E’ da molto tempo che utilizzo l’Amaro Svedese di Maria Treben come depurativo ma ultimamente ho scoperto altre proprietà che mi hanno tolto da situazioni critiche.

Per cominciare la primavera scorsa mi sono tagliata un dito della mano, uno di quei taglietti stupidi ma che poi ha fatto infezione gonfiandosi al punto da andare al pronto soccorso, dopo due ore di attesa disperavo di entrare sentendo da quanto tempo stavano aspettando le altre persone con problemi più gravi del mio, e proprio mentre mi sono alzata per andarmene mi è venuto in mente l’Amaro Svedese.
Ho cominciato a fare degli impacchi con il liquido su una garza e nel giro di una settimana il dito è completamente guarito, adesso quando mi capita di ferirmi disinfetto subito con l’amaro svedese. 

Ma il caso più eclatante è accaduto quest’estate; vi sarà capitato di leggere o sentire alla TV quelle pubblicità che risolvono la micosi dell’unghia e che sembrano miracolose.

Da un’anno soffrivo di micosi a un dito del piede, era iniziato dopo una bella botta contro un muretto, e non riuscivo a risolverlo, così ho comprato in farmacia uno di quei prodotti pubblicizzati e con pazienza mi curavo, non vedevo risultati anzi si era creata una strana depressione dell’unghia come se si fosse corrosa. Parto per il mare e so che la talassoterapia è utile per la micosi, mi era già successo anni prima una situazione simile e al mare ero guarita.

Questa volta però i bagni in mare fanno scatenare un’infezione pazzesca, in un primo momento penso al pronto soccorso ma poi mi ricordo di aver portato l’amaro svedese con me, comincio a fare gli impacchi con le garze imbevute tenendole anche la notte, nel giro di una settimana l’infezione guarisce. Meraviglioso questo rimedio, avevo l’unghia marrone ma sarebbe ricresciuta, ma… c’è di più, l’unghia sta crescendo sana, il fungo è sparito, dopo tutti i tentativi spendendo cifre assurde, fino a 39 euro per un prodotto non mi ha dato alcun risultato, il fungo ora non c’è più grazie all’Amaro Svedese, questa è stata la mia esperienza e ve la trasmetto.

 

Patrizia Pezzarossa

 

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Ripubblico qui un articolo che avevo postato nel 2012 e che non è più visibile sul sito.

Viste le molteplici azioni e benefici dell’Amaro Svedese di Maria Treben , mi sembra giusto dare uno spazio a questo ottimo prodotto naturale che può esserci utile per tantissime patologie e per vari tipi di problema, ovviamente non potrò elencare totalmente tutti i suoi benefici in quanto richiederebbe pagine e pagine di scrittura, ma tengo particolarmente a citare le parti dell’Antico Manoscritto che potrebbero esservi utili.
L’ho provato per il mal di denti, gengiviti e ferite varie  e ha dato ottimi risultati.

ANTICO MANOSCRITTO (copia del potere terapeutico delle Erbe Svedesi)

1. Aspirandole o fiutandole ripetutamente, inumidendo con le Erbe Svedesi la prima vertebra cervicale, applicata una pezzuola bagnata con esse, scompariranno dolore e vertigini e si rinforzeranno la memoria ed il cervello.

2. Giovano nell’offuscamento della vista, tolgono il rossore e tutti i dolori persino quando gli occhi sono infiammati, torbidi e annebbiati. Rimuovono le macchie e la cataratta quando con esse vengono  inumiditi gli angoli dell’occhio o quando si applica sulle palpebre degli occhi chiusi una pezzuola bagnata con esse.

3. Il vaiolo e gli sfoghi di ogni genere, anche le croste nel naso o in qualsiasi parte del corpo guariscono inumidendo le parti spesso e bene.

