Il problema primo, base di ogni altro, è di carattere interno:
rialzarsi, risorgere interiormente, darsi una forma,
creare in sé stessi un ordine ed una dirittura”.
Julius Evola
La bellezza è ordine totale. Ma la maggior parte di noi non ha questo senso di bellezza nella vita. Possiamo essere dei grandi artisti, grandi pittori, degli esperti di molte cose, ma nelle nostre vite quotidiane, con tutte le ansie e l’infelicità, viviamo purtroppo una vita molto disordinata; è un fatto. Potete essere un grande scienziato, un grande esperto in qualche materia, ma avete i vostri problemi, le lotte, il dolore, le ansie e tutto il resto. Ci domandiamo se sia possibile vivere con un ordine interiore totale, senza imporre una disciplina, un controllo, ma indagare la natura di questo disordine, quali sono le cause, e rimuoverle, scostarle, spazzarle via. E allora c’è un ordine vitale nell’universo.
Non si può coltivare l’ordine
L’ordine è virtù, non è qualcosa che si possa coltivare. Non potete dire che sarete ordinati, che non farete questo o quello, perché in tal caso state solo cercando di essere disciplinati, e diventate sempre più rigidi e meccanici. Una simile mente è completamente incapace di toccare quella bellezza che non ha nome né espressione.
L’ordine, come la virtù, non può essere coltivato; se coltivate l’umiltà ovviamente non siete umili; potete coltivare la vanità, ma coltivare l’umiltà è impossibile quanto coltivare l’amore.
Quindi non è possibile praticare l’ordine, che è virtù.
Tutto quello che si può fare è vedere il totale disordine che c’è dentro e fuori di sé; vedetelo!
Potete vedere tutto questo disordine all’istante
ed è la sola cosa che conta: vederlo istantaneamente.
J. Krishnamurti
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