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Luglio 1911. Uno spettacolo straordinario si presenta agli occhi della spedizione peruviana dell’Università di Yale, guidata dall’esploratore Hiram Bingham: le rovine dell’antica città inca di Machu Picchu si mostravano in tutto il loro splendore.
Dopo aver letto le cronache del 16° e del 17° secolo che parlavano di città inca mai scoperte dai conquistadores spagnoli, dopo aver studiato le leggende locali, le vicende storiche e le caratteristiche fisiche della zona, Bingham riuscì faticosamente a raggiungere Machu Picchu e a procedere così all’opera di disboscamento, restauro e ricostruzione che ha reso l’aspetto del luogo come oggi possiamo vederlo.
A distanza di un secolo, Machu Picchu custodisce gelosamente ancora alcuni segreti. Gli archeologi sperano di fare luce su uno dei siti archeologi più misteriosi e importanti del nostro passato, nel tentativo di ricostruire l’enigmatico passato della nostra civiltà.
1. In realtà Machu Picchu non è la città perduta degli Inca
Quando Hiram Bingham si imbatté in Machu Picchu, in realtà era alla ricerca di un’altra città, nota come Vilcabamba. Si tratta della capitale nascosta nella quale fuggirono gli Inca dopo l’arrivo dei conquistadores spagnoli nel 1532.
Nel corso del tempo, Machu Picchu è diventata famosa come la leggendaria città perduta degli Inca. Bingham ha trascorso gran parte della sua vita sostenendo che Machu Picchu e Vilcabamba fossero la stessa cosa, una teoria smentita solo dopo la sua morte avvenuta nel 1956.
I ricercatori ritengono che Vilcabamba sia stata costruita nella giungla a circa 50 chilometri a ovest di Machu Picchu. Inoltre, una recente ricerca ha rivelato che Machu Picchu in fondo non è mai stata completamente dimenticata. Quando Bingham arrivò, infatti, vi trovò tre famiglie di contadini che vi vivevano stabilmente.
2. Edifici altamente antisismici
Le pietre degli edifici più importanti di tutto l’Impero Inca sono stati eretti senza l’utilizzo di malta. Le pietre sono state tagliate in modo così preciso, e incuneate così strettamente tra loro, che non è possibile inserire tra loro nemmeno un foglio di carta.
A parte gli ovvi benefici estetici, questo stile di costruzione presenta notevoli vantaggi ingegneristici. Il Perù è un paese altamente sismico e Machu Picchu è stato costruito sulla cima di due linee di faglia.
Quando si verifica un terremoto, gli esperti dicono che le pietre degli edifici Inca “ballano”! Cioè, esse rimbalzano seguendo il movimento del terremoto, per poi ricadere. Se gli Inca non avessero usato questo metodo di costruzione, Machu Picchu sarebbe crollata molto tempo fa.
3. Gran parte delle costruzioni più impressionanti sono invisibili
Sebbene gli Inca siano ricordati soprattutto per la bellezza architettonica dei loro edifici, i loro progetti di ingegneria civile sono talmente avanzati da lasciare sconcertati gli studiosi contemporanei. Soprattutto se si considera il fatto che abbiamo a che fare con una cultura che non utilizzava animali da tiro, attrezzi in ferro o ruote.
Il sito che vediamo oggi è stato realizzato in uno spazio tra due piccoli picchi montuosi, richiedendo lo spostamento di pietre e terra per creare un’area sufficientemente piatta. L’ingegnere Kenneth Wright ha stimato che il 60% delle costruzioni di Machu Picchi si trova sotto terra.
Gran parte della struttura è costituita da fondamenta profonde e da pietrisco utilizzato come drenaggio. Chiunque abbia visitato Machu Picchu nella stagione delle piogge può testimoniare che la città Inca è soggetta a ingenti precipitazioni. Eppure, mai nessuno ha visto un allagamento.
4. Il vecchio sentiero che conduce alle rovine esiste ancora
Machu Picchu è raggiungibile facilmente grazie a varie tipologie di mezzi di trasporto, ma il loro costo è tutt’altro che a buon mercato. Il viaggio in autobus, andata e ritorno, per raggiungere le rovine costa intorno ai 20$.
