L’etimologia del termine “disciplina” ci riconduce alla parola “discepolo”: discere, cioè imparare o anche crescere o far crescere. Per creare una disciplina è dunque necessaria una volontà; per giungere all’acquisizione della volontà è essenziale iniziare a unificare le decine di “io” che compongono la nostra personalità. Risulta chiaro, infatti, come decine di “voglio” in contraddizione fra loro impediscano una volontà libera e coscientemente diretta a degli obiettivi reali. Ci può aiutare la creazione in noi di un “terzo punto” che si elevi sulle dispute fra i vari io e ne armonizzi con amore le divergenze, integrandoli sempre più verso l’unità interiore. Imparare ad amare se stessi e le proprie fragilità, è dunque un lavoro necessario affinché possa germogliare interiormente una disciplina sana che ci aiuti e ci sostenga nella creazione di un individuo sano e adulto, capace di avvertire il proprio valore e di assumere la responsabilità della propria vita.
LA DISCIPLINA SANA: Come trasformarla in uno strumento di crescita personale
Ci sono tre tipi di disciplina:
2. La disciplina che si è compresa;
3. La disciplina sana.
La disciplina imposta è quella che si nutre dei premi che possono darci gli altri. Se non riceviamo un premio dagli altri, sentiamo che tutto il nostro sforzo è stato inutile: «Ho lavorato tanto e non ho visto nemmeno un euro»; «Ho studiato tanto e non ho superato l’esame»; «Ho scritto per molti mesi e non pubblicano il mio romanzo…».
Il termine “disciplina” spesso provoca associazioni legate a ricordi sgradevoli e costrizioni. Ma esiste una disciplina che è al servizio della crescita del nostro essere. Jordy Cabestany Arqué, dottore in discipline umanistiche, scrittore e autore del libro Segreti di un gruppo di Quarta Via, ci insegna a distinguere le varie forme di disciplina che muovono le azioni umane. Esiste un tipo di disciplina che vale la pena coltivare in noi se vogliamo crescere spiritualmente. In questo articolo scopriremo quale sia e come svilupparla.
LA DISCIPLINA NECESSARIA
“…Quale il senso della disciplina per un allievo nella Via? Il discepolo è una persona alla ricerca di uno stile di vita alternativo, è un ricercatore del Vero, che vive un processo di trasformazione. Il vocabolo ‘Discepolo’, che ha la stessa radice di ‘disciplina’, richiama l’importante processo di apprendimento dell’Insegnamento che viene trasmesso allo stesso dal Maestro e che, attuato nella vita personale, la trasforma gradualmente, ma radicalmente, fino a far trovare all’allievo il suo vero essere.”
Quando si parla di disciplina scatta sempre un meccanismo di diffidenza e difesa. Perché? Eppure la disciplina è il coronamento di un rapporto d’Amore profondo fra Maestro e Allievo, indispensabile per far scoprire al discepolo il suo vero essere. Possono convivere disciplina e comprensione di quello che ci viene richiesto?
L’analisi di un rapporto presente nel cuore di tutte le Vie Iniziatiche.
- di Matteo Voltolini e Alessandra Cappelletti
- di Jordi Cabestany Arqué
- di Anna Di Giandomenico
Fonte: www.ita.gurdjieff.es