E’ un po’ lungo ma vi invito a leggerlo, molti si riconosceranno!
Ora prima di inoltrarci in questo, c’è una prefazione a quest’opera. La cultura. Questa in cui oggi ci incontriamo è una cultura occidentale. C’è una cultura del Sud, una cultura dell’Est, una cultura del Nord. E queste culture sono ciò che rende la terra splendida, perché la terra dovrebbe essere vista come un giardino, e non un giardino con fiori tutti uguali, perché uguaglianza è uguale a stagnazione, la terra rappresenta piuttosto un paradiso in cui sparsi sui suoi continenti ci sono esseri culturali. Culturale significa la generazione fisica di una tribù socialmente conforme in modo che le leggi di quella tribù siano, numero uno, le loro leggi spirituali nel riconoscimento del divino nel loro ambiente e, numero due, le leggi della tribù, che riconoscono una gerarchia che richiede coesione per la sopravvivenza dalla cultura, della religione e della legge.
Questo permette a un’anima di arrivare in una tribù la cui intera cultura è di trecento e cinquanta gradi opposta alla cultura occidentale, una cultura che dall’arroganza della scienza sarebbe vista come ignorante e arretrata. Ma perché un’anima dovrebbe lasciare il paradiso della scienza e della tecnologia e scegliere un lignaggio, una tribù, in cui si è totalmente devoti allo spirituale? Perché si dovrebbe lasciare indietro una pelle bianca, occhi azzurri, capelli biondi, capelli rossi, occhi neri, corpi bruni e diventare un corpo nero? Perché l’anima, da diligente scrivano che è, sta cercando di registrare il suo viaggio in forma di riforma del passato in un corpo.
E così l’anima può risvegliarsi dall’essere perita, come Einstein può risvegliarsi a Borneo come dottore stregone in magia, nascere da una madre tribale, essere aiutato a nascere da levatrici, essere circonciso, cosparso di unguenti dal terribile odore, e essere cresciuto a stretto contatto con la terra. Perché un’anima così brillante che si è ri-formata così tanto dovrebbe finire in una situazione tribale? Perché l’anima porta alla tribù l’opportunità di migliorare la sua cultura capite? Non di distruggere la sua religione o la sua legge, ma di civilizzare la sua religione e la sua legge; in altre parole, può riformare la tribù.
E perché un’anima dovrebbe essere interessata a fare questo? Perché questo permette di dar voce all’anima e non al patrimonio genetico. Capite? Se voi lo fate e molti di voi oggi sono così siete anime molto avanzate che sono vissute come brillanti uomini e donne, aristocratici e studiosi, nobiluomini e nobildonne. Avete vissuto vite di indiscutibile qualità. E sapete come si possono individuare tali anime? Normalmente nascono in una famiglia molto fortemente programmata dal punto di vista genetico, una tribù una tribù; la famiglia è una tribù e sebbene abbiano la propensione ad essere geneticamente come la loro tribù, queste anime sono assolutamente diverse, e la diversità è impressionante.
Quanti di voi riconoscete questo nella vostra stessa tribù? Così sia. Non è meraviglioso? Perché in quella differenza c’è un’attiva energia dell’anima che è più dominante dell’attiva energia genetica. Capite? Quanti di voi capiscono? Perché l’anima dovrebbe voler questo? Perché la tribù della vostra famiglia vi offre dei blocchi. La tribù della vostra famiglia offre un misto di ingredienti che sfida il vostro patrimonio genetico fino alla disperazione. Non è meraviglioso? Questo permette all’anima di nascere.
Può suonarvi piuttosto irritante, ma l’anima ricerca la controversia. L’anima è un fochista, la genetica è un pompiere. Mi piace questo. L’anima implora la controversia perché solo in una tale battaglia le è permesso di impiegare tutto il suo armamento. Capite? L’anima in realtà è un guerriero. Un guerriero che, come i Quattro cavalieri dell’Apocalisse, è il pallido cavaliere della morte. Simbolicamente questo significa che l’anima, come un cavaliere di morte, è ciò che abbatte il vecchio, la natura civilizzata e lo trasforma, lo riforma nella nuova natura. Capite? Quanti di voi capiscono?
Una persona che ha un’anima attiva è uno o una che è profondamente diverso da quelli della sua tribù. E benché geneticamente abbiano gli stessi potenziali potete dire mio fratello mi assomiglia, mia sorella mi assomiglia, mio padre e mia madre, tutti hanno la stessa somiglianza con i loro genitori e potete vedere i filamenti di armonia che attraversano geneticamente tutti i membri della vostra famiglia; è una cosa molto prevedibile, è come una linea e una freccia che procedono verso la somiglianza e poi vedete una persona nella famiglia che ha quelle stesse propensioni, ma argomenta contro di esse, argomenta, ossia è un’anima che non conosce riposo, che non riposa mai, perché riposando si addormenterebbe in uno schema di tempo genetico.
Quanti di voi capiscono? Così sia.