Tuttavia, gli amanti del trekking possono raggiungere la città Inca grazie al ripido sentiero percorso nel 1911 da Hiram Bingham, godendo la spettacolare vista che impressionò l’esploratore quando vi giunse per la prima volta. La salita è abbastanza faticosa e dura circa 90 minuti.
5. Il grande museo nascosto che nessuno visita!
Sebbene siano presenti i tipici segnali esplicativi dei parchi naturali, una delle cose più strane di Machu Picchu è che non esistono informazioni sulle rovine per i visitatori.
Le uniche informazioni reperibili sono offerte dall’eccellente Museo de Sitio Manuel Chavez Ballon, nel quale vengono fornite tutte le spiegazioni su come e perchè Machu Picchu sia stata costruita. Però, bisogna prima trovarlo.
Il museo, infatti, si trova nascosto alla fine di una lunga strada sterrata nei pressi delle rovine, a circa 30 minuti di cammino dalla città di Aguas Calientes.
6. Esiste una vetta da scalare
Molto prima del sorgere del sole, orde di visitatori entusiasti fanno la fila davanti alla biglietteria degli autobus di Aguas Calientes, sperando di essere tra i primi ad entrare nel sito. Perchè?
Solo le prime 400 persone che si iscrivono possono visitare la vetta di Huayna Picchu, un piccolo picco verde a forma di corno di rinoceronte che appare sullo sfondo di molte foto di Machu Picchu.
La vista che si gode a 1640 metri d’altezza è mozzafiato: il fiume Urubamba sembra avvolgersi intorno a Machu Picchu come un serpente. A detta dei visitatori, vale la pena svegliarsi presto per essere tra i fortunati ammessi alla vetta.
7. Esiste un tempio segreto
I fortunati scalatori di Huayna Picchu hanno anche la possibilità di visitare un monumento sconosciuto ai più: il Tempio della Luna.
Seguendo un piccolo sentiero sul lato opposto della vetta, si raggiunge un santuario cerimoniale costruito in una grotta rivestita di magnifiche pietre, ricca di nicchie che un tempo, probabilmente, erano utilizzate per contenere le mummie.
8. Ci sono ancora cose da trovare.
Visitando il sito di Machu Picchu è possibile notare dei piccoli sentieri occasionali che si diramano nel fitto fogliame della foresta. Dove vanno? Nessuno lo sa, dato che non ci sono state ulteriori esplorazioni negli ultimi anni.
La foresta pluviale cresce rapidamente e possono esistere decine di sentieri ancora da individuare, i quali potrebbero condurre a rovine sconosciute nelle vicinanze. Non si esclude che nuove spedizioni possano essere organizzate nei prossimi anni.
9. Allineamenti naturali
Fin da quando Hiram Bingham giunse a Machu Picchu nel 1911, tutti i visitatori hanno compreso che la cornice naturale del sito è importante come per gli edifici stessi. Ricerche recenti hanno dimostrato che la posizione del sito, e l’orientamento delle sue strutture più importanti, sono stati fortemente influenzati dalla posizione delle vicine montagne ritenute sacre.
Una pietra a forma di freccia in cima alla vetta di Huayna Picchu sembra puntare verso sud, direttamente verso il famoso Intihuatana Stone sul Monte Salcanty, una delle montagne sacre più venerate dalla cosmologia Inca. Inoltre, riferendosi al calendario Inca, il Sole può essere visto sorgere o tramontare dietro altri picchi significativi.
10. La meta di un pellegrinaggio
Una nuova teoria proposta dall’archeoastronomo italiano Giulio Magni suggerisce che il viaggio da Cuzco verso Machu Picchu potrebbe aver avuto uno scopo cerimoniale, riecheggiando la narrazione di un’importante leggenda:
il primo uomo Inca lasciò l’Isola del Sole nel Lago Titicaca. Seguendo il percorso del fiume Urubamba, il proto-Inca sviluppò il percorso mitico che poi i pellegrini ripercorrevano viaggiando da Cuzco a Machu Picchu.
L’ultima tappa del pellegrinaggio si sarebbe conclusa salendo i gradini della Intihuatana Stone, il punto più alto delle rovine principali.
Fonte: www.ilnavigatorecurioso.it

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