Se vivi inconsapevolmente, è inevitabile che la vita sia un’esperienza dolorosa, un’agonia. La vita può anche essere un’estasi, ma lo è solo sei sei sveglio, all’erta, solo se sei consapevole.
Osho, ho più paura di vivere che di morire. E’ possibile?
Dev’essere possibile, se ti sta accadendo: pensi di poterti destreggiare con l’impossibile? In realtà, è un fenomeno comunissimo, non è nulla di straordinario, è una cosa normale. Nessuno ha più paura di morire che di vivere. La paura della morte non è nulla, se paragonata alla paura della vita.
Per questo, nel mondo, migliaia di persone si suicidano e molte altre, nell’arco della loro vita, pensano diverse volte al suicidio: molti ci provano, ma vengono fermati; molti altri ci provano, ma è un tentativo “a metà”.
Pochissimi cercano di vivere. Il numero di persone che cerca di vivere la vita è di gran lunga minore di quanti cercano di suicidarsi o che davvero si suicidano.
L’uomo che vive la vita, diventa un Buddha. Quanti Buddha sono esistiti? Si possono contare sulla punta delle dita. Solo raramente, di tanto in tanto, compare un uomo come Gesù, Zarathustra, Lao Tzu. Passano i secoli, milioni di persone vengono e se ne vanno… e solo ogni tanto esiste un uomo che vive realmente, che vive in modo autentico, totalmente, senza paura.
E gli altri cosa fanno? La loro vita non è vita; al contrario, non fanno altro che evitare la vita. E’ un costante proteggersi dalla vita. In nome della sicurezza, della tranquillità, del benessere, degli agi, delle comodità, se ne stanno nascosti nei loro buchi neri… il loro unico sforzo è un continuo tentativo di eludere la vita.
Osserva te stesso: hai vissuto? Osserva chi ti circonda: è gente che vive veramente? La gente diventa consapevole di essere stata viva, solo quando muore.
Quando la morte bussa alla tua porta, all’improvviso ti rendi conto: “Mio Dio, ero vivo! E ora è arrivata la morte”. Ma allorché la morte arriva, milioni di persone provano sollievo, si sentono sollevate da un peso, dall’ansia, dalla costante paura di vivere. La morte, di per se stessa, non implica una paura. Visto che non esisterai più, che paura può mai esserci? La morte non può farti alcun male, la vita sì: la vita fa male, perché per vivere si deve essere molto intelligenti, stare all’erta. Se vivi inconsapevolmente, è inevitabile che la vita sia un’esperienza dolorosa, un’agonia.
La vita può anche essere un’estasi, ma lo è solo sei sei sveglio, all’erta, solo se sei consapevole. La vita è un’opportunità, ma ha un prezzo, è una sfida, un’avventura, un viaggio nell’ignoto, attimo dopo attimo.
Osho