Non c’è più paura, ora è accettazione, è stata una lunga rieducazione, non più preda delle emozioni, delle ansie, sono diventata predatrice, non più la preda, la vittima, ora sono un’attenta e scaltra cacciatrice.
Appena si palesava la paura o il pensiero di lei, partiva la freccia e zac, la paura cadeva, era ancora viva però, poteva riprendersi, allora con religiosità la toccavo, la belva era ancora calda, c’era il rischio che facesse un ultimo balzo, il rischio era reale ma nonostante ciò posavo la mano sulla sua gola pronunciando la famosa frase,
“Perdono, Ti Amo, Grazie”, sorniona estraevo il pugnale e lo inguainavo nella sua gola, all’istante esalava l’ultimo respiro e non era più mia.
Che strage in questi due anni, imparata la tecnica non avevo più pietà per nessuna paura ma non sapevo quante me ne portavo dentro di quelle belve, alcune non erano neppure mie, mi erano state regalate da persone che con tutto l’Amore che avevano avuto nei miei confronti me ne avevano fatto dono, doni di estremo valore, doni che ti offrono la possibilità di riconoscerli, comprenderli e poi annientarli così come ogni buon guerriero sa fare, con il rito del sacro perdono, dell’amore e del ringraziamento, perché tutto deve essere ringraziato, tutto è utile all’evoluzione del guerriero.
Patrizia di Visione Alchemica
Testi di Visione Alchemica
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