Chi mi conosce sa bene che le mie riflessioni partono sempre da quella che ritengo una “Grande madre” buona, bacino di infinite suggestioni e scoperte: l’etimologia.
Perché è importante andare alle origini della lingua? Non per puro “citazionismo” dotto ma per un’esigenza fondamentale: esplorare i nostri limen intellettuali attraverso i limiti della comprensione del nostro linguaggio. Molto spesso usiamo le parole in modo inconscio: senza conoscerne i reali e profondi significati. Se assumiamo che la parola è simbolo, significante e non mero segno, l’esplorazione e amplificazione del significato della parola diventa un concetto filosofico e un messaggio psichico.
Qual è la differenza tra simbolo e segno? Il segno è un semplice significante che ci riporta ad un univoco significato: un esempio possono essere i cartelli stradali. Il simbolo invece, dal greco Sun-ballo, significa mettere insieme. Mettere insieme cosa? La parola come simbolo coagula in sé dei messaggi psichici, dei concetti .
Il simbolo è sempre polisemantico ovvero ha più significati. Spesso un simbolo archetipico ha, come il tao, un livello inferiore ed uno superiore. Prendiamo ad esempio il significato di DEMONE.
Il dèmone s.m. [inizio sec. XIV] è uno spirito con facoltà soprannaturali.
La parola deriva da quella meraviglia concettuale che è la lingua greca: daím?n -onos e si traduce in ‘genio, essere soprannaturale’. Quindi per i greci un demone non aveva una connotazione negativa, esso è divenuto ‘spirito maligno, demonio’ nella visione giudaico-cristiana. Perché?
Per capirlo dobbiamo risalire ad alcuni miti cosmogonici: in molti di essi Lucifero (colui che porta la luce) è una sorta di Prometeo, un mediatore psichico che connette l’umanità con gli dèi e le divinità. La stessa valenza è riscontrabile nel Dio Ermes, il messaggero degli Dèi, anch’egli ritenuto ladro e truffaldino. Portare la conoscenza agli uomini, far luce lì dove è oblio e ignoranza, è peccato. Questo ci dice il mito di Prometeo, questo ci dice una bella scultura del figlio del filosofo Emanuele Severino. Non tutti sapranno che il noto filosofo ha un figlio che è anche un bravissimo scultore: Federico Severino. A casa del padre c’è una sua importante scultura raffigurante Orfeo. Lo scultore ci regala un Orfeo schiantato a terra con la sua lira. Persa Euridice, perso l’amore, cosa resta ad Orfeo? Questa statua a testa in giù rappresenta anche la caduta di Lucifero: la caduta a terra, lo schianto vertiginoso di chi viene punito per il suo peccato di Ubris: la tracotanza di chi si sente più forte degli dèi, di chi li sfida. Un dio punisce sempre l’uomo che vuole guardarsi indietro. E il voltarsi di Orfeo è un cercare un significato profondo, interiore, è uno sguardo indiscreto nei confronti di tutto ciò che è ctonio: uno sguardo sull’Ade, sull’inconscio. Molto pericoloso farsi domande.
Quindi, tornando al Daimon, questo genio, questo spirito per i greci non era diabolico, ma una voce interiore che ci chiama alla nostra realizzazione attraverso una più compiuta conoscenza. Conoscenza che può essere pericolosa perché prevede un’esplorazione dell’osceno. Osceno: fuori dalla scena, fuori dal manifesto. E come sappiamo da Freud i contenuti inconsci sono spesso e volentieri osceni, pruriginosi.
Eppure la sfida della complessità è questa: vogliamo accontentarci del manifesto o vogliamo ascoltare il nostro demone interno che ci spinge a “ ulteriorizzarci” e a conoscere veramente?
Circa i fraintendimenti e le bugie che ci diciamo e che ci dicono voglio farvi un esempio molto interessante. Il diavolo è buono o cattivo?
LA MISTIFICAZIONE DEL SIMBOLO DI BAPHOMET: SOLVE ET COAGULA
Bafometto o Baphomet è il nome, ricorrente nella letteratura occultista del XIX secolo, di un idolo pagano della cui venerazione furono accusati i Cavalieri templari.
