Jung affermava che il numero è la più primitiva espressione dello spirito, intendendo come spirito l’aspetto dinamico dell’inconscio. Nella sua conferenza del 1919 egli usa per la prima volta il temine “Archetipo, (da Archè, principio, origine, e typos, forma, ma anche immagine). Dice Jung: “oltre alla nostra coscienza immediata, che è di natura del tutto personale, esiste un secondo sistema psichico di natura collettiva, universale e impersonale, che è identico in tutti gli individui. Quest’inconscio collettivo non si sviluppa individualmente ma è ereditato. Esso consiste in forme preesistenti, gli Archetipi, che possono diventare coscienti solo in un secondo momento e danno una forma determinata a certi contenuti psichici”.
Gli Archetipi, queste raffigurazioni collettive dell’incoscio, essendo ereditate, sono un patrimonio comune dell’umanità e si ritrovano nei miti e nelle leggende di tutti i popoli. Gli dei e le divinità dei pantheon stanno da sempre dietro le quinte del teatro del mondo e si manifestano come personalità che agiscono nei sogni e nelle fantasie. Nella vita ci possono essere tanti Archetipi, quante situazioni caratteristiche e li ritroviamo nei modelli tipici e riconoscibili del comportamento umano. Essendo gli Archetipi situati in zone profonde dell’inconscio collettivo, influenzano il comportamento dell’uomo senza che egli ne sia consapevole. Questo potenziale genetico archetipico col quale ognuno di noi viene al mondo, detemina il patrimonio di talenti e di capacità innate che ciascuno di noi possiede.
L’Archetipo come modello universale
Tutti gli dei sono modelli potenziali nella vita dell’uomo, tuttavia alcuni sono attivi e potenziati, altri no. Jung ricorse all’analogia della formazione dei cristalli per spiegare la differenza tra i modelli archetipici (universali) e gli Archetipi che sono attivati in noi. L’Archetipo è come un modello invisibile che determina quale struttura assumerà un cristallo nel formarsi. Una volta che il cristallo si sarà formato concretamente, il modello è analogo ad un Archetipo attivato. Gli Archetipi possono essere anche paragonati ai semi, la cui crescita dipende dal terreno e dalle condizioni climatiche. Gli Archetipi sono modelli fondamentali, alcuni dei quali per natura, sono più forti in certe persone che in altre.
Fonte: www.kabbalah.it
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