E’ proprio vero che per avere un’ampia visione bisogna staccare, estraniarsi e arretrare un po’ per poi guardare tutta la situazione da una posizione diversa con Divino distacco, ovvero senza giudizio.
Non è semplice farlo, soprattutto se in 7 anni non si è mai interrotto il proprio lavoro e non a caso avviene proprio dopo un settennato. Si sente il bisogno di scrollarsi di dosso tutto, parole, regole, dogmi, credi e non credi, pulizia profonda, tutto quell’enorme mucchio sembra proprio roba vecchia, ormai non serve più!
Però gestendo un blog non si può staccare completamente qualcosa ho pubblicato. A volte è utile fare delle regressioni, per poi spiccare un balzo in avanti; come prendere la rincorsa per un salto in lungo; come arretrare la freccia per scoccarla in avanti. Tutto è come dev’essere e mi piace interpretare così quello che è avvenuto in quei giorni, il cammino procede comunque e dovunque, con qualsiasi tempo e grazie a qualsiasi evento.
L’Essere Umano è il collegamento tra Cielo e Terra, essa è il solido, il concreto, la Madre Terra. Su di lei possiamo appoggiarci, è il nido che ci accoglie, la base stabile, l’energia femminile.
Il Cielo è astratto, etereo, il mondo delle idee, dello Spirito, è il Padre… nostro che sei nei cieli.
L’energia maschile.
L’esempio dell’albero le cui radici sono nella terra e le fronde svettano verso il cielo rappresenta molto bene la nostra funzione, noi siamo nel mezzo, il figlio tra padre e madre. L’Essere Umano che gestisce il mondo, le relazioni, è la congiunzione tra lo Spirito e la Materia. Abbiamo solide radici, le gambe con la chiave di volta del primo chakra che ne è il fulcro; poi il tronco ed infine le braccia e la testa, il settimo chakra è lì, sull’apice, collegato in alto.
Ecco che il distacco di questi giorni mi ha portata ad entrare in connessione con la terra e la roccia nel mare, con quel cielo notturno così vicino, grazie alla mancanza di inquinamento luminoso, così prossimo a quel chakra dell’apice; e la via lattea vertiginosamente estesa, grande fascia che sembra avvolgerci. La terra così percepibile camminando per molte ore a piedi nudi. Basta poco per connettersi, poche variabili alla normalità e si è agevolati ad entrare in contatto profondo.
Sono scesa nella dimensione parallela del mare, di questo si tratta, di un’altra dimensione, nuotando con la maschera vedere oltre la superficie dell’acqua, sentire anche; i pesci ti nuotano a fianco e sentono che non sei lì per far del male e si avvicinano. Chissà che pensano, ma come pensano? Chissà se comunicano, ma come comunicano?
Non è diverso dall’accostarsi alla dimensione sottile dello Spirito, al percepire con la meditazione quell’universo parallelo che ci avvolge e non vediamo. Ognuno lo interpreta a modo suo, forse proprio questo facciamo, lo immaginiamo, così come oltre una certa profondità del mare possiamo solo immaginare cosa ci sia laggiù.
Il mondo delle sottili percezioni possiamo ampliarlo per sondare il sottile ma non è questo il fine, non per percepire gli universi paralleli ma per sentire maggiormente il nostro Universo Terra nelle sue creature e negli Esseri Umani. In noi vivono tutte le dimensioni.
Spiritualizzare la materia, portare lo spirito qui, noi siamo il collegamento per fare ciò. Quante energie sprechiamo per andare in alto senza essere consapevoli della terra, di dove si trovano le nostre radici. Chi è in questo stato intermedio è confuso, ha difficoltà a situarsi, a trovare il suo “Posto” non riesce a distinguere ciò che è in basso da ciò che è in alto, ecco lo smarrimento che avviene quando affluiscono maggiori energie ed influssi dall’alto, si deve essere ben radicati per accoglierle e portarle qui, noi siamo il tramite, è nostro compito e responsabilità!
E’ solo partendo dalla concretezza che possiamo accedere alla coscienza.
Con immensa Gratitudine!
Patrizia Pezzarossa
Riproduzione consentita con citazione della fonte.
Un racconto di fantasia che descrive un percorso di crescita, un esempio di come potrebbe essere il cammino per uscire dallo stato di Matto Zero e dalle sue ombre ed entrare nella Luce del Matto 22.
I passi fondamentali in un cammino di conoscenza non sono molti ma l’essenziale è compierli. La vita stessa è un percorso iniziatico, accogliendo le prove che ci propone, fluendo in esse, ci modella e trasforma meravigliosamente al di là di ogni nostra aspettativa!
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