“Ti chiedo di non credere a nulla che tu
non possa verificare in prima persona.”
Il sistema di Gurdjieff inizia con l’osservazione scientifica neutrale di se stessi – con l’esame
del proprio corpo in modo scientifico: inizialmente, basandosi sul centro fisico; più tardi facendo osservazioni sul centro mentale e sul centro emotivo…<
”Il corpo è l’unico strumento col quale lavorare. Fatene un buono strumento. Non tollerate che sia esso a controllarvi….. I nostri corpi sono dei ‘fertilizzanti’ per l’anima”. <
Come in ogni tradizione, anche nell’insegnamento di Gurdjieff, com’è stato già detto, l’idea di base è quella dell’identità fra il microcosmo ed il macrocosmo: l’uomo è l’immagine dell’universo e segue le stesse leggi. A fondamento della manifestazione vi sono due leggi cosmiche universali: la Legge del Tre (Triade) e la Legge del Sette (Ottava). La prima legge postula come ogni fenomeno risulti dall’incontro di tre differenti forze: il pensiero scientifico osserva invece solo la presenza di due forze (positivo e negativo magnetici; cellula maschio e femmina, ecc.), ma è ignaro della terza.
Gurdjieff chiama queste forze:
- Santa-Affermazione
- Santa-Negazione
- Santa-Riconciliazione,
- oppure
- Forza attiva o positiva
- Forza passiva o negativa
- Forza neutralizzante.
Le tre forze sono osservabili all’esterno ed all’interno di noi, ma non è affatto facile riconoscerle, specialmente la terza forza. In termini più ordinari si potrebbe parlare anche d’impulso, resistenza e conciliazione. Le triadi si succedono in catene in cui
“il maggiore si fonde con il minore per realizzare il medio e così diviene o maggiore per il precedente minore o minore per il successivo maggiore”.
La Legge del Sette, invece, fornisce la sistematizzazione del corso dei movimenti di una forza nello svolgere il processo di completamento di un qualsiasi fenomeno: lo sviluppo della frequenza delle vibrazioni, ascendente o discendente, della forza passa attraverso sette
gradi, fasi o “note” disposte lungo una scala armonica, con due prevedibili punti di stallo (proprio dove mancano i semitoni tra mi-fa-si-do nella scala maggiore mi, re, do, si, la, sol, fa, mi).
Questa legge si può chiamare “legge della discontinuità delle vibrazioni”.
Nell’universo tutto è vibrazione, ma in ogni scala di trasmissione di queste, ci sono sempre due punti dove le vibrazioni rallentano e richiedono uno shock esterno per continuare nella stessa direzione.
Senza shock esterno il percorso deraglia e cambia traiettoria: questo accade all’inizio (mi-fa) ed alla fine (si-do) dell’ottava. In tal modo si spiegano, per esempio, il rilassamento dello sforzo e le deviazioni dallo scopo originale in ogni impresa umana: una stessa perversa
transizione porta dal Sermone della Montagna all’Inquisizione – dalla ‘libertà, fratellanza ed uguaglianza’ rivoluzionarie, a Napoleone e a Stalin ed ancora dallo sbarco degli alleati anglo-americani e francesi (marocchini) del 1944 ad Anzio, agli stupri efferati perpetrati da
quest’ultimi ai danni della popolazione della Ciociaria.
Se “ciò che è in alto è come ciò che è in basso”, anche questa legge si applica sia all’esterno che all’interno di noi: sul piano cosmico l’ottava discendente del cosiddetto “Raggio di Creazione”, che dall’Assoluto porta allo sviluppo progressivo dei mondi, colma il primo intervallo do-si con il’Fiat’ divino ed il secondo, fa-mi con la funzione della vita organica sulla Terra, vero e proprio organo di percezione del pianeta; analogamente sul piano della realizzazione umana, l’ottava ascendente che conduce l’uomo dal sonno meccanico all’essere reale, colma i due intervalli con lo sforzo consapevole e la sofferenza volontaria proposti dal Lavoro.
