santoCos’è il progetto Santa Locura?

La Santa Locura nasce dall’invenzione di un mago, supportato da un angelo/stregone e da un Taita folle, un invenzione protesa all’ascolto di ogni bambino ferito che sta cercando di liberarsi dai limiti e dai condizionamenti che lo ancorano all’infelicità. Un progetto che parla di presa di coscienza di se come forma di cura e guarigione, passando attraverso le tecniche e gli strumenti più disparati, comprendendo che tutto ciò che arriva al cuore dell’essere è una potenziale medicina: a partire dal potere curativo della parola e della condivisione della stessa, passando per la musica ed il canto, accarezzando arte e spiritualità, accettando ogni forma di libera espressione di se.
Ma scrivendo osservo che definire la Santa Locura non è possibile perché lo stesso atto di definizione pone limiti ad un idea che non ha confini.
Vi parlerò allora di uno degli strumenti che utilizziamo e che solitamente incuriosisce e spaventa chi si avvicina a questo progetto, ossia i laboratori di auto-conoscenza con sessioni di ayahuasca.

Innanzitutto che cos’è l’ayahuasca?

L’ayahuasca è un decotto utilizzato da almeno 2500 anni da molte popolazioni native nell’area della foresta amazzonica (Colombia, Ecuador, Venezuela, Perù, Brasile e Bolivia) e viene ricavato dalla lavorazione e cottura di due piante: la liana ayahuasca (Banisteriopsis Caapi) e le foglie di Chakruna (Psychotria viridis).
Il termine ayahuasca è di origine Quechua, Aya significa anima o spirito, huasca significa liana oppure corda; quindi Ayahuasca è definita la liana dello spirito.
La liana ayahuasca viene considerata dalle popolazioni indigene che la utilizzano una pianta sacra ed il decotto una medicina tradizionale, capace di guarire non solo il corpo ma soprattutto le ferite dello spirito. L’assunzione di questa “medicina” può presentare differenti “effetti” e nel contempo nessun “effetto”, può essere un esperienza fisica con “effetto” purgante, può presentare “effetti” visionari o può manifestarsi sotto forma di intuizioni.

Dal punto di vista della chimica nella foglia di Chakruna è presente il principio attivo della bevanda ayahuasca, la dimetil-triptamina (DMT), una molecola già presente naturalmente nel cervello umano. La DMT è la responsabile delle visioni di un processo di ayahuasca ma per le popolazioni indigene la pianta che cura ed insegna è la liana ayahuasca, la quale a livello chimico ha la funzione di disattivare temporaneamente un enzima (Mono-Amino Ossidasi Mao-A) che distruggerebbe la DMT ingerita.
Ridurre il tutto ad una semplice reazione chimica sarebbe però un errore, un esperienza di ayahuasca presenta aspetti molto più profondi legati alla conoscenza e comprensione di se, un incontro romantico e senza compromessi con le proprie emozioni e sentimenti.
Oggi l’ayahuasca è studiata e già utilizzata in differenti campi medici, a partire dalla cura di stadi depressivi fino ad arrivare alla liberazione da dipendenze sia psichiche che materiali, come per esempio la disintossicazione da eroina.

Cos’è un laboratorio di auto-conoscenza con sessioni di ayahuasca

Si tratta di un ritiro della durata variabile dai 2 ai 4 giorni con assunzioni notturne di ayahuasca accompagnate nell’arco delle giornate da preparazioni ed integrazioni dell’esperienza stessa attraverso differenti tecniche di auto-conoscenza; il tutto votato ad una chiara comprensione di ciò che accade durante le sessioni, affinché l’esperienza possa essere portata nel proprio quotidiano, permettendo al partecipante di avere una maggiore chiarezza di se e del mondo in cui vive. Ma come dicevo questo è solo uno degli strumenti utilizzati dalla Santa Locura nell’appoggio ad una presa di coscienza.
Per Informazioni: https://www.facebook.com/lasantalocura
Giovedì 28 aprile alle ore 21.21 Andrea Ghibaudo del Progetto Santa Locura sarà ospite della nostra WEB RADIO

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