Vi sono due corpi: quello rudimentale e quello completo, corrispondenti alle due condizioni del bruco e della farfalla.
Ciò che noi chiamiamo morte non è che la dolorosa metamorfosi.
La nostra incarnazione presente è progressiva, preparatoria, temporanea.
L’incarnazione futura è perfezionata, ultima, immortale.
La vita ultima è lo scopo supremo.
(Edgar Allan Poe – “Racconti straordinari”)
Qual è l’animale che, sicuramente, più di ogni altro, si adatta maggiormente a simboleggiare l’Opera trasmutativa?
Quale la forma vivente che, a differenza di altre, rimane tale solo in via transitoria e limitata nel tempo?
La Farfalla.
Ma, nello specifico, la sua mutazione avviene in quattro fasi: da uovo, passando per il bruco, arrivando alla crisalide e realizzandosi, appunto, nella farfalla! In effetti, parlare di Farfalla non sarebbe esatto, in quanto in ogni fase del percorso di formazione siamo di fronte a vere e proprie differenti forme animali. La Farfalla è soltanto l’ultima di queste forme in cui si manifesta l’essere che trova nella sua trasformazione la sua vera identità. Quello che colpisce è la necessità di tutto questo agire e di trasformarsi così tante volte per arrivare a vivere soltanto poche settimane.
Verrebbe da dire:………..tanto sforzo per così poco? Eppure, dietro a tutto questo, si nasconde un significato meraviglioso.
Come se la Natura avesse creato questo essere per insegnare all’uomo il mistero più importante della Vita stessa: la trasformazione! Delle quattro fasi di formazione, uovo, bruco, crisalide e farfalla, quello di crisalide è sicuramente il più affascinante, proprio perché è in questo che l’animale si trasforma da essere strisciante e di terra (bruco) a essere volatile e di cielo (farfalla). Gli antichi consideravano la crisalide un simbolo di enorme valore. Innanzitutto, già partendo dall’etimologia del suo stesso nome, notiamo qualche riferimento di alchemica memoria.
Crisalide viene dal greco ed esattamente dalla parola “chrusos”che significa oro!
Molti lo attribuiscono al fatto che nello stato larvale la muta acquista un colore giallo oro; ma indagando ed interpretandone esotericamente il contenuto, i significati possono anche essere diversi. Lo dimostra il fatto che presso gli aztechi la farfalla era anche simbolo del fuoco e del sole, ed infatti, nella Casa delle Aquile o Tempio dei Guerrieri, il sole era rappresentato da una farfalla. E’ immediato l’accostamento dell’oro al sole e di questi al fuoco. Ma chiaramente non parliamo né di un fuoco, né di un sole fisico. Gli antichi avevano quindi un’alta considerazione del processo misterioso nascosto dietro questa breve forma di vita. Una credenza popolare greco-romana considerava la farfalla simbolo dell’anima liberata dalla materia del corpo. Ma analizziamo attentamente tale processo ricordando prima di tutto l’aforisma di un antico saggio cinese:
“Ciò che per il bruco è la fine del mondo, il mondo la chiama farfalla”.
Lao Tse
La farfalla, compie la sua metamorfosi, vale a dire la trasformazione, da larva ad adulto. Nelle farfalle lo stadio larvale si chiama bruco. Esso si schiude dall’uovo e per accrescersi compie da 4 a 5 cambi di pelle (mute), a seconda delle specie e del sesso. Una volta maturo, il bruco si fissa ad un ramo o ad una foglia e tesse un bozzolo di seta trasformandosi in Crisalide. La Crisalide è praticamente immobile, non potendo spostarsi dal luogo dove si è formata, e dopo circa due settimane si apre sotto la spinta della farfalla. E’ nello stato di Crisalide che avviene la vera e propria trasmutazione.
Il bruco, racchiuso “ermeticamente” nel suo bozzolo (è singolare il richiamo “ermetico”), lo trasforma in un vero e proprio athanor e, come per magia, attraverso il “fuoco” trasmutatore, realizza la sua nuova identità. In genere la vita di una farfalla è abbastanza breve, varia da qualche giorno a una settimana o due e, solo in alcuni casi, raggiunge il mese di vita. In questi pochi giorni essa non mangia, ma si dedica solamente a procreare, fino alla produzione di nuove uova che daranno vita ad altri processi di trasformazione. Detto questo, è evidente come l’intero ciclo di vita di quest’essere sia un vero e proprio processo alchemico! Quello che colpisce è come, in fondo, le diverse forme che assume questo insetto, siano solamente accessorie ad un fine che non è la sola realizzazione della farfalla, ma l’espressione del movimento vitale che essa incarna. Infine un ultimo particolare, a dir poco sconvolgente: il lepidottero (così è il suo nome scientifico, derivante dal greco, il cui significato è: ali ricoperte di squame), non invecchia! Il suo processo è legato, in effetti, ad un continuo rinnovamento. Tutto ciò non fa che evocare, realmente, la massima alchemica che ciò che continuamente si trasforma non può deperire, ma rende eterni. A questo punto, è importante riportare tutto ad un significato simbolico.
La prima domanda che mi viene in mente è questa: il bruco, una volta uscito dall’uovo è “cosciente” (intendendo con “coscienza” una forma di volontà o predisposizione che lo spinge ad evolversi) del fatto che quella che sta attraversando è soltanto una fase della sua vita e che presto diventerà Crisalide e dopo farfalla?
Accade, più o meno, come per le piante, che ritrovano nel seme tutto il loro progetto e, quindi, in quello stesso progetto tendono alla realizzazione?
