È il primo numero pari non primo e il tetraedro, la più semplice figura solida che ha quattro facce. Tutta la Materia dell’Universo, analizzata a fondo dalla scienza, si riduce a soli quattro elementi Carbonio, Ossigeno, Azoto, Idrogeno
Da quest’ultima interpretazione il 4 viene quindi associato alla materia e alla Terra in particolare, così come la Terra è legata ai quattro punti cardinali (Nord, Sud, Ovest ed Est). Un altro concetto legato a questo numero riguarda il tempo in quanto l’anno è diviso in quattro stagioni, i mesi hanno all’incirca quattro settimane e, secondo un punto di vista Cristiano, la vita di Gesù è raccontata tramite quattro Vangeli, ognuno dei quali è, a sua volta, legato ai quattro classici elementi alchemici di fuoco, aria, terra e acqua.
Gesù morì sulla croce simbolo della terra.
Per Pitagora il 4 rappresenta la giustizia, in quanto divisibile equamente da entrambe le parti.
Nella religione ebraica il Quattro simboleggia il Tetragramma biblico, cioè le quattro lettere che compongono il nome di Dio e che sono tanto sacre da non poter essere pronunciate da nessuno.
Nella numerologia archetipica, il 4 corrisponde all’archetipo del Costruttore il quale predispone all’autorevolezza ed alla concretezza con precise regole di vita, i simboli sono:
Il Quadrato è il simbolo stesso della terra e del creato, in opposizione al cielo e all’infinito. Stabile su quattro lati, esprime la sospensione del moto e l’assestamento. Se il movimento può essere rappresentato dal cerchio, la persistenza e l’arresto sono correlate a figure spigolose e quadrate. Secondo Platone, il numero 3 ha attinenza ai progetti e al mondo delle idee, mentre il 4 si riferisce alla realizzazione e alla messa in opera del progetto stesso.
La Croce come il quadrato, simboleggia la terra, di cui rivela tuttavia gli elementi intermedi e più nascosti. Emblema della totalità del mondo, riunisce e sintetizza in sé i valori opposti dell’esistenza. Il braccio orizzontale, rappresenta l’immanenza e lo spazio, quello orizzontale raffigura la trascendenza e il tempo. La loro intersezione coincide con il centro, in esso si congiungono il cielo e la terra e nell’unione dei contrari si compie la sintesi alchemica.
Cenni Mitologici sul 4
Nella tradizione induista, il signore Brahma viene descritto come un architetto, che regge la bacchetta e l’accetta per misurare la canna d’oro dell’apocalisse. In questo senso la costruzione diventa l’emblema stesso della manifestazione universale. La creazione, ad opera del divino Architetto, determina la fine del caos, introducendo nel cosmo una regola, una forma e una gerarchia. Lo spirito penetra nell’energia indifferenziata, scindendo l’universo in categorie. Nella leggenda greca sulla nascita del mondo, Esiodo narra: “prima sorse il vuoto Caos, poi Gea dal rigoglioso seno. Gea partorì Urano, il cielo stellato, e da lui venne abbracciata e fecondata partorì Ponto, il mare e le infinite creature viventi che nascondeva nella sua cavità”. In questo racconto, Gea o Gaia, rappresenta la materia primordiale, la grande madre terra, a cui i Greci offrivano grano, frutti e miele, ponendoli nelle sue cavità, in segno di ringraziamento. In questi riti la terra era venerata come un grande essere vivente, dotato di una propria coscienza. Anche nella cultura degli indiani d’America, la terra veniva onorata come una madre, che aveva generato i loro corpi e che aveva permesso a loro, esseri spirituali, di incarnarsi per evolvere nel regno fisico. Tutto ciò che è inerente alla terra, richiama il simbolismo del numero 4. in questo senso, i punti cardinali, rappresentano lo spazio, che uscito dal caos si organizza nelle 4 direzioni. Alcune civiltà, hanno creato delle corrispondenze tra l’essere umano e i punti cardinali. Secondo i nativi americani, il Nord corrisponderebbe all’elemento aria e alla mente, l’Est all’elemento fuoco e allo spirito, il Sud all’elemento acqua e alle emozioni, l’Ovest all’elemento terra e al corpo fisico.
Ricollegandoci al simbolo del corpo come microcosmo, possiamo inoltre notare, come la casa e il tempio corrispondano all’immagine stessa dell’uomo e del mondo. Il corpo è il contenitore dello spirito e rappresenta il “limite” necessario allo sviluppo dell’Io.
Come affermava Giordano Bruno :
“Dio si manifesta in tutte le cose essenzialmente come quadruplicità: si spinge dunque fino in fondo nel corporeo, per amore della sua intelligenza”.