Alcune persone non sono credibili quando parlano continuamente di Luce e dicono ‘Tutto è Uno’, né quando dicono di vivere nella gioia.
L’Alchimia Superior è un’Arte che passa necessariamente attraverso l’Alchimia Inferior: un vero Alchimista sa che prima deve conoscere le emozioni pesanti ed il dolore e soltanto dopo può toccare con mano le emozioni superiori e comprendere davvero la Bellezza nel mondo.
La Bellezza è così nascosta e così palese che solo chi ha molto sofferto può Vederla e amarla molto. Detto in altri termini: sai amare molto se hai molto sofferto e – soprattutto – perdonato.
E’ possibile che entrambe le Vie Alchemiche, ad un certo punto, vengano portate avanti contemporaneamente, cioè è auspicabile che, ad un certo punto del Cammino, l’Alchimista sia in grado di vivere consapevolmente il dolore mentre si nutre letteralmente di Bellezza.
Alcune persone invece non accettano la situazione di vita in cui si trovano e credono che ‘pensando positivo’ essa possa magicamente cambiare, vogliono convincersi che soltanto ripetendo il mantra ‘Io sono luce’ le cose inizieranno improvvisamente ad andare dritte.
Se le cose non vanno bene è certamente una buona cosa mantenere volontà ed entusiasmo, agendo all’esterno, per cercare di migliorare la situazione, piuttosto che lamentarsi tutto il tempo, ammorbando l’aria tutt’attorno.
Ma se ciò che viene detto non parte dall’accettazione, non suona come una frase Vera e sentita… e il famoso Universo a cui tanto ti appelli non ti ascolterà poiché ‘Chiedi e ti sarà dato’ significa semplicemente ‘Hai GIA’ all’esterno ciò che ti abita profondamente all’interno, a prescindere dalle tue richieste verbali di superficie’.
Accettare è l’ottava alta della rassegnazione: se le cose vanno continuamente storte, inizialmente puoi combatterle, poi ti arrabbi, poi se non cambiano ti rassegni ed infine le accogli, cioè le accetti, permetti loro lo spazio per esistere… e paradossalmente può accadere che in quel momento inizino a cambiare: se cambiare è ciò che devono fare, lo possono fare davvero solo quando le hai accettate – cioè integrate in te – e hai smesso di ossessionarti pensandoci continuamente, le lasci un po’ andare per il loro corso poiché ti accorgi che la vita è un flusso e che, nonostante tutta la tua arroganza, non capisci nulla dei disegni che ci sono qui per te, non ancora.
L’Alchimista ha orrore per la finzione, pur sapendo recitare davvero i suoi ruoli cioè in modo disidentificato, senza mai credere che quei ruoli siano ciò che lui E’.
L’Alchimista è Vero e lo senti in un lampo di percezione immediata: egli non mente, non finge, non distoglie lo sguardo di fronte al sangue né alla violenza o alla stupidità, anche se passa progressivamente sempre più tempo immerso nell’Arte, nella musica e nella Vita.
L’Alchimista è solido, è CARNE, parla sempre meno e osserva sempre più profondamente, lo sguardo dell’alchimista è così profondo che riesce ad entrarti nelle viscere, ma solo un Alchimista alle prime armi usa il suo sguardo inconsapevolmente, poiché l’Alchimista esperto sa che i suoi occhi possono uccidere.
L’Alchimista esperto non incrocia lo sguardo con i passanti per strada a meno che non sia indispensabile, egli si mimetizza e possiede il dono dell’invisibilità, placa cioè i suoi pensieri e le sue emozioni mentre cammina leggero e veloce per strada passando inosservato.
L’Alchimista sa come guardare le persone negli occhi, il suo è lo sguardo di chi ha vissuto all’inferno e ne è uscito immortale, pur se in corpo mortale, e sa che il tuffarsi negli occhi di qualcuno può letteralmente innescare trasmutazioni alchemiche in quella persona, ciò va fatto con amore e rispetto e soprattutto senza autocompiacimento per l’ego.
Non va fatta di tutta l’erba un fascio: ci sono anime che appartengono a famiglie animiche differenti e che perciò hanno un altro sentire ed un altro percorso, quando queste anime parlano, per esempio, di amore per i boschi e di riti magici vissuti nella gioia, dicono il Vero per loro stesse.
Questo post è scritto soprattutto per gli Alchimisti, sia per quelli che sanno già di esserlo, sia per coloro che si stanno ancora cercando. Cercati: se scopri di avere la forza di viaggiare nel tuo inferno e contemporaneamente di Vedere la Bellezza, smetti di dire ‘tutto è gioia ed io sono Luce’.
Dì piuttosto: ‘Conosco l’inferno e proprio per questo conosco l’amore’.
Linda Molin
Fonte: https://www.facebook.com/linda.molin1/posts/10205433216417243
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