Esiste un solo modo per evolvere nella “coscienza di relazione” (il Pyton, il serpente che avvolge il corpo dell’alchimista e “illumina” la coscienza “storica”), considerata dagli alchimisti l’unico antidoto per non essere soffocati dalla libido del serpente, inceneriti dal fuoco del drago, ingoiati dall’orco o gettati nel fuoco dell’inferno dai soliti diavoli. Per sviluppare gli anticorpi l’alchimista deve ingerire ogni sorta di veleno: l’arsenico, la mandragola, la “zuppa di fagioli” e l’antimonio, oppure apprendere l’Arte Alchemica.
L’Arte Alchemica non è una pratica artistica.
Nell’Aureum Vellus, un testo alchemico pubblicato nel 1598,
c’è un detto che sintetizza l’essenza di questa Arte:
“Studia cos’è la tua arte,
di cosa faccia parte,
quel che tu sai di quest’arte,
davvero è la tua arte,
tutto quello che è fuori di te,
anche dentro è,
così scrisse Trismosin”
L’Arte Alchemica non richiede niente di particolare, ma solo esercizio, costanza, perseveranza e intenzione. Tuttavia non è semplice da praticare, perchè richiede di focalizzare l’energia psichica sul “sistema della percezione”, sintesi di percezione sensoriale corporea e di percezione sensoriale mentale.
La coscienza di relazione (il Mercurius vivus) si espande attraverso la percezione in due direzioni. Verso l’interno e verso l’esterno.
Per essere consapevoli di qualcosa l’individuo deve prima accorgersi di tutte le sensazioni interne e degli stimoli esterni. Procedendo verso l’interno l’artista deve sviluppare le tre modalità della percezione sensoriale corporea: l’autoavvertimento psichico cognitivo che mi avverte di ciò che accade qui e ora, la propriocezione che mi permette di analizzare la fonte interna del “segnale” (enterocezione) e la fonte esterna del segnale (esterocezione), e infine l’introspezione con cui analizzo la qualità e l’intensità dei segnali recepiti dal sistema della percezione.
Procedendo verso l’esterno l’artista deve sviluppare le tre modalità della percezione sensoriale mentale: la proiezione delle sensazioni cognitive, la visualizzazione creativa e la riflessione critica, sensoriale e razionale. In genere esercitiamo la Percezione, la Nostra Arte, in forma subconscia. Molto spesso i segnali rimangono celati alla mente razionale e quindi trasferiti nel limbo (il sistema limbico), in attesa che l’inconscio entri in azione per trasformare le informazioni in immagini oniriche. Secondo questa ipotesi i sogni sono espressione di informazioni psichiche non decodificate dalla mente. Se le informazioni provengono dall’interno, come l’emicrania, l’inconscio elabora immagini ripetitive nel tentativo di ristabilire l’omeostasi dell’organismo alterato da sostanze intossicanti. Se le informazioni provengono dall’esterno, accade che l’immagine onirica contenga elementi simbolici in grado di rivelare gli stadi di trasformazione della “materia psichica” (la pietra grezza) in materia mentale (la pietra nera, rossa, gialla e bianca) e infine in materia spirituale (la pietra filosofale).
L’arte alchemica è ispirata dalle “Sei Muse” raccolte insieme all’interno della montagna, metafora di una dimensione “cerebrale” in cui la dimensione psichica (autoavvertimento, propriocezione e introspezione) e la dimensione mentale (proiezione, visualizzazione e riflessione) integrano le sensazioni, le emozioni e i sentimenti corporei (la dimensione lunare) in pensieri consapevoli, dotati di significato autentico (la dimensione solare)
L’Arte alchemica è quindi la Settima Musa, quella che si trova al centro del gruppo intenta a suonare la cetra, simbolo della capacità dell’anima di interpretare le emozioni provenienti dal profondo (il pozzo).
Di solito la natura femminile sviluppa la percezione psichica cognitiva (la musa in alto a sinistra con il triangolo rivolto verso l’alto), mentre la natura maschile espande la percezione mentale cognitiva (la musa in alto a destra con il triangolo rivolto verso il basso). Lo scopo della filosofia alchemica è di integrare la percezione femminile e quella maschile nella “stella a sei punte”, simbolo dell’integrazione di energie contrapposte. L’alchimista che “compone” la stella a Santiago di Compostella, conclude il cammino e realizza una autentica “coscienza di relazione”.
La Musa al centro esprime valori di sintesi che emanano incessantemente dal gioco delle percezioni contrapposte che permettono di indagare le verità nascoste o occultate deliberatamente dalla libido maschile o femminile. Il profitto delle banche, degli usurai e degli avvocati avviene sempre a discapito di qualcuno che cerca di risolvere bisogni, problemi e conflitti con il prossimo o le istituzioni. E’ il gioco delle parti, così come certe donne aspettano al varco che la libido dell’amante si traduca in regali costosi. Le rendite di posizione, le speculazioni finanziarie e le ricchezze immobiliari non sono prive di effetti negativi per la società, l’economia e l’ambiente. Sembrano ragionamenti banali…ma purtroppo sono diventati quanto mai attuali.
La “coscienza di relazione” generata dall’alchimia della percezione non può ammettere che le banche siano protette dalle istituzioni pubbliche con il denaro dei contribuenti; è un controsenso.
Le banche devono essere ridimensionate o fallire attraverso la defezione dei clienti al fine di ristabile il giusto “costo del denaro” che scaturisce dall’incontro di domanda e offerta. Immettere liquidità significa di fatto mantenere inalterato il potere del sistema bancario di continuare a speculare impunemente a danni della collettività.
L’economia marxista e poi keynesiana sono figlie della “coscienza di relazione”, ovvero dalla consapevolezza che deve esistere un equilibrio tra chi possiede i mezzi di produzione e chi possiede la forza lavoro, tra chi chiede e chi offre. Esiste invece sempre più forte una coscienza di casta che nega la “percezione” di una delle due parti.
Le lobbies economiche e di potere, le società di mediazione, e tutti coloro che sfruttano rendite di posizione, privilegi di casta, di professione e persino di natura religiosa, sono i nemici dell’Arte alchemica, da sempre ispiratrice della bellezza, dell’armonia e della giustizia.
Condividere la percezione è un passo decisivo per la democrazia. La percezione non deve essere manipolata dai mezzi di informazione, suggestionata dalle immagini pubblicitarie o persuasa dalla demogogia generata dalla contraffazione dei documenti o dei dati di fatto.
La “settima musa” sintetizza la percezione della realtà interiore, quella dell’anima alchemica, con la percezione della realtà esterna mediata dalla riflessione critica, intuitiva e razionale. L’equilibrio è una questione di giusti pesi e misure.
Se si realizza il giusto equilibrio tra gli elementi che strutturano la “coscienza di relazione”, per cui si comprende a prima vista che “al successo di qualcuno corrisponde il fallimento di un altro, alla ricchezza di pochi corrisponde la povertà di molti, al potere degli Enti corrisponde la debolezza della massa, ecc..”, allora si produrrà una diversa corrente di pensiero, più attenta alla “percezione dell’anima”, che non a risolvere i problemi con lo “stato di emergenza”, o difendere gli interessi dei forti.
Chi realizza l’ Arte Alchemica impugna la percezione come una spada, conosce la realtà (il sal philosophorum) e comprende il significato simbolico degli avvenimenti (sigilium Hermelis).
Solo a questo alchimista si apriranno infine i poteri dell’immaginazione, della contemplazione e della meditazione creativa (il potere di Shiva/Nettuno), contemplati nella decima chiave di Frate Basilio Valentino.
Marta Breuning
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