4. Contro il mal di denti si diluisce un cucchiaio di queste gocce in un po’ d’acqua trattandole in bocca per qualche tempo oppure inumidendo il dente dolente con una pezzuola. Il dolore svanirà e il marciume regredirà.

5. Con le gocce s’inumidiscono ripetutamente le vesciche sulla lingua o altre ferite (come afte); la guarigione non tarderà.

6. Quando la gola è arrossata o piagata per cui cibo e bevande causano dolore alla deglutizione, le gocce andranno ingerite al mattino, a mezzogiorno e alla sera; toglieranno il calore e guariranno la gola.

7. Chi soffre di crampi allo stomaco ne prenda un cucchiaio durante l’attacco.

8. Contro le coliche si prendono tre cucchiai, lentamente uno dopo l’altro; presto sentirete sollievo.

9. Le gocce annullano l’effetto dei venti nel corpo e rinfrescano il fegato, eliminano tutte le malattie dello stomaco e quelle intestinali e giovano contro la stitichezza.

10. Sono anche un ottimo rimedio per lo stomaco quando questo digerisce male e rifiuta i cibi.

11. Giovano altrettanto contro i dolori alla cistifellea. Un cucchiaio ogni giorno, mattina e sera; di notte impacchi imbevuti di gocce elimineranno presto tutti i dolori.

12. Contro l’idropisia se ne prenda mattina e e sera un cucchiaio nel vino bianco per la durata di sei settimane.

13. Contro dolori e ronzii all’orecchio si inumidisca con le gocce un batuffolo di cotone da introdurre nell’orecchio. Gioverà assai e restituirà persino l’udito perduto.

14. Ad una donna sofferente di dolori uterini se ne dia al mattino per tre giorni di fila un cucchiaio nel vino rosso; dopo una mezzora le si faccia fare una passeggiata e poi la colazione, ma senza latte. Le gocce non vanno mai prese insieme al latte.

15. Prendendone un cucchiaio mattina e sera durante gli ultimi 15 giorni della gravidanza, il parto sarà facilitato. Per liberare più facilmente la placenta, si somministri alla purpurea un cucchiaio da dessert ogni 2 ore fino a che la placenta non si stacchi senza doglie.

16. Se dopo il parto si verificano infiammazioni alla mammella con l’inizio dell’allattamento, esse spariranno rapidamente applicando degli impacchi di gocce.

17. Liberano i bambini dalla varicella. Si somministri ai bambini delle gocce, a seconda dell’età, diluite in poca acqua. Quando le vescicole cominciano a seccarsi, inumidirle ripetutamente con le gocce; non rimarranno cicatrici.

18. Sono efficaci contro i vermi nei bambini e negli adulti; eliminano persino le tenie, solo che ai bambini occorre somministrare a seconda dell’età. Legare una pezzuola imbevuta di gocce sull’ombelico mantenendola sempre umida .

19. Nell’itterizia spariscono presto tutti i disturbi prendendo un cucchiaio di gocce tre volte al giorno e applicando dei cataplasmi di gocce sul fegato ingrossato.

20. Sbloccano tutte le emorroidi, guariscono i reni, eliminano dal corpo, senza altre cure, i liquidi ipocondriaci, tolgono la malinconia e le depressioni e stimolano l’appetito e la digestione.

21. Aprono anche internamente le emorroidi se le bagniamo ripetutamente e se le rendiamo molli ingerendo le gocce, sopratutto prima di coricarci. Per via esterna si applica un batuffolo di cotone bagnato con le gocce. Renderà fluido anche il resto del sangue e gioverà contro i bruciori.

22. Se qualcuno è svenuto, gli si apra eventualmente la bocca somministrandogli un cucchiaio di gocce, e il malato tornerà in se.

