Almodovar è il regista che più di ogni altro ha messo in scena il rapporto conflittuale primario che esiste tra uomo e donna e per riflesso, tra l’individuo e la società.
Nel film “Carne Tremula” Angela Molina, moglie di un poliziotto, diventa l’amante di Victor Plaza. Tra i due c’è un legame occulto, poichè il giovane, pur innocente, era finito in carcere a causa del marito della donna. Clara gli insegna l’arte di fare all’amore alchemico in tredici lezioni, che è in sintesi (allegorica) il percorso compiuto dall’alchimista per diventare cosciente della presenza invisibile della libido sexualis (il serpente) e della libido sociale (il drago).
La coscienza di relazione, come ogni altra lezione dell’Alchimia della coscienza, inizia a letto, tra le braccia dell’amato. E’ incredibile come la cultura cattolica e scientista sia riuscita in pochi secoli a fare “tabula rasa” degli insegnamenti alchemici sviluppati per tutto il Rinascimento (1330 – 1660), al punto che la riscoperta freudiana della nozione di “Libido” appare ancora oggi il frutto di una “intuizione geniale” del padre della psicoanalisi. Ma non è così. Già Sant’Agostino, nel 300 d. C, aveva affrontato il tema della libido come fattore preminente e fondamentale dell’animo umano, punto critico di sviluppo del desiderio in volontà consapevole e chiave segreta di interpretazione della crocifissione di Cristo sulla croce. Gli alchimisti del ‘600, affrancati finalmente dal potere demagogico della morale cattolica, elaborano nei Trattati alcune immagini molto significative.
Il serpente crocifisso sulla croce non è un simbolo cristiano, ma descrive il primo grado di trasformazione della libido sessuale in coscienza di relazione, così come l’immagine dell’eroe che combatte il drago rappresenta il conflitto che l’individuo deve sostenere con la propria libido sociale, materiale e intellettuale ( itre draghi contenuti nel vas hermeticum) per emergere a un grado di coscienza di relazione più ampio e significativo. Alla base del conflitto c’è l’insorgere della pulsione psichica attivata dagli istinti principali. Non sono stati sufficenti 5000 anni di civilizzazione della società umana e trasformazione degli istinti primordiali per trasmettere la comprensione spirituale della “nuova coscienza” che emerge dalle pagine del Vangelo.
La coscienza della libido, e per riflesso la coscienza di relazione, di cui si fa interprete Gesù Cristo fino alla crocifissione è ancora un argomento incompreso e irrisolto nella cultura occidentale.
Si misura la bellezza di una persona dal modo e dall’intensità con cui si manifesta la sua libido sessuale, materiale, sociale e “intellettuale”.
La libido è inversamente proporzionale alla coscienza di relazione. Quando la libido si approssima a zero e la coscienza di relazione tende all’infinito, avviene un nuovo passaggio evolutivo e l’individuo sperimenta la “coscienza dell’anima.”
Lo fa in due modi:
1. filtrando le esperienze attraverso la coscienza/ specchio costruita durante la fase di manifestazione attiva o passiva della libido propria o altrui. (Merini)
2 Facendo filtrare la “luce” (gli infrarossi) da nuove finestre, al fine di stimolare un confronto dialettico tra i desideri ispirati dalla libido e i veri bisogni dell’anima. (Kafavis).
La coscienza dell’anima (lo specchio di Venere) si manifesta nella poesia delle donne...
La coscienza e lo specchio
Da anni mi guardo allo specchio.
E’ uno specchio fragile, multiforme, intercambiabile,
uno specchio che non vive in nessun luogo e in nessun momento,
che non è sinonimo né di spazio né di tempo:
è lo specchio multiplo della mia coscienza e forse anche della tua.
Alda Merini
Finestre
In queste tenebrose camere, dove vivo
giorni grevi, di qua di là m’aggiro
per trovare finestre (sarà
scampo se una finestra s’apre).
Ma finestre non si trovano, o non so
trovarle. Meglio non trovarle forse.
Forse sarà la luce altra tortura.
Chi sa che cose nuove mostrerà.
Costantino Kavafis
Marta Breuning
Fonte: www.martabreuning.wordpress.com
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