Numerologia

Tredici è il numero Quattro in una ottava superiore ed è uno in più di Dodici, l’antico numero della completezza.
Al Tredici è associato il significato della fine di un ciclo, dal fatto che ci sono tredici mesi lunari in un anno e tredici sono i segni nell’astrologia celtica e dei nativi americani.  Tredici predice nuovi inizi, significa che i vecchi sistemi devono terminare per favorire le trasformazioni richieste.

Visto come 12+1 è il numero dell’iniziato, in quanto una ottava musicale cromatica è composta da 13 suoni differenti (anche se il primo e l’ultimo sono la stessa nota ma in ottave diverse). Nella geometria sacra Tredici simboleggia l’eterna distruzione e creazione della vita.
L’astronomia ci rivela che in ordine di distanza dal Sole, gli otto pianeti sono: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno; i cinque pianeti nani sono: Cerere, situato nella fascia principale degli asteroidi, Plutone, Haumea, Makemake, e Eris, il totale è 13.
Tredici ha anche un significato astrologico in quanto la somma dei primi tredici numeri dà come risultato 91 che è il numero dei giorni di una stagione.

Gli Egizi lo consideravano un numero fortunato, per questo popolo 12 erano i gradini della scala che conduceva verso la vita eterna e solo toccando il tredicesimo gradino si passava all’immortalità. Il 13 nei tarocchi è la Morte o Arcano senza Nome, una simbologia che ricorda l’ineluttabilità, la necessità del cambiamento, la trasmutazione, ogni cosa in questo mondo decade e deve venir sostituito da  altri valori, idee, poteri, oggetti, che dalla fine dei precedenti, traggono la loro forza ed energia per iniziare un nuovo ciclo.

L’archetipo del 13 è l’Alchimista.

Il karma è la legge, secondo la quale ognuno raccoglie il frutto del suo pensiero prima di tutto e delle azioni commesse. Ogni cosa contiene in sé il principio del suo superamento e l’Archetipo del 4 archetipo del Costruttore (somma di 1+3), rappresenta la stabilità e l’inerzia che trova nell’Alchimista la chiave per accedere alla liberazione dei vincoli della materia. Col numero 13, l’uomo affronta la prova suprema della materia, al fine di riconoscersi nello spirito immortale.

Cresci dalla forma al senza forma.
Libero puoi tu essere sul cammino. Così attraverso le età.
Tavola VII di Thoth

Il destino individuale coincide con la traiettoria che permette a ciascuno di esprimere se stesso nel mondo e la sofferenza nasce dalla resistenza dell’ego nell’allinearsi con le  Leggi dell’Universo.
L’uomo deve comprendere che il destino è un suo alleato, imparando ad assumersi le responsabilità di ciò che gli accade. La lezione karmica intrinseca nel numero 13, comporta la necessità di “diventare onesti” e il primo passo è iniziare a guardarsi dentro al fine di acquisire sempre maggior conoscenza di se stessi e consapevolezza.

Alle origini della tradizione ermetica, vi è una raccolta di trattati attribuiti al dio egiziano Thoth, datati tra il I e il IV secolo d.C. in questa tradizione, il dio greco Ermete è designato patrono degli Alchimisti e Erodoto lo identifica nel dio Toth, da ciò gli fu attribuita la paternità delle Tavole Smeraldine. Ermete viene definito Trismegisto, ovvero, tre volte grande, per la sua grande sapienza. L’alchimista è colui che trasmuta simbolicamente il piombo in oro, ma questa trasmutazione riguarda dapprima le energie primordiali insite nell’uomo portate in elevazione verso la percezione delle energie spirituali, benchè l’obiettivo ad un’ottava superiore sia l’immortalità, la pietra filosofale è l’uomo stesso che dopo aver trasmutato gli ultimi residui dell’ego raggiunge l’illuminazione.

Secondo Carl Gustav Jung l’Alchimista è colui che nella vita compie il lavoro su di sé verso un processo di trasformazione verso un’evoluzione personale sino a prendere contatto col proprio centro interiore. Nella concezione alchemica, lo spirito e la materia sono intimamente legati, prima della creazione dell’universo Dio era pure coscienza indifferenziata. Dio è la materia stessa in ogni sua espressione e nel suo dispiegarsi l’Amore Dio crea e si manifesta nei molteplici aspetti della nostra esistenza.

Nelle “Tavole Smeraldine” leggiamo:

”Ciò che è in basso è uguale a ciò che è in alto; e ciò che è in alto è uguale a ciò che è in basso,
per compiere le opere meravigliose dell’unica cosa…
E tutte le cose sono uguali in quanto create dall’unico Dio, nel pensiero dell’unica cosa…”.

Da queste parole, che si ritiene siano state scritte da Ermete Trismegisto, comprendiamo che il fine del percorso alchemico è la tramutazione, affinché la divinità nascosta nella materia sia al fine rivelata.

Curiosità sul numero 13

  • È il settimo numero della successione di Fibonacci, dopo l’8 e prima del 21.
  • È un numero fortunato, non per gli americani, c’è una lunga storia al riguardo ma noi siamo positivi ad oltranza!
  • Gesù chiama a sè 12 apostoli, quindi su 1+12 si basa la fondazione del messaggio di Cristo.
  • Tredici è il corrispettivo numerico nella Gematria ebraica del tetragramma biblico che è la sequenza delle quattro lettere ebraiche che compongono il nome di dio.
  • Il 13 è collegato alle apparizioni di Fatima, che ebbero inizio il 13 maggio fino al 13 ottobre del 1917, Suor Lucia una dei tre pastorelli che ebbero la visione morì il 13 febbraio:
  • Giovanni Paolo II, viene colpito in Piazza San Pietro il 13 maggio 1981, cioè lo stesso giorno e lo stesso mese della prima apparizione di Fatima.

In natura un genus di cicale nord-americane, le Magicicada, ha un ciclo di vita di 13 anni per 4 specie o di 17 anni per 3 specie. In particolare gli adulti vivono poche settimane un dato anno, mentre sono assenti negli anni intermedi. Questo perché 13 e 17 sono numeri primi tanto grandi da rendere necessario che le specie di potenziali predatori debbano sincronizzare il loro ciclo di vita proprio su 13 (o 17) anni.

Namastè!
Patrizia Pezzarossa

Testi di Visione Alchemica
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Fonte parziale: https://it.wikipedia.org/wiki/Triscaidecafobia

Un racconto di fantasia che descrive un percorso di crescita, un esempio di come potrebbe essere il cammino per uscire dallo stato di Matto Zero e dalle sue ombre ed entrare nella Luce del Matto 22.
I passi fondamentali in un cammino di conoscenza non sono molti ma l’essenziale è compierli. La vita stessa è un percorso iniziatico, accogliendo le prove che ci propone, fluendo in esse, ci modella e trasforma meravigliosamente al di là di ogni nostra aspettativa!
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