Ogni verità è fatta come tutto nell’Universo …di ENERGIA.
Attenti! Non sto parlando di un’energia qualsiasi, ma di Energia evolutiva. E c’è un’altra considerazione importante da fare ed è la seguente:
L’Energia di una verità si distribuisce aritmeticamente
tra tutti coloro che la possiedono.
Mi spiego. Poniamo che l’Energia di una certa verità sia pari a 100. Se questa verità la diffondiamo tra 4 persone, ad ognuna andrà un’Energia pari a 25. Se la diffonderemo tra 100 persone, ad ognuna andrà un’Energia pari a 1. Se la diffonderemo tra 10.000 persone, ad ognuna andrà un’Energia pari a 0,01 e così via. E’ una legge tosta da accettare, ma ciò nonostante è una legge verissima e ben nota agli Antichi (ed anche a molti moderni!).
Gurdjeff aveva un modo un po’ strano nell’organizzare gli incontri con i suoi allievi. Dava appuntamenti in posti impossibili, ad ore impossibili, ponendo condizioni impossibili. I suoi allievi calavano invece di crescere e si chiedevano perché s’erano scelti un Maestro così folle. Ma naturalmente era il suo modo di selezionare gli allievi: chi restava, chi sopportava tali apparenti “angherie”, era chi era davvero pronto ad ascoltare i suoi insegnamenti e che meritava di farlo. Ho parlato di Pitagora in un commento: i primi cinque anni di scuola si dovevano passare in assoluto silenzio. E se qualcuno non ce la faceva? Non era pronto ai suoi insegnamenti. Nel caso di Pitagora, il segreto sugli insegnamenti era assoluto, così come il silenzio dei primi cinque anni. La durezza della disciplina della scuola pitagorica – che doveva difendere la scuola stessa, in verità non bastò a difendere il suo Fondatore: un potente d’allora espulso o non accettato si vendicò ammazzando il Maestro.
Gli antichi Elleni non concepivano che si potesse partecipare chiunque, indistintamente e senza precauzioni, le scienze, le arti e le dottrine spirituali. Per essi la Medicina era una disciplina segreta (Victor Magnien I MISTERI DI ELEUSI). Ippocrate insegnava la sua arte a coloro che erano qualificati per apprenderla, facendo loro prestar giuramento. Gli Antichi credevano che l’Universo fosse costituito da infinite particelle, tutte sacre. Sacra era la Natura, sacri i boschi e gli alberi, sacre le fonti e le spiagge, sacro ero lo Spazio (il Templum), sacro era il tempo (il Tempus). Questa sacralità non poteva esser svelata a chiunque perché le cose sacre si svelano solo ad uomini consacrati.
Le cose sacre si svelano solo ad uomini consacrati
(Sorano – Vita di Ippocrate).
Imparare la Medicina significava dunque essere iniziato alla Medicina.
Perché tanto segreto?
La verità, divina per natura e che conferisce un grande potere a coloro che la posseggono, è troppo elevata per gli uomini volgari e vili: essi non solo non meritano di possederla, ma per di più potrebbero disprezzarla, se la ottenessero senza alcuno sforzo.
(Victor Magnien I MISTERI DI ELEUSI).
Se si crede che il segreto fosse solo una fissa di quei matti dei Greci ci si sbaglia: lo stesso era a Roma, in Egitto, presso i Druidi, presso i Pellirosse. Di fatto, la Tradizione – o almeno la Tradizione alla quale noi facciamo riferimento – fece sempre del silenzio uno dei suoi pilastri.
C) Uno dei grandi fraintendimenti dei moderni è la differenza tra la scienza e la Sapienza. La scienza è “democratica”, la Sapienza aristocratica. Per dirla con le parole di chi l’ha detta nel migliore dei modi:
L’Occidente non conosce più la Sapienza: non conosce più il silenzio maestoso dei dominatori di sé, la calma illuminata dei Veggenti, la superba realtà “solare” di coloro di cui l’idea si è fatta sangue, vita e potenza. Alla Sapienza sono subentrati la retorica della “filosofia” e della ”cultura”, il regno dei professori, dei giornalisti … lo schema, il programma, il proclama. Ad essa sono subentrate la contaminazione sentimentale, religiosa, umanitaria e la razza dei parolai che si agitano e corrono ebbri esaltando il “divenire” e la “pratica”, perché il silenzio e la contemplazione fanno loro paura.
Di contro alla scienza profana, democratica e materiale, sempre relativa e condizionata, schiava di fenomeni e di leggi incomprensibili, sorda alla più profonda realtà dell’uomo, dobbiamo ridestare … la scienza sacra, interiore, segreta e creatrice, la scienza della realizzazione e della “dignificazione” di sé; la scienza che conduce alle forza occulte che reggono il nostro organismo …
Nel silenzio, per disciplina dura, per dominio e superamento di sé, noi dobbiamo creare con uno sforzo tenace e alacre di individui una élite, in cui riviva la Sapienza solare: quella virtus che non si lascia parlare, che sorge dal profondo dei sensi e dell’anima e non si testimonia con argomenti e libri, ma con atti creativi.
Julius Evola
Fonte: Roberto Zamperini
http://zaro41.wordpress.com/