Nello spazio compreso fra queste due ottave è racchiuso il destino dell’uomo: essere una pedina nell’ottava discendente, svolgere passivamente il proprio ruolo di trasformatore d’energia, con tutte le creature viventi ed essere riassorbito a suo tempo nel substrato indifferenziato come parte dell’ecologia cosmica; oppure entrare di forza nell’ottava ascendente, partecipare ad un compito più alto, essere attivo.
“Nell’universo tutto è materiale e per questo motivo la Grande conoscenza è più materialista del materialismo…..”.
In questo modo il cerchio si chiude, niente è casuale in questo sistema in cui ognuno può scegliere se seguire la corrente generale, manifestando un’esistenza semiconscia e
generando un grado d’energie rudimentali che sono usate dal cosmo ad un solo livello; o invece, cercare di “essere”, di evolversi consapevolmente e, applicando il principio “alchemico” della separazione dello ‘spesso dal sottile’, muoversi verso la capacità di
ricevere e generare energie più raffinate, svolgendo un servizio più alto per le forze della creazione.
In entrambi i casi niente è sprecato: tutto in natura è “cibo” per qualcosa; tutto è utilizzato.
Georges Ivanovi? Gurdjieff.
Fonte: Claudio Naranjo
Legge del sette: applicazioni pratiche
Quando diventiamo consapevoli della natura non lineare del cambiamento possiamo prepararci al meglio, dosando il nostro impegno in coerenza con la fase del cambiamento in cui ci troviamo.
Quando i nostri obiettivi o le nuove abitudini che vogliamo instaurare ci richiedono uno sforzo prolungato, dobbiamo diventare consapevoli dei vuoti e degli intervalli: una volta individuati dobbiamo introdurre uno “shock addizionale“, ovvero un’ulteriore spinta a proseguire il linea retta. Purtroppo, di solito non ci rendiamo conto di questi salti, oppure siamo così pigri ed abitudinari che preferiamo scivolare lungo la linea di minor fatica. Per superare gli inevitabili momenti di crisi, di “deviazione”, gli interventi più importanti sono il ricordo (la consapevolezza) e la trasformazione delle emozioni negative in emozioni positive.
In pratica cosa devo fare quando sento che la vita sta prendendo il sopravvento sui miei buoni propositi?!
Ecco alcuni esempi pratici di “shock addizionali“:
- Tieni un diario personale. Registrare quotidianamente i tuoi pensieri, i tuoi obiettivi, i traguardi raggiunti e gli ostacoli incontrati ti aiuta a mantenere il focus sui tuoi obiettivi, mantenendo elevata la consapevolezza delle tue scelte quotidiane.
- Visualizza i tuoi obiettivi. Dedicare 5 minuti al giorno per visualizzare chi vogliamo diventare, dove vogliamo arrivare e come vogliamo sentirci è a mio avviso una delle migliori abitudini che puoi instaurare. Pensare vividamente alle motivazioni che ti hanno spinto a perseguire le tue mete può essere fonte di enorme motivazione.
- Applica la regola dell’1. Visualizzare i propri obiettivi è importante, ma agire quotidianamente per realizzarli lo è ancor di più. Non c’è “shock addizionale” più potente per i nostri traguardi del guardarsi alle spalle e vedere tante piccole azioni positive compiute quotidianamente.
- Smettila di procrastinare. Quando continui a rimandare un’attività importante stai pur certo che ti trovi in uno di quei famosi intervalli di cui parla Gurdjieff. In questi casi, il miglior “shock addizionale” che puoi dare alla tua vita è quello di smettere di procrastinare: il piccolo sforzo richiesto ti pagherà enormi interessi.
Beh, cosa aspetti? La tua vita ha bisogno di uno “shock addizionale”!
Fonte: www.efficacemente.com