Il nocciolo della questione è: voi  credete di pensare, ciò che credete. In realtà, non c’è niente di più falso: vi sforzate di professare un ideale che intuite giusto ma che non avete integrato in alcun modo; in altri termini, la stragrande maggioranza degli uomini non crede né pensa davvero ciò che dice o ciò che dice di essere. Tutto resta a livello delle idee, a livello delle professioni di fede.

Voi che dite di cercare la Verità, la Felicità e la Liberazione… vi siete mai chiesti quale meccanismo mettete in moto dentro di voi quando affermate di essere, come ogni altro essere umano, il ricettacolo di una scintilla divina?

Se siete onesti e avete il coraggio di guardare nel cuore del vostro stesso cuore, constaterete allora che in generale state solo recitando un credo, ignorando completamente le implicazioni e le applicazioni di quanto state affermando.

La vostra credenza è una fede o soltanto una credenza? Non è forse la semplice ripetizione automatica di un bel concetto di cui vi compiacete o che vi fa sognare, ma di cui non avete mai colto l’immensità?
Sentire, conoscere dal di dentro, la realtà della vostra “potenzialità divina” senza cadere nel delirio mistico, significa toccare con mano il punto fondamentale, costruendo finalmente un ponte tra quanto affermate e la vostra essenza profonda. Non dovete più accontentarvi di essere una volontà di Luce che proietta Ombra; perché meditare, pregare, proclamare questo e quest’altro se poi, varcata la soglia di casa vostra, continuate a far funzionare la vostra fabbrica egoica?

Abbiate invece il coraggio di braccare con calma, uno dopo l’altro, tutti gli aspetti della vostra piccineria, ovvero della vostra tendenza alla menzogna; imparate a vedere arrivare l’abisso delle vostre incoerenze, prima di cascarci. Ho detto “imparate”; e cioè abbiate la volontà, il coraggio di mettere in atto, le vostre idee; fate si che, infine, queste idee diventino una fede attiva e aperta.

Le vostre forze sono così scarse che l’effetto di una meditazione permane solo pochi minuti? Avete così poca consapevolezza che, al minimo pretesto, siete pronti a lanciarvi in una discussione, in una polemica, ripiegandovi in un egoismo che gira in tondo, prigioniero della sua stessa logica?

Forse non vi sentite ancora soffocati abbastanza! Forse non avete ancora recitato a sufficienza il rosario dei “si, ma”! Imparate poco per volta a percepire la collera quando sale dentro di voi, quale che sia la sua forma; guardatela salire, osservate il suo volto. Scovare, in voi, di quali leve si serve. All’inizio forse non potrete farci nulla, perché la collera arriverà all’improvviso… poi, col passare dei giorni e delle settimane, incomincerete a smascherarla prima che sorga, allora, anche se probabilmente si presenterà ancora, ci crederete di meno e potrà riempirvi solo  a metà. Alla fine, riuscirete a vederla arrivare così da distante e con travestimenti così appariscenti che vi verrà da ridere e non vi interesserà più! Scoprirete il senso dell’umorismo…

Va bene ma non si può riassumere tutto con la collera.
Amici miei ho detto “ la collera, quale che sia la sua forma”; e questo significa tutte le manifestazioni della discordanza dell’individuo con il profondo del suo stesso cuore, con ciò che conosce coscientemente o no della logica dell’Amore. Così, prendendo un po’ le distanze, ci si rende conto che tutto è collera o, se preferite, discordanza dell’essere di superficie con i suoi strati più profondi.
Spezzare il circolo vizioso degli autoavvelenamenti quotidiani è una questione di volontà, non ha nulla a che vedere con una fantasticheria mistica, giacchè richiede che si passi all’azione. Le idee che professate non portano ad alcuna metamorfosi del cuore se non vengono accompagnate da azioni chiare.

L’azione è l’affermazione di uno stato d’essere e lo stato d’essere necessariamente genera un’azione. Entrate risolutamente in questa dinamica e non lasciatevi impressionare dalle mille argomentazioni filosofiche che legittimano la pigrizia universale.
Se, malgrado tutto questo, la debolezza della vostra anima vi fa dire “non so davvero quale sia la mia meta”, allora ve lo ricordo io e subito!

La vostra meta è essere il Sole di coloro che amate. In questo si riassumono tutte le ricerche, alimentate questa fiamma nell’anima e constaterete che il cerchio di coloro che amate si allargherà sempre di più, perché la vostra natura si muove nel senso dell’espansione.

La felicità è come un mare interno in continua crescita: un giorno diventerà così grande da essere un oceano che si fonde con l’Oceano degli Oceani. E’ questa la cosiddetta morte dell’ego…

Per meglio dire la sublimazione dell’ego, il superamento dell’ego. Essa è provocata non tanto da una perdita d’identità quanto, invece, da un allargamento di questa identità fino a che essa si fonda con il Tutto.

E la grande unione con “Colui che viene”.
“Colui che viene” rappresenta dunque ed ora lo capite, il divenire di ognuno di voi; è il potenziale che oggi stesso potete risvegliare, quello che vi ricollega in coscienza con il campo dell’Energia Universale, fonte della pacificazione.

Dicono che la materia di cui il vostro mondo è costituito sia illusione: d’accordo, ma se vi è stata data, fatene un fantastico trampolino di lancio.

In verità, riempire di Sole l’Illusione di questa materia è certamente il mezzo più semplice per sollevare i molti veli dell’Illusione stessa. Il Governo Mondiale che tiene le fila di tutti i dissensi planetari conta sulla vostra pigrizia, sul vostro egoismo, sulla vostra propensione a complicare ogni cosa, nonché sulle incoerenze che vi rendono simili a coloro che compongono il Governo Mondiale.

Volete restare loro complici ancora a lungo? Sembra di no. Allora, scegliete di crescere! Ecco una pratica che servirà a stimolare precisamente il ricordo di “Colui che viene”:

In piedi nella penombra dell’alba, portate al cuore la mano destra, inspirando profondamente e lentamente per 4 volte di fila. A poco a poco, nel silenzio e nella non-volontà, tenterete di percepire come il fuoco solare del vostro cuore riscaldi e dinamizzi il palmo della mano, come essa si trasformi a sua volta in sole e, infine, come ogni dito della mano possa diventare di per sé un raggio di luce. Allora, pian piano, pronuncerete queste parole interiormente, tante volte quante ne sentirete il bisogno: “riempire di Sole questo mondo… riempire di Sole questo mondo…”

Non riconducete queste parole a livello della vostra personalità non apparterranno alla vostra piccola volontà ma tradurranno un campo di energia che vi attraversa in ogni istante; lasciate dunque che queste parole scorrano in voi. Infine farete un respiro profondo e comincerete la vostra giornata facendo in modo che il sole sorrida con grande naturalezza. In ogni vostro gesto, senza voler dimostrare nulla.

dal libro: Dalla sottomissione alla Libertà vol.1° di A. e D. Meurois e Givaudan


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