“La malattia alla sua origine non è materiale. Ciò che conosciamo della malattia è l’ultimo effetto prodotto nel corpo, le risultanze di forze che agiscono per lungo tempo e in profondità.”
Così scrive Edward Bach, medico, nato in Inghilterra nel 1886, scopritore di quei rimedi floreali che tutti conosciamo con il nome di “Fiori di Bach”.
Bach, pioniere nel suo campo, è convinto che la malattia non ha effetti “malefici”, bensì il benefico compito di mostrarci i nostri “difetti” e, se interpretata correttamente, ci può portare non solo a rimuovere “quel difetto”, ma anche a diventare migliori e più maturi di prima.
“La comprensione e la correzione dei nostri errori abbrevieranno la nostra malattia e ci renderanno la salute”
e ancora:
” La salute è il nostro patrimonio, un nostro diritto. È la completa e armonica unione di anima, mente e corpo; non è un ideale così difficile da raggiungere, ma qualcosa di facile e naturale che molti di noi hanno trascurato.”
Bach si laurea in medicina nel 1912, ma il suo ideale è lontano dalla corrente pratica medica. Esercitando si rende conto che la propria vocazione lo porta a curare l’individuo invece della malattia. Il suo interesse è rivolto alla persona nel suo insieme.
Nel 1917 muore sua moglie e il trauma lo porta ad ammalarsi. Gli viene diagnosticato un tumore e la sentenza è “tre mesi di vita”.
Bach però non si scoraggia, lavora con sempre più entusiasmo e si dedica anima e corpo ai suoi esperimenti.
Dopo tre mesi è ancora vivo, la malattia regredita, lui sano.
Bach ha la conferma che la voglia di vivere, l’entusiasmo e l’amore per ciò che si è e si fa determinano la salute o la malattia.
Dopo aver incontrato la medicina omeopatica si dedica a elaborare dei rimedi detti “nosodi” che derivano dai batteri intestinali.
Poi comincia a lavorare con le erbe, e in particolare con i fiori.
Quando Bach inizia a scoprire i suoi rimedi floreali li testa su se stesso e su decine e decine di pazienti. Si fa cancellare dall’ordine dei medici e comincia a farsi chiamare erborista.
Tra le migliaia di piante testate ne seleziona 38, le più indicate, a suo avviso, a riequilibrare le emozioni o gli stati d’animo negativi dell’individuo che rappresentano le disarmonie in grado di “invadere anche il corpo”, cioè dar vita a sintomi fisici veri e propri.
La filosofia di Edward Bach è semplice quanto illuminante.
Egli invita le persone a cercare dentro di sè la causa di disturbi e malattie. Conflitti e disarmonie indeboliscono il corpo. La malattia allora si accende come una spia sul cruscotto della macchina per avvertirci che ci stiamo discostando da noi stessi e dalla nostra vera Esssenza. La malattia richiama ad un ritorno a sè e a guarire i conflitti interiori.
Bach rintraccia caratteri essenziali negli individui, che si possono scorgere già alla nascita e che hanno a che vedere con il nostro scopo più profondo per essere arrivati su questa Terra. Tali caratteri possono essere “peggiorati” o “migliorati” dall’educazione e dalle esperienze. I nostri difetti altro non sono che le nostre qualità più profonde mal sviluppate…
La sofferenza è una opportunità fenomenale per cogliere ciò che in altro modo non siamo riusciti a cogliere.
E’ un invito a tornare ad affidarsi alla nostra Essenza più profonda.
Il terapeuta non guarisce, è un compagno di viaggio che ci sta al fianco affinchè possiamo meglio guardarci allo specchio e riconoscere tutto il nostro potenziale e la nostra bellezza e unicità.
Servono rimedi semplici, affinchè ogni persona possa indagare nel profondo le cause dei propri disagi e sintomi, anche fisici, e imparare a curarsi da sola.
Anche se questa sintesi del pensiero del Dott. Bach non è certo esaustiva speriamo possa essere stimolo per approfondire il suo lavoro.
Per quanto riguarda un primo accenno ai fiori è da dire che Bach scopre innanzitutto i primi 12 fiori, i dodici guaritori, che corrispondono a 12 stati d’animo negativi fondamentali :
Rock Rose per il terrore;
Mimulus per la paura;
Cerato per la sfiducia in se stessi;
Sclerantus per l’indecisione;
Gentian per lo scoraggiamento;
Centaury per la debolezza;
Water Violet per la solitudine;
Inpatiens per la tensione;
Agrimony per la tortura mentale;
Chicory per l’invadenza;
Vervain per l’eccessivo entusiasmo.
Clemantis per l’indifferenza.
A questi seguono 7 aiutanti e 19 assistenti.
Ringraziamo Virna Trivellato per averci gentilmente fornito tutto il materiale.
Nata a Valenza nel 1976.
Life Coach, operatrice e insegnante di EFT, ricercatrice indipendente e operatrice di tecniche
energetiche (AGER – REIKI – PET).
Ho appena terminato un corso di specializzazione in Terapia psicologica breve.
Sto studiando e utilizzando moltissimo, in prima persona e con gli altri, la floriterapia del Dottor
Bach.
http://eft-veneto.blogspot.it