La pigrizia mentale è ciò che offusca lo splendore della nostra anima, è ciò che argina l’evoluzione della nostra coscienza, facendoci perdere l’amore per noi stessi.
Gli esseri umani preferiscono adagiarsi, restare insensibili, trascinandosi nell’esistenza come un peso morto. Questi sono i cosiddetti ‘pigri mentali’, coloro che impediscono al proprio Essere di esplorare nuovi territori e nuove frontiere del ragionamento e della conoscenza.
Quante volte nella vostra vita avete detto (o vi è stato detto): “con te non si può ragionare!” , “non c’è modo di fargli cambiare idea!” oppure “sei il solito egoista!”. Ecco, in questi casi, avevate a che fare con un essere umano assorbito dalla propria pigrizia mentale. Persone che non riescono a vedere le cose da angolazioni diverse, imprigionate come sono nelle loro consuetudini mentali.
La pigrizia mentale risulta quindi essere l’incapacità di rimettere in discussione le proprie procedure di ragionamento, e pertanto offre all’individuo l’incrollabile convinzione di essere sull’unica strada percorribile.
Possiamo immaginare la nostra mente come una casa, dove le idee e le convinzioni sono rappresentate da mobili ingombranti e pesanti; sostituire uno di questi mobili per far spazio ad uno nuovo, funzionale e più al passo coi tempi, ci costa un’enorme fatica. Ecco allora che per non far fronte a questa fatica, ci teniamo in casa il vecchio mobile, così ingombrante ed ormai inefficiente.
Un uomo che era tutto tranne che un pigro mentale, affermava: “abbiamo bisogno di un nuovo modo di pensare per risolvere i problemi causati dal vecchio modo di pensare”. Quest’uomo era Albert Einstein.
Ma torniamo alla nostra casa con i suoi vecchi mobili all’interno: Chi ha costruito questi mobili? Chi ha fabbricato le nostre idee e le nostre convinzioni? E’ chiaro che ci sono state inculcate dall’esterno, sono state immesse nella nostra mente già belle e pronte. Da chi? Ma dalla società che ci circonda, dalla famiglia, dalla scuola, dagli spot pubblicitari… Ma è proprio di questo che il pigro mentale non si accorge, e se anche se ne accorgesse, farebbe finta di nulla, anzi obietterebbe con enfasi e a gran voce con chi cerca di mostrargli la realtà da un’angolazione diversa. Queste persone non ragionano con la loro mente, ma ragionano attraverso i pensieri e le idee altrui, che hanno ascoltato in famiglia, letto sui libri o peggio ancora, appreso attraverso la tv. Costa molta meno fatica ripetere un pensiero ascoltato da qualcun altro, che formularne uno di sana pianta, incondizionato ed originale.
E’ vero che l’abitudine è più confortevole, ma sicuramente è considerata meno avventurosa e stimolante! Riuscire a ragionare con la mente libera da condizionamenti e valutare le cose per quello che realmente sono, farebbe fare all’umanità il tanto atteso salto evolutivo.
Non rinnovare il proprio modo di pensare, è come costringere l’acqua fresca e pulita che scorre dai monti, a rimanere bloccata in una buca; diventerà pozzanghera, non più bevibile e fonte di malattia.
La pigrizia mentale diventa così una malattia per la nostra anima, reputerà come scomodo tutto ciò che viene a disturbare le nostre abitudini mentali. Una malattia così radicata che occorrerà un grosso sforzo e una grande determinazione per poter guarire, bisognerà saper accettare le nuove idee che ci verranno proposte come una possibilità di ampliamento del nostro conoscere.
Tutto questo aiuterà a diventare più consapevoli che il cuore non ha nulla da guadagnare se lo torturiamo nella noia e nell’apatia. E con questa consapevolezza sorgerà spontaneo il desiderio di tornare all’azione per poter nuovamente sperimentare le gioie, le passioni e gli entusiasmi che tanto ci rendevano felici quand’eravamo bambini.
“Ribellatevi! Non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi attorno… osate cambiare, cercate nuove strade.” dal film “L’attimo fuggente”.
Fonte: http://www.tragicomico.it/la-pigrizia-mentale-una-malattia-per-la-nostra-anima/
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