Oggi seguimi attentamente, sto per trasmetterti un’informazione davvero necessaria come l’aria.

2500 anni fa il Buddha fece una scoperta di interesse cosmico, ma siccome eravamo in un momento storico dettato dalla prevalenza delle religioni e del contesto magico/religioso, le sue scoperte vennero prese a fede e le persone iniziarono ad adorarlo come una divinità.

E la stessa cosa avvenne per le altre grandi religioni (Ebraismo, Cristianesimo, Islam).

Quando arrivò l’illuminismo ad introdurre la ragione, si aprì una spaccatura tra la fede e la ragione che dura ancora oggi, ma non è di questo che ti voglio parlare oggi.

La questione interessante è la scoperta del Buddha.

L’ascolto delle sensazioni del corpo.

Buddha si accorse che ascoltando le sensazioni del corpo accadono diversi fenomeni meravigliosi.

Fondamentalmente spostando l’attenzione dall’esterno all’interno, si sperimenta finalmente sé stessi nella totalità dell’esperienza. L’ascolto di sé permette al rimosso di manifestarsi.

Moltissimi psicologi, nel secolo passato, Freud, Jung, Hillmann, Assagioli, si sono spesi a parlare dell’inconscio e del rimosso, nutrendo, in fondo, la convinzione che dentro di noi esistesse un altro Io con cui non comunichiamo mai, spesso considerato come l’uomo nero, contenente impulsi non accettabili, su cui è NECESSARIO acquistare il totale controllo, altrimenti vivremmo una vita soggiogata alle pene dell’inferno e all’immoralità.

In fondo siamo tutti figli della repressione delle grandi religioni e del senso di colpa.

A un certo punto, l’essere umano ha voluto divincolarsi dalle catene del senso di colpa e ha iniziato a comportarsi in modo davvero immorale.

Giustamente direi.

Perché dico giustamente?

Perché la psiche per crescere utilizza sempre il meccanismo del rifiutare un dogma e lo fa con rabbia, spesso con violenza.

Facciamo l’esempio dei ragazzi che nell’adolescenza mettono in discussione i genitori e i loro comportamenti, per poi farci pace quando diventano adulti (a volte, non sempre).

Tutti quanti abbiamo prima o poi vissuto il senso di colpa, la vergogna e la rabbia per ciò che i nostri genitori ci hanno imposto come dogma, abbiamo vissuto la rabbia e poi abbiamo trovato la nostra strada.

La psiche individuale si comporta come la psiche collettiva, solo che hanno tempi e modi diversi.

Anche la psiche collettiva sta cominciando lentamente a rivolgere nuovamente lo guardo dentro, a interrogarsi sui perché, ad assumersi la responsabilità di ciò che avviene nel mondo e questo, se lo guardi bene, è nuovo, ma soprattutto è veloce.

Pensa infatti alla relativa rapidità con cui stiamo acquisendo, ad esempio, coscienza dell’importanza del riciclo, del buon utilizzo delle risorse del pianeta, etc. È vero che a volte si lotta contro i giganti, ma è anche vero che il cambiamento, rispetto solo a vent’anni fa, è decisamente molto visibile.

Questo ascolto di sé che il pianeta sta facendo, è un ascolto di sé dei singoli che permettono a questa vibrazione ascendente interiore di risuonare e più persone entreranno in fase con questa vibrazione, maggiore sarà la risonanza.

Allora è di importanza fondamentale comprendere il valore di questo ascolto, perché da esso partirà la vera rivoluzione.

Pensaci, negli anni 70 il movimento Hippies ha cercato di innescare una rivoluzione ma, complici i governi che hanno inondato le strade con fiumi di droga, quello che poteva essere un cambiamento epocale, si è ridotto ed è stato ricontestualizzato per poi svanire. I giovani degli anni 70 si sono lasciati sedurre dalle droghe e dal sesso libero proprio perché venivano da una struttura familiare patriarcale iper-repressiva ed hanno intravisto nella libertà dei costumi, il modo per togliersi dalla spalle il senso di colpa.

Ma non ha funzionato.

Già solo se pensiamo che Freud, proprio a causa della sua iper-repressività, considerava tutte le spinte spirituali niente meno che una pulsione sessuale, che per secoli era stata repressa, ci mette davanti il quadretto nella sua interezza. Non appena è stato possibile togliere il tappo, ecco che il sesso libero e la droga sono diventati il centro di interesse di una larghissima fetta della popolazione che ha “realmente” la necessità di lasciare uscire queste pulsioni ingabbiate nell’inconscio.

2500 anni fa il Buddha aveva capito una questione che io ripeto spesso durante i seminari e i webinar, ovvero che:

l’inconscio non è mai inconscio, ma è sempre conscio per mezzo delle sensazioni.

Questa scoperta di cui potresti tranquillamente fare spallucce, è in realtà uno dei segreti più importanti della vita stessa.
Si, perché tutta la repressione smette di essere repressa quando inizi ad ascoltarti veramente.
E io, come terapeuta, so quante persone avrebbero bisogno di ascoltarsi di più.
Di vedersi con l’occhio interiore.
Di percepire meglio le proprie emozioni.

Ma se non sai come fare, allora utilizzi l’immaginazione.
E l’immaginazione, ti invito a seguirmi in questo ragionamento, essendo una funzione della corteccia prefrontale, è una conseguenza del cervello rettile e del sistema limbico.