23. Prese per bocca allontaneranno anche il dolore dei crampi sordi fino a che col tempo non cessino del tutto.

24. Contro la tisi polmonare si prendono ogni giorno a digiuno e per la durata di sei settimane.

25. Quando una donna perde la sua depurazione mensile o questa sia troppo abbondante, è bene che prenda queste gocce per tre giorni ripetendo l’operazione per venti volte.  Il medicamento calmerà quanto è in eccedenza e rimedierà a quanto è insufficiente.

26. Questo medicamento giova anche contro le perdite bianche.

27. Se qualcuno è affetto dal mal caduco (Epilessia), occorre somministrargliene immediatamente. Il malato continui poi a prendere esclusivamente questo medicinale in quanto esso rinforzerà sia i nervi affaticati che tutto il fisico allontanando ogni malattia.

28. Guariscono le paralisi, scacciando le vertigini e la nausea.

29. Guariscono anche i bruciori del vaiolo e dell’erisipela.

30. Se qualcuno avesse la febbre, calda o fredda che sia, e fosse molto debole, gli si dia un cucchiaio, e l’ammalato, se non ha caricato il proprio corpo con altri rimedi, tornerà presto in se, il suo polso riprenderà a battere; fosse anche stata altissima la sua febbre, il malato migliorerà presto.

31. Le gocce guariscono cancro, vaiolo e verruche di vecchia data nonché le screpolature delle mani. Se una piaga è vecchia e purulenta o se presenta delle escrescenze, la si lavi accuratamente con del vino bianco, coprendola poi con una pezza imbevuta di gocce. Esse elimineranno ulcere e dolori nonché l’escrescenza carnosa, e la ferita inizierà a guarire.

32. Tutte le ferite dovute a colpi o punture guariscono senza complicazioni quando vengono bagnate con le gocce. Immergete una pezza nelle gocce coprendo con essa le ferite. In brevissimo tempo elimineranno il dolore prevenendo ogni gangrena o putrefazione e guariranno anche ferite di vecchia data dovute ad arma da fuoco. Se ci sono buchi iniettate le gocce nella ferita che non occorre necessariamente pulire in precedenza; mediante l’assidua applicazione di una pezza imbevuta, la guarigione avverrà in breve.

33. Fanno scomparire tutte le cicatrici, anche quelle più annose, tutte le piaghe e tutti i tagli se queste vengono inumidite con le gocce fino a 40 volte. Tutte le ferite curate con queste gocce non lasceranno cicatrici.

34. Esse guariscono completamente tutte le fistole anche se sembrano inguaribili e indipendentemente dalla loro età.

35. Curano tutte le ferite da ustioni; che siano prodotte da fuoco, acqua bollente o grasso, quando queste vengano assiduamente bagnate con le gocce. Non si formeranno vesciche; il calore ne verrà estratto. Persino vesciche purulente guariranno totalmente.

36. Le gocce giovano contro tumori e macchie dovute a urti o colpi.

37. Se qualcuno non riesce a mangiare con appetito, esse restituiranno il sapore perduto.

38. A chi è molto anemico ridonano il colore quando vengono ingerite al mattino per un certo periodo di tempo. Esse purificano il sangue formandone del nuovo e ne favoriscono la circolazione.

39. I dolori reumatici scompaiono prendendo le gocce per bocca o applicando sugli arti infiammati delle pezze imbevute con le gocce stesse.

40. Curano mani e piedi congelati anche se piagati. Si consiglia di applicarvi il più spesso possibile delle pezze imbevute sopratutto la notte.

41. Sui calli applicate un batuffolo di cotone imbevuto di gocce inumidendo con esso costantemente il punto dolente. Dopo tre  giorni i calli si  staccheranno da soli oppure potranno essere levati senza alcun dolore.

42. Curano anche morsi di cani arrabbiati e di altri animali, presa per bocca, in quanto distruggono tutti i veleni. Coprite le ferite con un panno imbevuto.

43. In caso di peste o altre malattie contagiose è opportuno ingerirne ripetutamente durante la giornata poichè curano ulcere pestose e bubboni anche se insediati nella gola.

