A ciascuno di noi è capitato di vivere un trauma, chi più grande, chi più piccolo. Se ci sono alcune persone che sembrano reagire con maggiore resilienza ad un trauma, ne esistono altre che cadono irrimediabilmente dentro una spirale vorticosa di depressione e di rabbia. La differenza sta nella gestione del dolore, nella sua canalizzazione e nel modo con cui si affronta sia interiormente che a livello esteriore.
Quando nella vita si verifica un evento traumatico, non significa che tutto il mondo debba crollare. Questo evento può anzi essere sfruttato come un’opportunità di crescita e di evoluzione personale. Jung sosteneva che non può esistere alcuna presa di coscienza che non passi attraverso il dolore. Così, quando sappiamo gestire quel dolore e rialzarci in piedi, possiamo acquisire una prospettiva molto più ampia e consapevole.
Alcuni traumi sono molto difficili da superare. Può trattarsi della perdita di una persona cara, di un grosso cambiamento nella vita, di una separazione. Cosa fare per superarli e andare avanti?
PRENDIAMOCI IL PERMESSO DI PROVARE DOLORE
Il dolore non va ignorato. Non bisogna mai fare finta di niente e metterlo da parte oppure affogarlo nell’alcol o altri diversivi. Tutti i sentimenti che proviamo arrivano a noi per una ragione e sono lì per essere accolti, non repressi. Molte persone provano ad ignorare il dolore, ma finché non si concederanno il permesso di provarlo fino in fondo, non potranno superare il trauma. Quando arriva, chiudiamo gli occhi, isoliamoci in un posto tranquillo e permettiamo al dolore di avvolgerci. Una volta provato fino in fondo, si comincerà a guarire. Non c’è nulla di male nell’essere tristi; è molto più grave sentirsi in colpa per il fatto di sentirsi tristi.
PRENDIAMOCI IL TEMPO CHE OCCORRE
Non si deve per forza ritornare subito alla normalità. Tutto ciò che dobbiamo fare aspetterà che lo facciamo al momento giusto. E’ fondamentale concedere a noi stessi del tempo per elaborare l’evento, metabolizzarlo e guarire. Solo così ci si garantisce un futuro più sereno. Ad esempio, se abbiamo appena vissuto una
separazione, non forziamoci a trovare subito un nuovo partner.
AGGIUNGIAMO DI NUOVO LA GIOIA A PICCOLE DOSI NELLA NOSTRA VITA
Quando ci capita di vivere un trauma, abbiamo la tendenza ad arrenderci alla vita. Anziché gettare via tutti i nostri sogni e le passioni, dovremmo sforzarci di fare nuovamente, piano piano, tutto ciò che ci rendeva felici prima. Piano piano, senza correre. Non c’è alcun bisogno di ritornare di corsa alla solita vecchia routine. Meglio, piuttosto, rispolverare qualcosa di divertente o appassionante che non facevamo da tempo e ricominciare, quando sentiamo che è il momento giusto.
LAVORIAMO SUL PERDONO
Che si tratti di perdonare una persona, una situazione, o noi stessi, lasciamo pure che il dolore ci travolga per un po’. Appena sarà ricominciata la lenta risalita e si comincia a guarire dal trauma, occorre lavorare sul perdono come ultimo pezzo del puzzle che permetterà alla nostra anima di tornare vitale. Restare attaccati alla rabbia e al rancore non farà che tenerci incatenati al dolore e continuerà a farci rivivere i ricordi dolorosi. Il perdono è la chiave. Impariamo a perdonare e a lasciare andare. Sarà incredibile sperimentare la sensazione che tutto questo ci regalerà. Mantenere odio e rancora significa continuare a bere del veleno mentre aspettiamo che l’altra persona abbia il mal di stomaco.
Bisogna sempre specificare che perdonare non significa che tutto è dimenticato e che va bene così. Vuol dire che abbiamo fatto pace con la situazione traumatica e non le permettiamo più di controllare la nostra vita. Questo ci avvierà alla guarigione completa.
UNA VOLTA GUARITI, RACCONTIAMO LA NOSTRA ESPERIENZA IN MODO COSTRUTTIVO
Alcune persone, dopo avere vissuto delle vere e proprie tragedie, non fanno altro che raccontarlo come se fosse un mantra quotidiano. “Sono vittima di un abuso”, “Sono tossicodipendente”, “Nessuno mi ama”. Questi temi diventano parte della loro identità e le intrappolano dentro una vibrazione così bassa che le porta a tutti gli effetti all’auto-sabotaggio. Questo continuerà a mantenere la ferita aperta.
Dovremmo resistere alla tentazione di raccontare la nostra storia in questo modo. Dovremmo raccontarla, piuttosto, nel modo in cui noi vorremmo sentirla. Questo non significa non condividere il proprio dolore, ma fare delle proprie vittorie l’argomento di conversazione quotidiana, anziché i fallimenti. Non bisogna mentire a se stessi, me nemmeno immedesimarsi nel ruolo della vittima. Bisogna concentrare la propria attenzione sulle lezioni che il trauma ci ha permesso di imparare e sulla crescita che si è attuata, piuttosto che sul dolore che si è provato.
Il nostro modo di reagire al dolore è un grande indicatore dell’effetto che questo avrà sulla nostra vita. Per guarire dal dolore dai traumi, è saggio essere gentili con noi stessi, perdonare la situazione, riportare la gioria nella nostra vita e raccontare i risvolti positivi della vicenda. I problemi del passato possono o farci andare sempre più a fondo, oppure portare in superficie una versione molto migliore di noi stessi rispetto al passato.
Fonte: Articolo di generazionebio.com
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