“Genetica in balia 
dei cromosomi nell’atmosfera 
dei taxi per le galassie 
e il mio tappeto volante?

Il vento lo porterà con sé 
tutto sparirà ma 
il vento ci guiderà.”
(Noir Desir – Le vent nous portera)

E’ vero, siamo eterni.

Ma non in questo corpo, non in quest’ esperienza.

Ed e’ forse proprio la sicurezza che questo viaggio sia per sempre che ci ha tolto l’audacia di credere e combattere per quel che vogliamo.

Di questi tempi piu’ che mai, i divani ovattati del lamento ci fanno accomodare nell’insoddisfazione e nella tristezza come fossero condizioni naturali dell’essere.

Restiamo ad osservare, a raccontare le nostre delusioni su facebook, a farci compatire, a paragonarci agli altri, a dare la colpa a qualcuno che nemmeno conosciamo piuttosto che liberarci dalle catene di un’esistenza mediocre.

“Qualcosa prima o poi cambiera’”.

Certo, ma il prezzo da pagare e’ alto.

Nell’attesa la vita passa, passa il tempo e restiamo ancorati alle zavorre che ci fanno sostare rinchiusi nelle prigioni di cristallo, incoscienti del fatto che le stiamo abbellendo come dimore assolute delle nostre paure.

Non sappiamo tutto di questo mistero chiamato Vita, c’e’ sempre un’altra strada, un altro cammino, una possibilita’ che nemmeno abbiamo contemplato perche’ fuori dalla portata del conosciuto..quella che quando avviene chiamiamo miracolo.

Ma cos’e’ che allontana questa possibilita’?

Perche’ a qualcuno si e ad altri no?

Oggi raccontiamo superficialmente che il pensiero crea, uno di quei mantra della spiritualita’ odierna assolutamente veritieri ma che quando ripetuti senza il potere della coscienza perdono di senso, diventando gli appendini dove mettere in pausa i nostri desideri incompiuti, le scale mobili che non ci fanno fare quel gradino faticoso verso il nostro compimento.

Parliamo di fiducia eppure c’e’ una parte della nostra mente che ancora e’ ferma nel campo dell’impossibilita’: “a me non succedera’ mai, e’ tutta la vita che aspetto”.

E allora arriva la Morte a ricordarci che simbolicamente, questo passaggio e’ uno.

Arriva la morte a plasmare, trasformare, cambiare, talvolta anche in maniera violenta il mondo che conosciamo, spazzando via il vecchio come polvere sporca di un castello destinato a brillare in tutto il suo splendore.

Arriva la morte, amica fedele, che col suo passaggio risveglia alla Vita.

Siamo in un momento dove le viscere dell’Universo vibrano al cambiamento, Urano e’ entrato nel Toro, Giove sta tornando diretto, a fine luglio avremo l’eclissi piu’ lunga del secolo.

Nessuno ha detto sia facile entrare in contatto con queste frequenze, talvolta ci sentiremo stanchi, amareggiati e impotenti di fronte a un passaggio così forte, ma e’ nostro compito ricordare che trattenere uccide, fluire vivifica.

La morte nei miei amati Rider Waite e’ un elegante cavaliere scheletrico, porta una bandiera con lo stemma della rosa a cinque petali, simbolo dei Rosacroce, immagine che ci rimanda al fiore che finalmente schiuso e’ nella sua totale apertura e bellezza.

Curiosi i personaggi sotto di Lei, un re che pare essere senza vita, una fanciulla che volgendo lo sguardo altrove pare non voler guardare l’avvenimento, un sacerdote che prega d’innanzi ad essa, e il mio preferito, il bambino che le porge dei fiori.

Sappiamo che i simboli servono a smuovere le immagini dell’inconscio, la caverna di potere del nostro cervello a cui spesso e’ piu’ facile accedere facendogli delle domande che cercandone le risposte.

Chi vogliamo essere?

Quelli che guardano altrove, quelli che si fanno uccidere, quelli che pregano alla morte di non avvenire, o quelli che celebrano l’uragano della trasformazione?

Forse e’ il momento di farsi attraversare dalla vita.

Questo puo’ comportare il dover assumere la scomoda posizione dell’Uomo Nuovo, lasciando andare cio’ che e’ stato fino adesso, aprendo le braccia alla naturale ciclicita’ dell’esistenza, come la notte che senza paura lascia alla luce la possibilita’ di tornare a brillare.

Ecco perche’ il vento ci portera’.

Con la sua tempesta, con il suo soffio talvolta delicato a volte terribile.

Ora tocca essere audaci e coraggiosi, entrare nell’ignoto con fiducia che tutto quel che sta accadendo e’ il portale dell’essenza del nuovo inizio, niente sara’ piu come prima, non si puo tornare indietro, quel che e’ fatto e’ fatto.

E la Morte al contrario della Torre e’ piu lenta, liquida, una trasforma e l’altra distrugge, impetuosa, per cui quale momento migliore di questo per approfittare della metamorfosi silenziosa che sta avvenendo nel nucleo della Terra e dentro di noi.

E’ essenziale sintonizzarci sulla giusta frequenza per ascoltare davvero il vento e i suoi messaggi, l’alba all’orizzonte dell’arcano numero 13, e’ l’alba dei nostri sogni in letargo, del nostro essere che ha voglia di resuscitare come entita’ rinnovata dal cammino compiuto fin’ora, non si puo’ piu rimandare all’esterno cio’ che abbiamo chiesto fin’ora: e’ il momento di essere.

E’ il momento di varcare le porte del cambiamento.

Fanta Kone – Uranya
Contatto: uranyatarot@gmail.com

Fonte: https://www.facebook.com/danzadelleterno/posts/400355173807368

Ascolta “LA DANZA DEI TAROCCHI, LA MORTE con FANTA KONE” su Spreaker.

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