La festa del Guru Purnima, in Oriente, è il Cuore di tutte le celebrazioni.
Guru è Colui che rimuove tutti gli ostacoli che impediscono l’Illuminazione del Discepolo. Festeggiare il Guru Purnima, perciò, significa celebrare l’immensa opportunità di avere uno “Strumento Divino” capace di eliminare tutti gli impedimenti che ostacolano la sperimentazione della Beatitudine Estatica.
Non si dolgano coloro che ancora non hanno trovato un Guru in sintonia con i propri bisogni.
In India, viene visto come Maestro, tutto ciò che conduce a Dio, agli Insegnamenti Divini della Compassione e dell’Amore.
Perfino un semplice albero può essere considerato e venerato come Guru.
Esso, infatti, nasce dal seme con grande sacrificio. Affonda con sforzo le sue radici nella terra e si inerpica con fatica verso l’alto, per mezzo del tronco. Proseguendo nel suo sacrificio espande i suoi rami, dai quali avranno origine foglie, fiori e, infine, dopo immani sforzi, i frutti.
E cosa mai ne farà dei frutti, l’albero? Li terrà per sé? Sarebbe più che naturale, vista l’enorme fatica per realizzarli. Invece no! Tanto lavoro e tanto sudore unicamente per donare il meglio di se stesso al prossimo. I frutti verranno donati agli animali e agli esseri umani.
Così, l’Albero-Guru, mostra all’uomo come rimuovere il proprio egoismo per sperimentare l’ineffabile Gioia del donare se stessi al Mondo.
Il Guru Purnima è una danza celebrativa dell’Osservazione Consapevole delle Leggi Divine dell’Universo. Quelle stesse Leggi di Amore e Compassione presenti in ogni Creatura, e che aspettano solamente di essere liberate, per inondare con il loro Dolce Canto Sacro, ogni particella cosmica dell’intera Creazione.
Fonte: http://www.studiogayatri.it/Feste%20Orientali/Guru%20Purnima.htm
Questo Plenilunio è anche detto dell’acqua e del Guru.
In questa data possiamo immergerci nelle acque purificatrici esposte ai raggi della luna piena e ringraziare gli spiriti delle acque in tutte le loro manifestazioni. Se non fosse possibile immergersi in acque all’aperto esporre una bottiglia piena d’acqua alla luce lunare e berla il giorno dopo con l’intenzione alla purificazione.