Cioè, se tu sei una persona libera dai dogmi, capace di agire positivamente non solo in senso egoistico, ma anche in senso collettivo, hai avuto esperienze transpersonali radicate, ovvero ricontestualizzabili (che non ti mandano fuori di testa, per capirci), avrai un’immaginazione inclusiva, cioè capace di connettere tutti questi aspetti della psiche per dare vita a un progetto, un percorso, capace di aiutare gli altri a crescere.

Se tu invece sei una persona sofferente che vive il dolore e non sa come liberarsene, ti senti imprigionato come una strega in procinto di andare sul rogo (per rendere l’idea), è ovvio che la tua immaginazione abbia risvolti ben differenti.

Oppure uno scienziato chiuso in laboratorio soffocato dalla provette senza nessun tipo di contatto umano.

Allora prima di usare l’immaginazione, dovresti chiederti qual è l’immaginazione che usi.

Gli studi di Stanislav Gorf, ideatore della psicologia perinatale (Guarire le ferite più profonde), dimostrano chiaramente che le persone che hanno subito ferite prenatali immaginano guerre, scontri, battaglie epiche, oppure sognano di essere divorati da Crono (dal tempo) o dalla madre. Questo ci porta all’inevitabile conclusione che è davanti agli occhi di tutti, ma che nessuno vuole vedere.

Una grande fetta della popolazione ha una paura fottuta del proprio inconscio e dei suoi contenuti.

Quella paura che ti fa cambiare strada di sera quando incontri uno sconosciuto e ti trema tutto come durante un terremoto. Allora cosa fai?

Ti tieni lontana da quei contenuti, da quelle sembianze, situazioni, e usi l’immaginazione per cercare di togliere potere a ciò che è dentro di te.

Non funziona.

È come rimandare l’ora in cui spegnere la luce e affrontare il buio. Puoi passare tutta la vita a comportarti come un bambino che ha paura, oppure puoi scegliere di capire.

Nota bene, non ti ho detto di “affrontare coraggiosamente”, ti ho detto di capire. Capire è la luce della conoscenza che dissolve le tenebre dell’ignoranza.

Le sensazioni sono continuamente presenti nel corpo e l’attenzione che dedichiamo ad esse ci restituisce uno dei doni più importanti del creato intero: dissolve le ombre.

La presenza dissolve le ombre.

E se ci pensi bene se hai paura del buio, ti è sufficiente accendere la luce.

Quello che facciamo in Floriterapia Transpersonale Evolutiva® è di accendere la luce sugli aspetti transpersonali della psiche attraverso un uso profondo dei fiori di Bach che ti aiuteranno a chiarire molti di questi aspetti, conformi a un archetipo junghiano.

Togliere la maschera = Agrimony

Vivere seguendo i tuoi ideali senza volerli imporre agli altri = Vervain

Ordinare la mente = White Chestnut

Etc.

Tutto questo in presenza di sensazioni ed emozioni.

E c’è un percorso che partirà il 3 settembre prossimo che si occupa proprio di questo, delle tue emozioni.

Quante volte le hai nascoste.

Ti hanno impedito di esprimerle e questo ti ha inevitabilmente sentire che non potevi essere te stessa fino in fondo.

Ma se non sei chi sei, allora chi sei?

Ha senso alla luce di tutto questo discorso, vivere a metà?

Vivere solo un po’?

Nella Scuola delle Emozioni ti insegnerò come prendere contatto con queste emozioni e sensazioni in modo che smettano definitivamente di spaventarti e affinché tu possa capire che il loro valore massimo lo afferrerai quando le accoglierai completamente nella tua vita e finalmente ti permetterai di splendere.

Di essere completamente te stessa. In ogni senso.

Nella Scuola delle Emozioni lavorerai per 4 mesi con me e con il tutor che ti verrà assegnato sulla base della corrispondenza psicologica. Si, ho pensato anche a questo. Lavorerai con una persona affine a te, che la pensa come te e che ti aiuterà a comprenderti meglio. A conoscerti meglio. In tutto questo lavoro, i fiori di Bach sono il medium che ti permetterà di guardarti dentro e trasformare le energie da disarmoniche ad armoniche.

È un lavoro e come tale ti chiedo di affrontarlo.

Con impegno.

Se lo farai, ti darà tantissimi risultati.

Oltre le aspettative.

Se ancora non l’hai visto, puoi vedere il webinar di presentazione della durata di 45 minuti.

 

Ascolta “USCIRE DAVVERO DALLA PAURA con MAX VOLPI” su Spreaker.

 

Quando la paura guida le nostre vite, cerchiamo strumenti che ci permettano di cambiare. La nostra immaginazione quindi si affretta a trovare modi sempre nuovi per interrompere il dolore o l’angoscia in modo repentino. Molto spesso però siamo preda di situazioni da cui vorremmo scappare senza esserne in grado e questo ci porta a restare nella sofferenza come se fossimo intrappolati. La risposta è nelle emozioni. Max Volpi, floriterapeuta, ideatore della Floriterapia Transpersonale Evolutiva® e delle Costellazioni Floreali®, con cui parleremo dell’approccio all’intelligenza emotiva.

 

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