Negli insegnamenti di Ramtha si chiama box (scatola) l’insieme di atteggiamenti, abitudini, credenze e processi mentali che vengono accettati dalla persona umana e che le impediscono di esplorare nuovi paradigmi di pensiero e di esperienza. Il box corrisponde alla rete neurale e alla personalità umana.
Dunque dove sta ciò che si chiama problema?
Riguarda l’accettazione?
E dove arde il desiderio di costanza?
Che cosa riguarda?
A che punto avete smesso di essere costanti rispetto a qualcosa che sapete di poter fare?
Ebbene, ora impareremo proprio questo. Eritorneremo a quello che è chiamato il piccolo insegnamento sul box.
Rivisiteremo il box perché comprendiate qualcosa sulla natura del vostro pensiero, come vi rimanete impantanati e a che punto vi date per vinti. Quanto deve essere dura la prova perché vi arrendiate?
E che cos’è una prova?
Chi è che vi sta mettendo alla prova: qualcuno là fuori, qualcuno qui dentro, qualcuno che potete vedere, o qualcuno che non vedete? Ebbene, non c’è nessuno che vi stia mettendo alla prova, tranne voi stessi. Presto lo capiremo.
E allora comprenderemo perché esiste il termine “maestro” contrapposto a”uomo del villaggio”, o uomo comune, e qual è la differenza tra i due, e comprenderemo che il maestro ha imparato a essere ciò che è chiamato spazio libero e ad ampliare quella che chiamiamo idea di accettazione, a partire dai sensi fino a ciò che ne sta al di fuori, e a vivere in un mondo che è di gran lunga più vasto di quanto l’uomo del villaggio riesca a immaginare.
Bene, ora veniamo al box: esso è questa piccola entità che sta proprio qui e tutti noi la conosciamo e l’amiamo.
Di cosa si tratta? Del cervello giallo, la corteccia cerebrale. Equal è il compito del cervello giallo?
Il cervello giallo è ciò che si chiama terreno vergine, la corteccia cerebrale, quella che si chiama rete sinaptica che deve ancora essere foggiata in una nuova esistenza. E’ un nuovo inizio. Il cervello giallo – che è pronto per una nuova vita, con tutta la conoscenza che ha sede in quelli che vengono chiamati neuroni, una conoscenza di tipo istintuale, trasmessa da quella che è definita la sua costituzione genetica – il cervello giallo è per lo più un territorio non cartografato in attesa di essere esplorato. (Vedi Fig. 1).
cervello ri
Così nel cervello giallo, essendoci tutto quello che siete, è racchiusa la totalità della vostra personalità. Di fatto ciò che viene detta la totalità della vostra personalità significa semplicemente che il cervello giallo ospita qui dentro tutto ciò che conoscete. Tutte le cose che sapete, che avete imparato nel corso di questa vita, si trovano quassù, insieme alla vostra valutazione su di esse. Valutazione vuol dire giudizio. Ora, tutto ciò che sapete quassù esercita il suo controllo anche sul vostro corpo emozionale, e il vostro corpo emozionale è di fatto controllato all’interno del vostro corpo fisico. Così
quello che pensate non soltanto ha il dominio sul vostro corpo; ha anche il dominio sulle vostre emozioni e di conseguenza ha il dominio sulla vostra vita.
Orbene, se questo è il fondamento della personalità che voi incarnate, di quest’esistenza, allora tutta questa rete neurale che si trova quassù ha del tutto a che fare con ciò in cui credete e che sapete; e su ciò in cui credete e che sapete, voi avete fatto delle valutazioni.
Per esempio, ci sono molte cose che non credete di poter fare, e la ragione per cui non credete di poterle fare è che non ne avete conoscenza. E tuttavia sarete gli ultimi ad ammettere che non ne avete conoscenza. Ma non riuscite a farle perché non sapete come farle.
Questo è ciò che vi accadrà, dunque, quando avrete oltrepassato il periodo della pubertà a trentadue anni; questo dunque è il box: e dal trentaduesimo anno in poi non vi avventurerete mai fuori da questo box. Orbene, il box è una specie di enigma. Voi potete dire: «Ebbene, sono andato in questo luogo e in quell’altro e non c’ero mai stato prima», ma questo non è avventurarsi fuori dal box, perché sapevamo già che quei posti esistevano. Si trattava di sperimentarli emozionalmente prima di ottenerne l’esperienza, ma sapevamo già che esistevano. Soltanto non sapevamo quanto fossero buoni o cattivi.
Potremmo anche dire: «Bene, so tutto quello che ho imparato a scuola, cosi com’era, e ho avuto un’educazione superiore – solo per scoprire che era un’educazione inferiore – là ho imparato tutto, e so piuttosto bene come sopravvivere in quello che viene chiamato un mondo sociale». Anche questo è un box, e vi dirò perché: perché non diventerete mai più grandi di ciò che sapete.
Ecco ciò che è splendido in relazione al box e alla vostra personalità. Essa è un porto sicuro. E’ un luogo in cui cercare scampo. Nel box è racchiusa l’intera rete neurale della totalità della vostra conoscenza e delle vostre esperienze. E con esso ci portiamo dietro una certa arroganza, poiché finché il nostro pensiero ha dei confini, noi ci sentiamo sicuri. Non importa quanto il box sia corrotto al suo interno. Non importa quanto siate meschini e incapaci di amare. Non importa che grandi vittime siate. Perlomeno siete
vittime e su questo potete contare. Ebbene, questo è vivere nel box.
In altri capitoli avete imparato tutto su ciò che sapete, sugli elementi costitutivi e gli strumenti della rete neurale. per formulare quelle che si chiamano immagini olografiche nel cervello medio e presentarle al lobo frontale in modo che questo potesse focalizzarle nel campo energetico, collassando poi l’energia nella forma esatta dell’immagine presente nel
lobo frontale, allo scopo di farne un’esperienza biofisica e ottenerne una comprensione emozionale (Vedi  ” Il sistema nervoso e il cervello” e le connessioni del cervello).
Abbiamo imparato tutto su questo argomento, e poi siamo andati oltre. Orbene, credere in Dio è una cosa che dà sicurezza. perché credere in Dio significa che Dio è così grande da non poter mai essere spiegato, e questo è rassicurante. Nessuno dunque vi chiederà mai di definire che cos’è Dio e qual è la sua relazione nei vostri confronti. Ed è rassicurante non conoscere Dio, perché così non vi toccherà mai spiegarlo. E diventiamo vittime del
bisogno di avere dei confini, per così dire, e di fatto grazie a quei confini ci sentiamo al sicuro.
Ebbene, l’uomo comune pensa allo stesso modo. Può predire qualunque scenario prenda in considerazione, e comprendere ogni scena che possa considerare. Indipendentemente da dove andiate nella vostra vita, ogni scenario che avete visto fino a quel momento, voi sareste in grado di interpretarlo, non è vero? Potreste descriverlo. Bene, ogni scenario che
avete visto esiste quassù, nel vostro box. Non sarete mai in grado di vedere là fuori ciò che non esiste ancora qui dentro.
Noi siamo programmati geneticamente attraverso le emozioni e le esperienze dei nostri genitori, e come ce le portiamo fisicamente in quest’esistenza.
Tratto dal libro: Creare una vita straordinaria di Ramtha
 

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