“La libido è come un quantum di energia potenziale da cui ciascun individuo è costituito alla nascita; si manifesta subito come tendenza a rendere esplicito un mondo latente di relazioni, appetiti o intenzionalità verso gli “oggetti” del mondo per acquisirne il possesso, assimilarne le qualità e svolgere quell’energia in manifestazione, come un seme si traduce in frutto.”
Augusto Vitale, Solve e coagula

Per gli alchimisti la libido, l’energia potenziale, ha origine dal “corpo del Dragone”, metafora di un centro di energia incandescente e violenta da cui fuoriscono due nature, quella maschile (la volpe) e quella femminile (il gallo). Il seme diventa frutto e il frutto della libido occidentale produce una coscienza distorta della Realtà. L’alchimia orientale è più chiara nel descrivere il frutto della libido, chiamato in genere “Kama”, desiderio di possesso. Nella Bhagavadgita, Krsna spiega ad Arjuna il significato del Kama:

“Il Desiderio (Kama) – questa passione furiosa e irosa che nasce dal guna dell’azione violenta (il Dragone) – è il grande male, la grande brama. Sappi che nel nostro mondo questo è il peggior nemico”.

Dalla libido fuorisce la duplice natura del Desiderio. Desiderio di possedere o di conservare, di conquistare o di difendere. In ogni caso il Desiderio offusca la ragione, l’organo con cui è possibile percepire e discriminare ciò che è vero, giusto e buono per se stessi e l’umanità.

“Come il fuoco avvolto dal fumo, uno specchio dalla polvere e un bambino nell’utero della placenta, così la ragione è avviluppata dal desiderio. Anche la più alta intelligenza dell’uomo è avviluppata da questo nemico eterno, il Desiderio, che assume tutte le possibili forme ed è insaziabile. …Pertanto, controlla gli organi dei sensi e uccidi questo Maligno, il distruttore della conoscenza e della comprensione.” (Bhagavad Gita)

Marta Breuning

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