Per molto tempo questa divinità è stata male interpretata e intesa come entità demoniaca e perniciosa. Invece, se analizziamo bene i simboli di cui è pregna, ci rendiamo immediatamente conto di quanto essi siano positivi. Innanzitutto sul grembo c’è il caduceo, che come ho ampiamente scritto nel mio libro “ Il male che cura” è simbolo di unificazione positiva e curativa degli opposti e delle antinomie psichiche, tanto da diventare emblema della medicina.
La mezza luna e le corna sono simboli di fertilità legati alla dea madre, il braccio in alto e quello in basso,” il solve et coagula”, rappresentano i simboli alchemici dell’alto e del basso. La quadratura del cerchio, gli opposti che si integrano. Allora perché quel volto caprino volto a spaventarci ? Perché alla chiesa d’allora conveniva denunciare e rendere eretici i Templari. Ma quante di queste mistificazioni ci hanno allontanato dal vero?
“Noli altum sapere” , in greco voleva dire “ non ti insuperbire della conoscenza”, ovvero, rimani umile.
La chiesa ce l’ha tramandato come “non voler conoscere”. Eresia in greco vuol dire “libera scelta”… oggi cosa ci significa invece eresia?
Spero di non avervi annoiato e di aver scalfito un poco di false certezze. Il vero demonio, il vero peccato è restare ignoranti. Ce lo insegnano i miti, sempre attuali.
Il vero pericolo è non approfondire, dare per certe informazioni che certe non sono.
Certo, il rischio di affrontare e cercare la verità è quello di schiantarsi a terra, con tutto il pesante carico delle nostre illusioni… ma io vi chiedo: e se la bellezza non fosse in alto ma nel basso?
Barbara Collevecchio
Fonte: http://www.unonove.org
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Verum sine mendacio, certum et verissimum.
Quod est inferius est sicut quod est superius, et quod est superius est sicut quod est inferius ad perpetranda miracola Rei Unius. Et sicut omnes res fuerunt Uno, meditatione Unius: sic omnes res natae fuerunt ab hac Una re adaptatione. Pater eius est Sol, mater eius Luna. Portavit illud ventus in ventre suo. Nutrix eius terra est. Pater omnis telesmi totius mundi est hic. Vis eius integra est, si versa fuerit in terram. Separabis terram ab igne, subtile a spisso, suaviter cum magno ingenio. Ascendit a terra in coelum, iterumque descendit in terram, et recipit vim superiorum et inferiorum. Sic habes gloriam totius mundi. Ideo fugiet a te omnis obscuritas. Hic est totius fortitudinis fortitudo fortis, quia vincet omnem rem subtilem; omnemque solidam penetrabit: SIC MUNDUS CREATUS EST. Hinc erunt adaptationes mirabiles, quarum modus hic est. Itaque vocatus sum Hermes Trismegistus, habens tres partes philosophiae totius mundi. Completum est quod dixi de operatione solis.
Hermes Trismegistus
TRADUZIONE
È vero senza errore e menzogna, é certo e verissimo.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso,
per compiere i miracoli della Cosa-Una.
Come tutte le cose sono sempre state e venute dall’Uno, per mediazione dell’Uno,
così tutte le cose nacquero da questa Cosa Unica per adattamento.
Il Sole ne è il padre, la Luna ne è la madre, il Vento l’ha portata nel suo ventre,
la Terra è la sua nutrice.
Il padre di tutto, il Telesma di tutto il mondo è qui.
La sua potenza è illimitata se viene convertita in terra.
Separerai la Terra dal Fuoco, il Sottile dal Denso, delicatamente, con grande cura.
Ascende dalla terra al cielo e ridiscende in terra raccogliendo le forze delle cose superiori ed inferiori.
Tu avrai così la gloria di tutto il mondo e fuggirà da te ogni oscurità.
Qui consiste la Forza forte di ogni Forza, perché vincerà tutto quel che è sottile
e penetrerà tutto quello che è solido.
Così fu creato il mondo.
Da ciò deriveranno innumerevoli adattamenti mirabili il cui segreto sta tutto qui.
Pertanto io fui chiamato Ermete Trismegisto, possessore delle tre parti della Filosofia di tutto il mondo.
Ciò che dissi sull’opera del Sole è perfetto e completo.
Hermes Trismegistus