44. Chi di notte non dorme bene prenda queste gocce prima di coricarsi. Nel caso di insonnia nervosa applichi sul cuore un panno imbevuto di gocce diluite.

45. Somministrate in quantità di due cucchiai ad un ubriaco, fanno scomparire gli effetti della sbornia.

46. Chi prende queste gocce quotidianamente mattina e sera, non avrà bisogno di alcun’altra medicina, poichè esse rinforzano il corpo, rinfrescano i nervi ed il sangue, liberano dal tremore mani e piedi. In breve, allontanano ogni specie di malattia. Il corpo rimarrà ben elastico, il viso manterrà la sua giovanilità e bellezza.

IMPORTANTE: Tutti i quantitativi indicati vanno diluiti in tisana o acqua, e per via esterna posso essere anche diluiti in crema alla calendula della Treben.

I 46 punti del”Antico Manoscritto” rivelano il grande e miracoloso potere terapeutico di questo miscuglio di erbe. Si può asserire a ragion veduta che praticamente non vi sia malattia contro la quale queste Erbe Svedesi non giovino; sono comunque valide come base per qualsiasi cura. Non per questo ci son migliaia di casi trattati dalla Treben che ovviamente non sto qui ad elencare, ma che potrete trovare scritti nel suo libro, che potrete acquistare in Erboristeria o Farmacia che trattano la sua linea.

MODALITA’ DI PREPARAZIONE E SOMMINISTRAZIONE DELL’AMARO SVEDESE:

Uso interno: Secondo l’indicazione dell’Antico Manoscritto se ne prende come profilattico un cucchiaino da dessert diluito, mattina e sera. Contro le malattie maligne se ne prendono da due a tre cucchiai al giorno nel modo seguente: si prende rispettivamente un cucchiaio diluito in 1/8 di litro di tisana d’erbe, distribuendolo fra 1/2 ora prima e 1/2 ora dopo i pasti.

Uso esterno (Cataplasma): A seconda della dimensione della zona malata si prende un pezzo piccolo o grande di cotone idrofilo impregnato di gocce svedesi e lo si applica sulla parte da trattare unta in precedenza con strutto di maiale o con pomata alla Calendula. Quindi si copre il tutto con un pezzo un po’ più grande di plastica per evitare che si macchi la biancheria. Infine si fascia il tutto con un panno o con una benda. A seconda del tipo di malattia, il cataplasma deve rimanere in situ da due a quattro ore. Se ben sopportato lo si può lasciare per un’intera notte. Se in soggetti dalla pelle delicata si dovessero malgrado tutto verificare delle irritazioni cutanee, si dovranno abbreviare i tempi di applicazione degli impacchi o rimandare l’applicazione per un certo periodo. Chi soffre di allergie, fasci il cotone soltanto col panno senza usare il pezzo di plastica. In nessuno caso si deve dimenticare di ungere la pelle. Se già dovesse essere in atto uno sfogo pruriginoso, la si tratti eventualmente con crema di Calendula.

CONCLUSIONI: Trascritto tutto ciò, che come accennato prima troverete ben approfondito nel libro di Maria Treben, mi sento in dovere di sottolineare, che a prescindere dal fatto che quanto scritto nel manufatto non è detto che sia valido per ogni singolo caso, in quanto ogni singolo organismo reagisce più o meno bene a qualsiasi sostanza, che sia di origine vegetale o no, consiglio ad ognuno di voi, di chiedere comunque e sempre una consulenza prima di assumere l’amaro svedese o prima di applicarlo sulla pelle, in quanto in base al caso cambiano le modalità della somministrazione e i vettori su cui questo può essere diluito. Per cui mi dissocio da qualsiasi caso in cui si prendano decisioni “fai da te” e nel caso in cui ci siano degli effetti collaterali, senza nessun controllo.
(Documento che mi ha inviato un’amica per cui non conosco la fonte)

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