Ora questo comincia ad accadere. Alcune persone sono così: per lo più è proprio dopo la nascita che sono chiari e consapevoli al massimo. Essi non si identificano con il loro ambiente. Sono cavalieri del vento; sono qui per far parte di questo ambiente. E i bambini appena nati sono così consapevoli e totalmente presenti perché non riescono ad esprimersi come vogliono attraverso la meccanica del loro corpo come quando sono adulti, perché la meccanica del corpo che è latente e non utilizzata, permette all’anima di essere più presente in quel periodo che in qualsiasi altro periodo della vita umana.
Poi arriva un’opportunità nella vita. E come se l’anima si addormentasse e il patrimonio genetico prendesse il comando. Questa è la norma per tutti coloro che si reincarnano. E negli anni della pubertà, che avvengono molto prima in queste civiltà che nell’antichità, nella pubertà si crea la tempesta emozionale della polarità, e la polarità definisce uomini e donne, ragazze e ragazzi. In questo periodo l’anima viene completamente sminuita e devastata perché il corpo ora entra proprio nella fase della propagazione, quindi l’energia si raccoglie nel serpente alla base della spina dorsale e attiva tutto il corpo umano per prepararlo alla procreazione. E l’anima è totalmente calma e silenziosa.
Più tardi nella vita, in particolare dopo i trentacinque anni di età, inizia l’età dorata e c’è il momento in cui l’anima comincia a ravvivarsi all’interno della forma umana. E si ravviva perché l’essere è diventato più vecchio e più saggio. L’anima ha permesso al corpo di essere folle, arrogante, ha permesso al corpo di condividere la sua intimità. Gli ha permesso di fare tutto. E poi quando esso diventa più vecchio e più saggio, arriva un mattino in cui l’anima comincia a parlare e si avverte qualcosa che urge dentro. È come se qualcuno vi sussurrasse qualcosa ma il vostro cervello non riuscisse a decifrarne le parole. È una propensione, un’urgenza, un turbamento.
La nascita dell’anima può essere drammatica come la nascita del corpo. L’anima che nasce deve farsi strada attraverso la grossa membrana dell’eredità genetica. Deve vincere sulla fitta programmazione della rete neurale che tutti chiamano atteggiamento. Così l’anima può emergere attraversando i densi strati dell’addestramento genetico, ambientale e neurale. Fino a quel punto il corpo era il proprietario del suo territorio e l’anima ha dovuto perciò nascere nel bel mezzo di quella proprietà territoriale. Qualche volta, molto raramente, l’anima nasce nella gioia. La maggior parte delle volte nasce nella devastazione; nasce in quella che chiamiamo notte oscura dell’anima che è la lotta dell’anima.
Quello che in realtà stiamo dicendo è che ciò che sentiamo urgere nell’anima, è la memoria dello Spirito che si sta facendo strada. E ciò che ne deriva è una guerra. Una guerra che può proseguire per tutto il resto della vita. E chi è che sta lottando? Questa battaglia crea persone maniaco-depressive. Crea davvero persone depresse. Crea persone infelici. Crea persone impazienti, rabbiose, dai nervi poco saldi – vi suona familiare? – perché nell’ora dell’anima e della sua nascita, l’assetto della mente dell’essere umano che essa occupa, è diventato contraddittorio. È la sua ora di farsi conoscere.
E gli individui che sembra non riescano a trovare alcuna gioia e molti di costoro si sono innamorati e disamorati e sono stati cacciati, scoprono solo che c’è un gran buco dentro di loro, quel gran buco è il momento maturo dell’anima, perché quando le persone arrivano completamente alla fine delle proprie soluzioni e alla fine dei propri selvaggi istinti animali, quando sono distrutti e sono a pezzi, quello è il momento della nascita del nuovo cielo e della nuova terra.
Che cos’è quindi il sorgere dell’anima? È il momento in cui l’anima si fa avanti e impone la sua volontà al cervello umano e alla mente umana del suo ospite. Impone una volontà che spesso significa che l’essere umano distruggerà il suo passato perché l’anima possa risorgere. È la storia della Fenice. È questo che significa.
E quello che poi l’anima fa, forse sarà una sola cosa brillante ed eccezionale; forse è tutto quello che farà. Ma quando giunge il suo mattino ed essa è colma di radiosità e di luce e ottiene il suo obiettivo, quando lo fa, allora l’essere umano e immerso in una totale pace, tranquillità e beatitudine perché ha realizzato il suo scopo. E non c’è denaro, non c’è donna, non c’è uomo, non c’è tribù, non c’è cultura, non c’è religione, non c’è Dio che possa offrire un’estasi come quella che offre il mattino dell’anima quando attraverso la forma incrostata dell’umanità essa conquista la capacità di fare il lavoro per il quale era stata mandata qui dal suo Dio.
Anima – Ramtha definisce l’anima il Libro della Vita in cui l’intero viaggio dell’involuzione e dell’evoluzione dell’individuo è registrato in forma di saggezza.
Consapevolezza – La consapevolezza è figlia della contemplazione che il Vuoto ha fatto di se stesso. È l’essenza e il tessuto di tutto ciò che è. Ogni cosa che esiste ha avuto origine nella consapevolezza ed è stata manifestata nella realtà esterna dalla sua ancella, l’energia.
Tratto dal libro – Entrare in contatto con l’Anima – Ramtha