In passato, tutti i grandi imperatori avevano sempre a corte uno sciocco, un giullare. Avevano molti saggi, consiglieri, ministri, ma non mancava mai uno sciocco. Come mai? Perché ci sono cose che i presunti saggi non sono in grado di capire, solo uno sciocco può farlo; infatti, i cosiddetti saggi sono così stolti che la loro astuzia, la loro furbizia, chiude le loro menti. Uno sciocco è semplice, ed era necessario: molte volte quei saggi non osavano dire qualcosa, per paura dell’imperatore. Uno sciocco non teme nessuno, parlerà a ogni costo. Così si comporta uno stolto: con semplicità, senza pensare alle conseguenze.Un uomo astuto prima di tutto pensa sempre alle conseguenze, poi agisce. Prima viene il pensiero, poi l’azione. Uno sciocco agisce, nessun pensiero anticipa mai la sua azione.
Quando una persona realizza l’Assoluto, non assomiglia mai a uno dei vostri saggi, è impossibile.
Potrà assomigliare ai vostri sciocchi, mai ai vostri saggi!
San Francesco andò a incontrare il papa, e il papa pensò che fosse un folle. Ma gli alberi e gli uccelli e i pesci pensavano in un altro modo. Quando andava al fiume, i pesci saltavano in festa perché Francesco era arrivato. Migliaia di testimoni videro questo fenomeno: milioni di pesci saltavano insieme, il fiume era una danza argentata. San Francesco era venuto e i pesci erano felici. E ovunque andava, gli uccelli lo seguivano; andavano a sedersi sulle sue gambe, in braccio a lui. Capivano questo folle meglio del papa. Perfino alberi rinsecchiti e prossimi a morire rinverdivano e fiorivano, se San Francesco si avvicinava. Questi alberi capirono che questo folle non era un comune sciocco – era proprio ciò che diceva di essere: un folle di Dio.
Osho