultati nella vita sono i risultati di scopi contrastanti, non i risultati di azioni intenzionali. Ci sono tanti valori immaginari che è necessario chiarire un po’; nella vita ordinaria le cose migliori non hanno significato: la gente vede ciò che è piccolo ma le sfugge ciò che è grande, cerca sempre di cambiare le cose che non sono importanti mentre ciò che è importante viene trascurato e rimandato al domani. La gente o non si rende conto di poter cambiare o, se lo fa, lo prende troppo alla leggera. Essa ritiene che sia sufficiente rendersi conto e decidere che cambierà. Ma il rendersi conto, da sè, non produrrà un cambiamento; abbiamo troppo tendenze congenite in noi. Dobbiamo sapere come combatterle. Vedete, le persone che “non sono” non possono essere prese sul serio sotto questo punto di vista. In un momento sono serie, in un altro dimenticano tutto, in un terzo momento cercano di nuovo di trovare qualcosa, in quello successivo sono pienamente soddisfatte di quello che hanno. Ciò significa che esse “non sono”: non esistono. Prima debbono esistere.”
P.D. Ouspensky