Riportando tutto all’essere umano possiamo dire lo stesso? Per certi versi sì, ma per altri no. Certamente anche nell’uomo c’è un progetto evolutivo, una sorta di disposizione al miglioramento, una tensione verso l’alto e verso lo spirito (anche se varia da soggetto a soggetto) e c’è ,senza dubbio, anche a livello fisico. Ma c’è qualcosa che fisicamente cambia rispetto al discorso della farfalla: ad un certo punto tutto sembra fermarsi e deperire, fino alla morte fisica dell’essere. E’ qui, quindi, il punto da cui partiremo per comprendere il significato di tutto ciò. Credo si tratti solamente di allargare la visione di quella che, comunemente, chiamiamo vita.
Voglio dire che, evidentemente, la nostra forma umana non è nient’altro che una fase di un’evoluzione più ampia di quello che è l’Essere che fondamentalmente siamo. E’ come dire che non possiamo identificarci nell’essere uomini, in senso fisico, come la crisalide non si identifica nel suo essere l’unico aspetto della propria evoluzione. Facendo questo, identificandosi troppo con la propria forma, l’evoluzione tende a tardare e, paradossalmente, tende a fallire. Se la Crisalide si attaccasse alla propria forma non riuscirebbe mai a diventare farfalla. Tale processo include necessariamente, oltre che una reale consapevolezza della transitorietà della forma, anche una disposizione al “sacrificio” della stessa. Ma in relazione a ciò vorrei prendere ad esempio l’immagine della Crisalide: come sopra citato, il bruco, una volta giunto a maturazione, trova un luogo dove potersi appendere attraverso la formazione di un bozzolo di seta e attendere, rivolto a testa in giù, immobile, il momento della “fioritura” della ali, per spiccare il volo come farfalla!
Questo aspetto stimola fortemente il richiamo ad un’altra immagine altrettanto forte: quella dell’Appeso, la dodicesima lama dei tarocchi. In essa è raffigurato un essere appeso da un piede, con le gambe incrociate a formare una croce, posto a testa in giù, con le mani legate, immobile come una Crisalide. Da esso escono delle monete d’oro. Il suo significato intrinseco è quello del sacrificio. La carta che ne segue, la tredicesima, è quella della Morte, il cui significato divinatorio è il cambiamento!
Nulla è per caso!
Consideriamo anche ciò che abbiamo espresso all’inizio di questo articolo e cioè che nel nome Crisalide è contenuto il significato greco di ORO! Lo stesso oro che cade dalle tasche dell’appeso! E’ quindi l’oro, fuoco spirituale, l’essenza di ciò che condurrà alla trasformazione. Ricordate la frase alchemica: “solo con l’oro si realizza l’oro!”?
Solo con il nucleo aureo nascosto all’interno del bozzolo (corpo) possiamo trasformarci in luce aurea! Ma la figura dell’Appeso ,nella sua posizione, evoca anche quella del simbolo del cuore, ossia un triangolo col vertice in basso ed una croce in alto. Come a dire che l’oro sgorga dal centro del cuore ed esce grazie alla sua azione e al suo sacrificio.
Ma è anche vero che una volta rivoltato dalla posizione a testa in giù (ribaltamento della squadra), quel simbolo si trasforma nel simbolo dello zolfo che per antonomasia rappresenta lo Spirito e, guarda caso l’essere acquista le ali! La formazione del bozzolo evoca inevitabilmente l’immagine di un sarcofago all’interno del quale la morte si trasforma in vita! L’aspetto della Crisalide è molto simile a quello di una mummia avvolta nelle bende e ricorda molto verosimilmente il Lazzaro uscito dal sepolcro resuscitato dal Cristo.
La Resurrezione di Lazzaro (notare la bendatura quanto richiami il bozzolo di seta della Crisalide)
Non può esservi allora, simbolo più idoneo a rappresentare lo stato in cui vive l’essere umano nel corso della sua esistenza. Tutte le angosce legate alla morte, gli attaccamenti ,alle proprie forme, ai propri averi, espressione di quelle stesse forme, non sono altro che parte di una condizione temporanea di ciò che realmente stiamo diventando. Il sonno in cui l’uomo è immerso a livello di coscienza e consapevolezza è solamente il sonno della Crisalide che attende il giorno della trasformazione senza però esserne cosciente e si tormenta, non credendo al cambiamento che lo aspetta, sentendolo, tragicamente, come la fine del mondo. Ma in realtà non è la fine, ma è il diventare farfalla!
La condizione umana è soltanto una fase di un Essere destinato alla realizzazione.
Finché non abbandoneremo la paura che ci spinge alla conservazione ossessiva della forma che incarniamo non potremo mai adattarci al cambiamento. Oggi più che mai, siamo chiamati a questo, poiché non solo l’uomo, ma tutto il creato dovrà rispondere all’appello di un salto evolutivo che è già in atto. Chi non sarà disposto al “sacrificio” della Crisalide, ad una reale trasmutazione, non potrà partecipare alla nuova Era. Non potrà realmente spiccare il volo verso il Sole sotto forma di Farfalla!
L’anima è come la crisalide uno stato di passaggio, un punto critico, che ci permette di collegare il corpo materiale con il Sé Spirituale ed eterno, lo Spirito che chiama in causa l’Unicità delle essenze che sovrastano e superano la condizione materiale, la nigredo. Il nero come è risaputo è un colore o frequenza che attira tutti gli altri (tutti in uno dal quale si possono estrarre attraverso gradazioni di chiaro). Il bianco, contrapposto al nero è la luce, è l’uno indivisibile che forma i 7 colori dell’arcobaleno attraverso il passaggio in un prisma o per effetto dell’evaporazione dell’acqua.”
(“Il Cappello Frigio e altri simboli Cosmici”)
Fonte: http://www.kuthumadierks.com/pageopen.asp?r=siam&id=151